FLASH! – NO, NON ERANO SOLO ILLAZIONI DI QUESTO DISGRAZIATO SITO: ROBERTO CERRETO, IL VISPO…
I B-2 SPIRIT AMERICANI, USATI PER ATTACCARE I SITI NUCLEARI IRANIANI, SONO BOMBARDIERI INVISIBILI AI RADAR: HANNO UN’APERTURA ALARE DI 52 METRI E SONO LA MACCHINA BELLICA PIÙ AVANZATA E COSTOSA SVILUPPATA AI TEMPI DELLA GUERRA FREDDA – OGNI AEREO COSTA CIRCA DUE MILIARDI DI DOLLARI E NE ESISTONO SOLO 19 ESEMPLARI – HANNO IL COMPITO DI INFLIGGERE IL PRIMO ATTACCO, COME HANNO FATTO CONTRO LA SERBIA NEL 1999 E CONTRO L'IRAQ NEL 2003 -
Estratto dell’articolo di Gianluca Di Feo per “la Repubblica”
Non c'era mai stata una potenza simile concentrata su un solo obiettivo: il "Martello di Mezzanotte" scatenato da Donald Trump contro l'Iran ha fatto piovere sui laboratori sotterranei di Fordow una carica distruttiva impressionante, pari a metà di quella di una bomba nucleare tattica. […] L'operazione per azzerare il programma nucleare di Teheran è stata affidata ai bombardieri "invisibili ai radar" B-2 Spirit, somiglianti a colossali pipistrelli con ali lunghe 52 metri.
Sono la macchina bellica più avanzata e costosa – circa due miliardi di dollari per un singolo aereo - sviluppata ai tempi della Guerra Fredda: da oltre un quarto di secolo gli viene affidato il compito di infliggere il primo attacco, come hanno fatto contro la Serbia nel 1999 e contro l'Iraq nel 2003. Questa volta però è stata mobilitata praticamente l'intera flotta di B-2, di cui esistono soltanto diciannove esemplari.
I BOMBARDIERI B-2 SPIRIT E LE BOMBE BUNKER BUSTER GBU.57
Nove sono decollati dalla base di Whiteman nel Missouri, rendendo manifesta la loro posizione: si sono mossi verso il Pacifico, mentre sui social il loro spostamento veniva seguito minuto per minuto. Si trattava di un diversivo: altri sette B-2 sono partiti nel segreto totale in direzione opposta.
Con numerosi rifornimenti in volo – uno dei quali tra la Sicilia e Creta - hanno superato l'Atlantico e il Mediterraneo, poi sono passati sull'Arabia Saudita impiegando diciotto ore per raggiungere i confini iraniani. Per la coppia di piloti a bordo è stata un'attività di routine: «Quando ti addestri a restare in aria per trenta-quaranta ore, una trasferta sotto le venti ore è una passeggiata», ha raccontato il capitano Chris "Thunder" Beck. I due ufficiali si alternano ai comandi, ogni paio d'ore fanno una pennica e si impegnano per mantenere la concentrazione: «La spedizione sull'Iran è uno scenario a cui tutti si sono preparati molte volte per tanti anni», ha spiegato il generale Mark Weatherington, ex numero due dell'aviazione strategica Usa. […]
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