DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA…
1 – KIEV FRENA GLI ALLEATI SULLA CONTROFFENSIVA: «NON DOVETE ASPETTARVI TROPPO DA NOI»
Estratto dell'articolo di Marta Serafini per il “Corriere della Sera”
VOLODYMYR ZELENSKY E JOE BIDEN A KIEV
«Mi godo le ultime ore di licenza, poi chissà». Guarda l’orologio il tenente Anton. Si è appena sposato con la sua Oksana in una chiesetta fuori Kharkiv. «Stiamo insieme da anni, ma ora era venuto il momento». Ultimi attimi di relativa calma prima della tempesta. Ma il fronte già si allarga.
Kharkiv, Zaporizhzhia, Nikopol, Kherson, Mykolaiv, il Donbass ma anche la Crimea e la regione russa di Belgorod mentre l’ora zero della controffensiva sembra avvicinarsi. «Gli ucraini temono il fattore tempo e sentono la pressione su di loro salire», sintetizzano gli analisti mentre il presidente Volodymyr Zelensky e il ministro della Difesa Oleksiy Reznikov lasciano trapelare il timore che le aspettative degli alleati siano troppo alte.
attacco ucraino al deposito in crimea 7
[…] Solo sull’oblast di Zaporizhzhia sono stati 75 gli attacchi ordinati dal Cremlino: due civili sono stati uccisi. E se è in questa regione che si ritiene più probabile l’avvio delle operazioni, le autorità di Mosca fanno evacuare una ventina di villaggi più vicini alla linea del fronte per un totale di quasi 70 mila i cittadini trasferiti più o meno a forza verso altri territori controllati dalle truppe di Putin.
[…]
drone esplode vicino al cremlino 5
Il fuoco cade anche fuori dai confini ucraini. Nella limitrofa regione di Belgorod, ad una cinquantina di chilometri da Kharkiv, le armi di Kiev colpiscono un gasdotto e alcune linee elettriche, parzialmente fuori uso. Ma a bruciare, in questo ennesimo weekend di sangue, è anche la Crimea. Numerose esplosioni, nel fine settimana, sono risuonate da Sebastopoli alle città meno abitate.
drone esplode vicino al cremlino 1
Difficile ritenere che la riconquista della Crimea possa essere un obiettivo immediato delle forze ucraine ma il numero di infrastrutture militari e civili distrutte è un segnale chiaro che Kiev ora dispone di maggiore forza. Fuori dal campo si dibatte ancora sull’attentato subito dallo scrittore nazionalista russo Zakhar Prilepin, ferito sabato da un’autobomba che ha ucciso il suo autista. Prilepin è uscito dal coma ma sono le conseguenze politiche a preoccupare.
Mosca, ancora una volta, accusa Kiev e i suoi «mandanti» mentre si parla di pesanti ritorsioni. Infine ci pensa la retromarcia di Evgeny Prigozhin a scatenare ancora di più le ipotesi degli analisti. Come prevedibile, il capo della Wagner, dopo aver minacciato di ritirare i suoi miliziani da Bakhmut, butta le carte sul tavolo svelando il suo bluff. […]
2 – KIEV MODELLO MOSSAD «UCCIDEREMO I RUSSI IN TUTTO IL MONDO»
Estratto dell'articolo di Marco Ventura per “Il Messaggero”
La luce fioca. Le finestre coperte di sacchetti di sabbia. La musica classica diffusa da uno speaker invisibile. Il generale a due stelle Kyrylo Budanov, capo dei servizi segreti militari ucraini (Gur), siede a una grande scrivania di legno e risponde a due giornalisti di Yahoo News che lo intervistano lo scorso 24 aprile, prima del misterioso lancio di due droni sul Cremlino e dell'attentato allo scrittore e combattente russo Zakhar Prilepin, uscito ieri dal coma farmacologico dopo l'esplosione della sua automobile in cui è morto l'autista.
[…]
Il 26 dicembre, dopo un attacco con droni alla base aerea Engels-2 a Saratov, in Russia, alla domanda se il Gur avrebbe colpito in profondità nel territorio nemico, Budanov aveva risposto, senza battere ciglio: «Deeper and deeper» (sempre più in profondità).
A soli 34 anni, nel 2019, già dirigeva l'intelligence militare, dopo una serie di operazioni ben riuscite nella guerra iniziata nel 2014. Diventato famoso per l'uccisione di un colonnello della Guardia di Putin nel 2016, oggi Budanov, a 37 anni, è uno dei più giovani generali della storia dell'Ucraina. A Mosca lo hanno processato in contumacia, e spiccato un mandato di arresto. Lo vogliono morto.
Pur senza mai rivendicare le azioni entro i confini russi, al Gur è attribuito l'attentato al Ponte di Kerch, cordone ombelicale e unica diretta via di rifornimento tra la Russia e la Crimea. Ma anche i droni sui serbatoi di carburante e le basi aeree russe, e oltre all'uccisione della 29enne figlia di Dugin, forse pure quella di Maxim Fomin, giornalista e blogger militare massacrato da una statuina-bomba consegnatagli come premio in un bar di San Pietroburgo.
[…] I suoi sistemi richiamano quelli israeliani del Mossad, che persegue da anni una strategia di "targeted killings", ossia omicidi mirati contro terroristi palestinesi, generali siriani, capi militari di Hezbollah in Libano, ancora palestinesi a Gaza e in Cisgiordania, criminali di guerra nazisti e scienziati iraniani che lavorano all'atomica.
Gli attentati a Darja Dugina e a Prilepin avranno ricordato agli esperti di servizi segreti (e di Mossad) l'uccisione, l'8 luglio 1972, di un altro scrittore, un dirigente del Fronte popolare di Liberazione della Palestina, Ghassan Kanafani, a Beirut, considerato complice nel massacro all'aeroporto di Lod (26 civili morti, 80 feriti) anche perché ritratto nelle fotografie con uno tre attentatori dell'Armata rossa giapponese.
visita a sorpresa di vladimir putin a sebastopoli, in crimea 9
Era uno scrittore affermato Kanafani, come Prilepin. E forse il vero obiettivo dell'attacco in cui è morta Darja Dugina era il padre. Quasi a voler dimostrare che gli intellettuali possono avere le mani lorde di sangue come i generali. Come nella ex Jugoslavia. […]
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