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GUIDA MICHELIN 2018 - IL NUOVO TRE STELLE ITALIANO NON HA UN NOME MOLTO ITALIANO, SI CHIAMA NORBERT NIEDERKOFLER, È NOTORIAMENTE UN FENOMENO - ASSENTI I PIÙ IMPORTANTI E NOTI GASTRONOMI ITALIANI, NON GRADITI AI SUSCETTIBILI RECENSORI FRANCESI - CARLO IL BELLO (CRACCO) PERDE LA SECONDA STELLA
Cristiana Lauro per Dagospia
È stata presentata a Parma l'edizione 2018 della guida dei ristoranti Michelin che, con reale abuso di corrispondenza allo stile della casa, ci preferisce distanti un palmo dal suo culo, ché non si sa mai. Enzo Vizzari direttore delle Guide de L'Espresso e Paolo Marchi, patron di Identità Golose, erano i grandi esclusi dal parterre de roi più ambito dall'eccentrica comunità di enogastronomi ed enogastrofolli presente al teatro Regio di Parma.
I più importanti e noti gastronomi italiani, per ragioni politiche diciamo, non sono più graditi ai recensori francesi, evidentemente suscettibili a qualsiasi forma di biasimo, invero libera opinione. Che fine ha fatto il buon uso di mondo? È andato a ramengo, sappiatelo.
Il nuovo tre stelle italiano non ha un nome molto italiano, si chiama Norbert Niederkofler, è notoriamente un fenomeno, alla guida da anni al St. Hubertus dell'hotel Rosa Alpina a San Cassiano in Val Badia. Carlo Il Bello (Cracco) perde la seconda stella - risvolto tragicomico a ridosso della nuova lussuosa apertura in Galleria - mentre Essenza, Contraste e Trussardi alla Scala con i giovani Eugenio Boer, Matias Perdomo e Roberto Conti, sempre a Milano, conquistano finalmente la loro prima e meritatissima stella, come da tempo mi auguravo.
Meno uno per Sadler - un po' datato, in effetti - mentre conquista la seconda stella Andrea Aprea al Vun del Park Hayatt. Per il resto potete consultare gli elenchi pubblicati.
A Roma ottiene la sua prima stella Tordomatto di Adriano Baldassarre (era ora!) insieme ad All'Oro, Aroma e La Terrazza dell'Eden, per il resto la situazione è invariata.
Occhio al premio per la Qualità nel Tempo, assegnato al Gambero di Calvisano (BS), perché è uno dei posti in Italia con più grande senso della ristorazione, costante e solido sotto tutti i punti di vista: costanza e durata nel tempo fanno la differenza.
In tutto le stelle in Italia sono 356, sempre meno che in Francia. Ovvio.
https://www.dissapore.com/ristoranti/guida-michelin-2018-novita/
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