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IL PIATTO PIANGE, IL GOVERNO È COSTRETTO A BUSSARE ALLA PORTA DELLE BANCHE – PALAZZO CHIGI VUOLE INSERIRE NELLA MANOVRA UNA FLAT TAX SULLE PARTI VARIABILI DEI SALARI PER AUMENTARE IL NETTO IN BUSTA PAGA: DAI FESTIVI AGLI STRAORDINARI, PASSANDO PER IL LAVORO NOTTURNO E LA PRODUTTIVITÀ – MA LE COPERTURE NON CI SONO E MELONI E GIORGETTI INTENDONO BATTERE CASSA AGLI ISTITUTI DI CREDITO CON BUONA PACE DI TAJANI, STRENUO DIFENSORE DEGLI INTERESSI DEI BERLUSCONI (VEDI MEDIOLANUM) – A INIZIO SETTEMBRE È PREVISTO UN INCONTRO GOVERNO-ABI PER CONCORDARE UN “CONTRIBUTO” DALLE BANCHE…

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MANOVRA, IDEA FLAT TAX SU STRAORDINARI E FESTIVI. L’AIUTO DALLE BANCHE

Estratto dell’articolo di Giuseppe Colombo per www.repubblica.it

 

giancarlo giorgetti giorgia meloni foto lapresse.

Una flat tax per alleggerire il carico fiscale e aumentare il netto in busta paga. Ecco la spinta ai salari su cui il governo ragiona in vista della manovra.

 

L’ipotesi sul tavolo di Palazzo Chigi recita così: meno tasse sulle componenti variabili dello stipendio. La detassazione riguarderebbe gli straordinari, i festivi e il lavoro notturno. Ma servono soldi. L’idea è recuperarli anche attraverso un contributo a carico delle banche.

 

[…]  la traccia di lavoro parte da un’aliquota speciale, inferiore alla tassazione Irpef ordinaria a cui sono soggette oggi le voci del salario che non sono fisse. Il modello è il taglio fiscale sui premi di produttività che oltre a un’imposta sostitutiva (5%) prevede anche un tetto all’importo detassato e un limite al reddito del lavoratore che può beneficiare dello sconto.

 

busta paga 4

[…]

 

L’avanzamento degli interventi sui salari è legato alle risorse che si riusciranno a recuperare nelle prossime settimane. Un’incognita non da poco considerando che Fratelli d’Italia e FI puntano al taglio dell’Irpef per il ceto medio che costa 4 miliardi e il Carroccio vuole una nuova rottamazione delle cartelle fiscali che potrebbe costare fino a 2 miliardi.

 

[…] La caccia alle coperture è già iniziata. A contribuire potrebbero essere anche gli istituti di credito. Ecco perché il governo ha messo in conto di convocare l’Abi già la settimana prossima. L’obiettivo è aprire un tavolo di confronto per arrivare a una misura concordata, evitando così uno scontro. La conferma arriva dal responsabile economico di FdI, Marco Osnato: “Una soluzione - sottolinea - si troverà certamente in intesa con le banche”.

 

antonio tajani al meeting di rimini

Il governo vuole evitare di ripetere l’errore di due anni fa quando tirò fuori l’idea di una tassa sugli extraprofitti bancari per coprire i costi della manovra. Alla fine il tutto fu derubricato a un incremento delle riserve che invece di colpire i profitti ha permesso agli istituti di far crescere gli utili. Fonti di governo assicurano che la tassa sui profitti non sarà riproposta.

 

Tra le ipotesi allo studio c’è un nuovo intervento sulle Dta, le imposte differite attive su cui l’esecutivo è intervenuto l’anno scorso sospendendo la deduzione per il 2025 e 2026. Un sacrificio da 4 miliardi per le banche. Potrebbe non essere stato l’ultimo.

 

MANOVRA, DOPPIA MOSSA INCENTIVI SUI SALARI CON L’AIUTO DELLE BANCHE

Luca Monticelli per “La Stampa”

 

busta paga 2

Pensioni, fisco e salari. Per fare tutto servono tagli e nuove entrate, non ci sono tesoretti da mettere a copertura della manovra. E così nel governo è tornato d'attualità un altro intervento sulle banche per fare cassa.

 

Il vicepremier Antonio Tajani si è detto contrario, ma le dichiarazioni di Matteo Salvini e del ministro Giancarlo Giorgetti, oltre al lavoro sottotraccia di Palazzo Chigi, fanno pensare che qualcosa stia bollendo in pentola. Si vocifera di un possibile incontro tra l'esecutivo e i vertici dell'Abi già i primi di settembre, e c'è chi nella maggioranza, sotto la garanzia dell'anonimato, ipotizza un altro rinvio delle Dta per il settore finanziario, sulla falsariga di quello fatto nella legge di bilancio dello scorso anno che fruttò 3,4 miliardi di euro nelle casse dello Stato.

 

[…]

 

tajani giorgetti

L'idea è quella di istituire una flat tax sulle parti variabili dei salari: dai festivi agli straordinari, passando per il lavoro notturno e la produttività. Così si sottrarrebbero queste voci alla tassazione complessiva a cui è soggetto il cedolino, ottenendo un aumento del netto.

 

Si tratterebbe di un'aliquota ad hoc con un tetto, prendendo a riferimento la misura sulla produttività che scade a dicembre e prevede una detassazione del 5% fino a tremila euro per il settore privato.  […]

 

L'altra ipotesi sul tavolo punta al rinnovo dei contratti: incentivi e meccanismi automatici per legare l'adeguamento salariale al costo della vita, scongiurando la vacatio contrattuale che influisce sul potere d'acquisto dei lavoratori.

 

busta paga 5

C'è già una bozza che gira nei corridoi dei palazzi e stabilisce, in caso di rinnovo dei contratti collettivi perfezionato nei sei mesi antecedenti la scadenza naturale, o nei sei mesi successivi, che gli incrementi retributivi introdotti non siano soggetti a tassazione nella misura del 50% per tre anni.

 

La bozza individua, in alternativa, che gli incrementi retributivi introdotti siano soggetti a tassazione Irpef nella misura del 5% per tre anni. Invece, in caso di mancato rinnovo dei contratti collettivi entro 24 mesi successivi alla naturale scadenza, si procederebbe con un meccanismo automatico: a decorrere dal mese di luglio di ciascun anno e fino al rinnovo contrattuale le retribuzioni verrebbero adeguate alla variazione dell'Ipca (l'indice dei prezzi al consumo per i Paesi Ue), entro il tetto massimo del 5% annuo.

 

[…]

 

antonio tajani al meeting di rimini

Intanto, prosegue il dibattito politico, innescato dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, che dal meeting di Rimini ha parlato di «un piccolo pizzicotto» alle banche, un nuovo blitz contro gli istituti di credito a cui il vicepremier Antonio Tajani si è subito dichiarato contrario.

 

Prima di Giorgetti il tema era stato tirato fuori da Matteo Salvini, che è in cerca di coperture per la quinta rottamazione. La sensazione è che si voglia preparare il terreno a una misura da inserire in manovra: una sorta di contributo da applicare alle banche agendo sulle Dta (imposte differite attive), con il rinvio delle deduzioni delle quote di svalutazioni e perdite dei crediti.

Marco Osnato, presidente della commissione Finanze della Camera ed esponente di Fratelli d'Italia, definisce quello di Giorgetti un «pizzicotto simpatico» e auspica «un intesa con le banche».

 

banche italiane

Sarebbe il terzo tentativo del centrodestra. La prima volta la tassa sugli extraprofitti produsse zero gettito perché si consentì agli istituti l'escamotage del rafforzamento patrimoniale. La seconda volta "il contributo volontario" diventò, appunto, un differimento di deduzioni fiscali.

giancarlo giorgetti antonio tajani