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I “BAGARINI” DEI PASSAPORTI HANNO FREGATO PURE LA VANONI - A MILANO, LA POLIZIA HA SMASCHERATO IL METODO CON CUI L'AGENZIA “BARACCA” SI ACCAPARRAVA GLI SLOT PER FARE IL PASSAPORTO, ATTRAVERSO NOMI FALSI O DATI ANAGRAFICI DEI VECCHI CLIENTI. TRA I NOMINATIVI UTILIZZATI: IL SIGNOR "BOH NESSUNO", "SAN GENNARO" E “ORNELLA VANONI” (ANCHE LEI VITTIMA DEL FURTO DI IDENTITA' DIGITALE) - LA SOCIETÀ SI FACEVA PAGARE 250 EURO PER SALTARE COSI’ LE LUNGHE FILE PER FARE I DOCUMENTI - CINQUE PERSONE SONO INDAGATE PER AVER EFFETTUATO OLTRE 2MILA APPUNTAMENTI...
Estratto dell'articolo di Pierpaolo Lio per www.corriere.it
Il signor «Boh» (nome) «Finto» (cognome) - con regolare data di nascita e codice fiscale («FNTBHO55… ») - s’era accaparrato due preziosissimi e ambitissimi slot per fare il passaporto. E come lui c’erano riusciti il 12enne «San Gennaro» e il 22enne «Sette Nani». A trovare loro spazi liberi nell’agenda più intasata di tutta Milano era stato l’efficientissimo team dell’agenzia Baracca. […]
Una procedura che in realtà non si potrebbe fare, ma che loro si facevano profumatamente pagare: 250 euro, il doppio del reale costo di un passaporto. Con quei soldi, però, i clienti potevano riuscire nell’ «impresa»: mettere le mani sul loro passaporto in tempi rapidi e senza estenuanti battute di caccia online allo slot libero.
La loro «magia» aveva alimentato il passaparola, moltiplicando la clientela, e gli affari. […] In agenzia tutti erano impegnati ad arraffare qualsiasi nuovo spazio, e usando ogni mezzo. Dopo aver fatto accesso al sistema web con la propria identità Spid o con quella di amici e parenti, arraffavano ogni slot disponibile infilando a ripetizione i propri dati anagrafici, […]
Decine e decine di identità fittizie che al momento giusto – quando si presentava un reale cliente – lasciavano posto al nuovo arrivato, che aveva la possibilità di scegliere l’orario e la sede a lui più comoda per sbrogliare la pratica. In alcuni casi, per tenere occupati gli slot, i cinque indagati sfruttavano i reali dati di vecchi clienti ignari che s’erano rivolti in precedenza all’agenzia per un passaporto o anche solo per le normali pratiche auto. È successo così che tra le vittime del furto dell’identità digitale ci sia anche la cantante Ornella Vanoni, i cui dati sono serviti a «bloccare» diversi date libere.
Sono oltre 2mila gli appuntamenti prenotati e quasi 7mila le operazioni (per le modifiche dei nominativi, da quelli falsi a quelli reali, o semplicemente per setacciare l’agenda della questura) eseguite dall’agenzia da settembre 2022 a fine aprile scorso, con un profitto complessivo stimato in 300 mila euro. […]
Al termine delle indagini, svolte dalla Divisione polizia amministrativa e sociale della Questura e dal commissariato Sempione, in collaborazione con la squadra mobile, e coordinati dai pm del IV Dipartimento «Frodi e tutela dei consumatori e reati informatici» della Procura, i cinque dovranno ora rispondere di «falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o su qualità personali proprie o di altri» e di essere i promotori della turbativa della regolarità di un servizio pubblico.
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