“HO PAURA MA NON FAREMO COLPI DI TESTA” – IL DEPUTATO DEM ARTURO SCOTTO RISCHIA DI FINIRE ALLA SCOTTADITO A BORDO DELLA FLOTTIGLIA - “NON CI SIAMO MESSI IN PERICOLO. SAREBBE UN ATTO TOTALMENTE ILLEGALE INIZIARE OPERAZIONI DI ABBORDAGGIO, O PROCEDERE AGLI ARRESTI, O AL SEQUESTRO DELLE IMBARCAZIONI – NON HO NIENTE DA RIMPROVERARMI. LA MISSIONE HA EVIDENZIATO LE INDEGNE FROTTOLE DI ISRAELE” – E SULLE PAROLE DI MATTARELLA…

Conchita Sannino per repubblica.it - Estratti

«Certo che ho paura, penso sia umano».

Cosa pensa accadrà, ora?

global sumud flotilla scotto corrado

«Non voglio nascondere la preoccupazione. Ho paura per gli attivisti innanzitutto, che non hanno le nostre garanzie di parlamentari. Ma deve essere chiaro che non siamo stati noi a metterci in pericolo».

La voce interrotta da raffiche, il dem Arturo Scotto risponde sempre da Karma, la barca di 44 piedi dell’Arci che, insieme a tutta la Sumud Flotilla, continua a puntare verso Gaza. Alle 21 si va a vele spiegate, vento dei Balcani a 20 nodi. E dista solo 30 miglia il punto X: quello dell’ “impatto”.

Deputato Scotto, la missione non ha già raggiunto lo scopo?

«Sicuramente la Flotilla ha già mostrato una cosa al mondo: il re è nudo. Israele, una grande potenza militare, teme una quarantina di piccole imbarcazioni? No, sa che questa missione ha fatto brillare le sue indegne criminali frottole e ha unito i sentimenti di giustizia che attraversano i popoli di fronte a quello che le Nazioni Unite chiamano genocidio».

flotilla navigazione

Se questo è chiaro, perché non fermarsi? Perché rischiare delle perdite e non essere più cauti?

«La cautela è la bussola che ci ha sempre ispirati, fin dal primo passo di questa missione. Noi non faremo colpi di testa…».

Ma il rischio è alto e fa quasi buio. A cosa vi state preparando?

«Penso che appena arriveremo nel cosiddetto punto di “intercetto”, la Marina israeliana potrebbe darci l’alt. Ma è del tutto evidente che sarebbe un atto totalmente illegale iniziare operazioni di abbordaggio, o procedere agli arresti, o al sequestro delle imbarcazioni...»

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Che intanto andranno verosimilmente distrutte.

«Sarebbe già così una grave perdita. In un viaggio in cui perdi la cognizione di ore o giorni, capita di legarti anche alle cose: questa barca ad esempio, del progetto Tom (Tutti gli Occhi sul Mediterraneo) , svolge un’azione preziosa di solito: monitoraggio e assistenza dei dispersi in mare. Poi c’è l’assillo che qualcuno si faccia male».

Mattarella ha rivolto alla Flotilla un appello istituzionale, accorato: non è stato colto del tutto?

«Non ci ha chiesto di scendere, ma considero quelle parole lo straordinario riconoscimento al valore morale dell’iniziativa».

arturo scotto susanna camusso foto di bacco

E l’invito del capo dello Stato a perseguire la mediazione del Patriarcato?

«Lo condivido in pieno: va aperto un corridoio umanitario permanente. Da giorni chiediamo che quel canale possa far arrivare 300 tonnellate di aiuti raccolte da Music For Peace. E Israele intima ancora di eliminare biscotti, dolci: ancora tutto disumano».

Sente sia Schlein che Crosetto?

«Con Elly il rapporto è costante, non smetterò di ringraziarla per il rispetto che ha avuto per me e la collega Corrado. Poi sento il calore di compagni di partito e colleghi di maggioranza. E con Crosetto le comunicazioni non si sono mai interrotte, giorno e notte».

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E non ha niente da rimproverarsi?

«No, perché c’è quel dato che non è sottolineato abbastanza. Chi mette in pericolo le vite non è chi è salito su delle barche disarmato, con in pancia solo aiuti umanitari, e una postura di pace e solidarietà. Chi mette in pericolo le vite é uno Stato, Israele, che dal 2007 impedisce, con un blocco senza precedenti, l’arrivo di aiuti e materiali a Gaza».

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