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“HO AGITO PER VENDETTA, MOSCA NON C’ENTRA” - IL 52ENNE ARRESTATO PER AVER UCCISO L'EX PRESIDENTE DEL PARLAMENTO UCRAINO ANDRIY PARUBIY HA CONFESSATO L'OMICIDIO, MA HA PROVATO A SMONTARE LE TESI DEGLI UCRAINI SECONDO CUI DIETRO L’ASSASSINIO CI SIA LO ZAMPINO DEI RUSSI: "È LA MIA VENDETTA PERSONALE CONTRO LE AUTORITÀ UCRAINE. NON HO LAVORATO DIRETTAMENTE CON I SERVIZI SEGRETI RUSSI" - MA LA SUA VERSIONE NON CONVINCE…
@mampane.e2 MOMENT ex-Ukrainian Parliament Speaker Parubiy GUNNED DOWN by man carrying delivery bag Footage from Ukrainian media
? original sound - Mampane.E2
1. CONFESSA IL SOSPETTATO OMICIDIO PARUBIY, NEGA LEGAMI CON MOSCA
(ANSA-AFP) - L'uomo accusato di aver ucciso l'ex presidente del parlamento ucraino politico filo-occidentale Andriy Parubiy lo scorso fine settimana ha ammesso di aver commesso l'omicidio, ma ha negato di aver lavorato per la Russia, descrivendo l'attacco come una "vendetta personale". "Questa è la mia vendetta personale contro le autorità ucraine", ha detto il sospettato ai giornalisti in un video pubblicato dai media ucraini, negando di aver lavorato direttamente con i servizi segreti russi.
2. DELITTO PARUBYI, PER KIEV «C’È IL COINVOLGIMENTO DI MOSCA»
Estratto dell’articolo di Lorenzo Cremonesi per il “Corriere della Sera”
Le accuse dei dirigenti ucraini contro il regime russo di essere il vero mandante dell’uccisione sabato a Leopoli dell’ex portavoce del parlamento, Andriy Parubiy, tornano a rivelare una delle più radicate convinzioni nel Paese: Vladimir Putin ha costruito in un quarto di secolo una dittatura criminale che non esita ad assassinare gli avversari all’interno e all’estero […]
[…] Già domenica la polizia di Leopoli aveva reso noto di avere catturato il sospetto killer, mentre sin dalle prime ore il dito era puntato contro Mosca. E ieri il capo della polizia a Kiev, Ivan Vyhivskyi, ha dichiarato di essere a conoscenza del fatto che «non si è trattato di un crimine comune, abbiamo verificato che è stato preparato con cura». Specificando che «c’è il coinvolgimento russo e i responsabili saranno giudicati dalla legge».
Un poco più sfumate sono invece le parole di Vadym Onyshchenko, capo dell’ufficio di Leopoli del servizio di sicurezza interno (Sbu): «Ci sono gli indizi di un crimine su commissione e abbiamo informazioni operative che indicano un possibile coinvolgimento dei servizi speciali russi». Occorre dire che a ieri sera gli inquirenti non erano stati in grado di fornire prove evidenti della pista russa.
Dell’assassino è stata resa nota soltanto una fotografia di spalle a torso nudo tra due poliziotti, ma ancora non sono state diffuse le generalità. Di lui si sa che ha 52 anni, che risiede a Leopoli, non ha un lavoro fisso e, sebbene fosse travestito da rider della Glovo per compiere l’omicidio, non aveva mai fatto quel mestiere.
il finto rider scappa dopo aver sparato a andreiy parubiy a leopoli
Il giornale online di Leopoli, Vysokyi Zamok , riporta che l’assassino si sarebbe messo d’accordo con agenti russi per uccidere Parubiy in cambio del ritorno in Ucraina dei resti di suo figlio, soldato morto al fronte. Ma la logica dei ragionamenti ucraini va tutta in una direzione: «La Russia uccide per intimidire» […]
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attentato a andreiy parubiy a leopoli
il finto rider spara a andreiy parubiy a leopoli
attentato a andreiy parubiy a leopoli
il finto rider spara a andreiy parubiy a leopoli
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