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I BACI E GLI ABBRACCI FILOPUTINIANI DI SALVINI IMBARAZZANO LA TURBO-ATLANTISTA MELONI – A DIVIDERE FDI E LEGA C’È ANCHE LA POSIZIONE SULLA RUSSIA, COME SI È VISTO LA SCORSA SETTIMANA, AL RICEVIMENTO CINESE AL PARCO DEI PRINCIPI A ROMA, QUANDO IL LEADER DEL CARROCCIO HA SALUTATO CALOROSAMENTE L'AMBASCIATORE RUSSO, ALEXEY PARAMONOV. MENTRE IL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI MELONIANO, EDMONDO CIRIELLI, SI È GUARDATO BENE DALL’ABBRACCIARE IL DIPLOMATICO DI PUTIN, PROTAGONISTA DI RIPETUTI E PESANTI ATTACCHI ALL'ITALIA – ORA NEL CARROCCIO SALVINI HA TROVATO CHI AMMIRA PUTIN PIÙ DI LUI: IL GENERALE VANNACCI…

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Estratto dell’articolo di Alessandro Barbera per “la Stampa”

 

MATTEO SALVINI AL RICEVIMENTO CINESE AL PARCO DEI PRINCIPI DI ROMA

«Ho una profonda amicizia sia con il presidente Trump che con il presidente Xi». L'esibita vocazione multilaterale di Matteo Salvini - sfociata in un caloroso saluto all'ambasciatore russo Alexey Paramonov - si è consumata martedì sera nel salone delle feste spoglio e seminterrato del lussuoso hotel Parco dei Principi di Roma.

 

Al ricevimento per il settantaseiesimo anniversario della Repubblica popolare cinese c'erano centinaia di invitati, come accade regolarmente nelle feste alle ambasciate.

 

Ciò che di questa resterà alle cronache è la disinvoltura con cui il vicepremier ha rivendicato la cordialità verso il rappresentante del Paese in guerra da tre anni con l'Ucraina e che pochi giorni fa ha violato i cieli della Polonia. Ieri mattina Salvini non ha avuto alcuna difficoltà a confermare le indiscrezioni dei giornali: «Ho incontrato l'ambasciatore russo come decine di altri.

 

MATTEO SALVINI E PUTIN

Ero invitato come altri ministri, ci sono andato per educazione. Quando vai ospite a casa di qualcuno , se qualcuno ti saluta, cosa fai? Ho salutato com'è giusto che sia se vuoi avere buone relazioni e ci tieni a ricostruire un dialogo. Preferisco una stretta di mano a uno sguardo rabbioso».

 

I[...] E però Paramonov - questo Salvini non lo dice - è da tempo protagonista di pesanti attacchi all'Italia e di sfacciate uscite propagandistiche sull'invasione ucraina.

 

Di qui l'imbarazzo e le risposte evasive di tutti gli esponenti della maggioranza che questo giornale ha contattato per tentare di strappare un commento. Si va da un «non mi faccia litigare con Salvini» a «io non c'ero», fino a un laconico «forse ha esagerato».

 

MATTEO SALVINI AL RICEVIMENTO CINESE AL PARCO DEI PRINCIPI DI ROMA

[...] non c'è stata una sola voce che si è levata a suo sostegno. Con una eccezione: il presidente del Senato Ignazio La Russa. «Io non c'ero, quindi non posso giudicare l'entità e la qualità del saluto ma l'educazione che ha rivendicato la trovo giusta. Non so se allo stesso modo, ma avrei salutato».

 

Fra gli altri alla festa c'era invece il viceministro degli Esteri di Fratelli d'Italia Edmondo Cirielli che però ha evitato di esibire calore verso l'aggressivo ambasciatore russo a Roma.

 

Che nella maggioranza convivano ormai due linee di politica estera è un fatto. Martedì, poche ore prima della festa all'ambasciata cinese e di delicate trattative con la Nato per mettere a disposizione mezzi sul fianco est dell'Unione, il Consiglio federale della Lega aveva diffuso un comunicato che di fatto ha smentito le dichiarazioni di Guido Crosetto sulla necessità di aumentare le risorse del comparto difesa.

 

Agli ospiti dell'ambasciata Salvini ha rivendicato di sentirsi vicino «tanto all'America di Trump che alla Cina di Xi», ha ribadito le critiche a molte scelte dell'Unione europea, poi ha virato su terreni politicamente meno delicati: «Sono stato in Cina già tre volte, e spero di venire a Shenzhen», dove a fine mese si svolgerà una grande fiera dedicata a trasporti e logistica. «Verrò a parlare del Ponte sullo Stretto, un'opera che non ha pari nemmeno nel vostro Paese».

 

matteo salvini con la maglietta di putin al parlamento europeo

La vocazione multilaterale di Salvini, o la fascinazione per la Russia di Putin - scelga il lettore - non è una novità. Prima dell'invasione ucraina il leghista è stato più volte a Mosca, e aveva progettato di andarci anche a guerra iniziata, quando a Palazzo Chigi c'era Mario Draghi e le voci di una sua partenza sollevarono un vespaio tale da costringerlo a ripensarci.

 

Per molto tempo dopo allora il leghista ha evitato toni filorussi, il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca l'ha sollevato dall'imbarazzo.

 

Sull'argomento oggi ha però una sorta di competitor dentro al suo stesso partito: l'ex generale - e già addetto militare all'ambasciata italiana a Mosca - Roberto Vannacci.

 

MATTEO SALVINI E ROBERTO VANNACCI - PONTIDA 2025

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MATTEO SALVINI CON MAGLIETTA DI PUTIN AL PARLAMENTO EUROPEO MATTEO SALVINI - VLADIMIR PUTIN - ROBERTO VANNACCI - MEME BY EDOARDO BARALDI MATTEO salvini E VLADIMIR putinMATTEO SALVINI CONTESTATO IN POLONIA CON LA MAGLIETTA DI PUTINMATTEO SALVINOV - MEME