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I COSTRUTTORI AVEVANO IN PUGNO IL COMUNE DI MILANO – QUELLO CHE I MAGISTRATI CHIAMANO “ASSERVIMENTO AI PRIVATI” DA PARTE DI BEPPE SALA E DEI SUOI UOMINI È DIMOSTRATO DALLE CHAT CON CUI IL FONDATORE DI “COIMA” PARLAVA AL SINDACO COME FOSSE UN SUO DIPENDENTE. IL 21 GENNAIO 2024, PER ESEMPIO, SCRIVE: “VI MANDO IL COMPITO A CASA. A DISPOSIZIONE PER COME VORRETE PORTARE AVANTI IL PROGETTO” – DÀ LA LINEA AL DIRETTORE GENERALE DEL COMUNE O SI LAMENTA DI UN FUNZIONARIO CHE GLI “CANCELLA DUE ANNI DI LAVORO” - GLI INVITI A CENA (A CASA) CON LE RISPETTIVE MOGLI E I GIN TONIC DESIDERATI DAL PRIMO CITTADINO

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«MANDO IL COMPITO A CASA» LE CHAT DI CATELLA CON SALA E IL CITY MANAGER

Estratto dell’articolo di Luigi Ferrarella per il “Corriere della Sera”

 

MANFREDI CATELLA

Affida al sindaco «i compiti a casa». Dà «la linea» al direttore generale del Comune che gliela chiede. Si lamenta di un funzionario che gli «cancella due anni di lavoro». Ricorda al sindaco che una certa banca «contribuisce al buon andamento» di un certo progetto.

 

Scambia inviti a cena a casa con il primo cittadino e rispettive mogli. E chissà se tutti gli operatori che abbiano una pratica urbanistica pendente in Comune, fuori dalle sedi formali hanno la possibilità — come lo sviluppatore immobiliare di Coima sgr, Manfredi Catella, nelle chat depositate dalla Procura in vista del ricorso difensivo il 20 agosto al Tribunale del Riesame contro gli arresti domiciliari del 31 luglio — di accedere direttamente al sindaco Beppe Sala quando ritengono che il Comune sbagli sui titoli edilizi.

 

MANFREDI CATELLA beppe sala

Catella, ad esempio, lo fa col sindaco il 7 febbraio 2024 persino dopo aver già avuto un confronto con il direttore generale Christian Malangone e l’assessore all’Urbanistica, Tancredi: «Ciao Beppe, finito ora incontro con Christian e Giancarlo su alcuni aggiornamenti importanti rispetto a titoli edilizi. Utile se ci confrontiamo brevemente tra domani e venerdì».

 

Il sindaco prende tempo: «Me ne hanno parlato. Ma meglio settimana prossima, nel frattempo spero di riuscire a decifrare un po’ meglio la situazione».

 

[…] Del resto, Catella varia spartiti su ciò che ritiene proprio interesse. A volte, come scrive a Sala il 25 aprile 2025, cerca incontri per arginare il sentore di decisioni sfavorevoli: «Luca [Mangia, top manager di Coima, ndr ] mi ha aggiornato sulla volontà di non procedere con il perfezionamento dell’aggiudicazione del bando di Largo De Benedetti, e in caso di nostra contrarietà di procedere con contenzioso.

I PROTAGONISTI DELL INCHIESTA DELLA PROCURA DI MILANO SULL URBANISTICA

 

Sarebbe francamente sorprendente. (…) Vi chiederei di incontrarci in modo da condividere soluzioni definitive» (nella chat non c’è risposta).

 

A volte, come fa il 21 gennaio 2024 inviando al sindaco e al suo city manager un «Appunto di riflessione sul tema affordable housing» (edilizia accessibile per famiglie a reddito basso), preferisce spiegare che «vi mando il compito a casa. A disposizione per come vorrete portare avanti il progetto».

 

«Domani ne parlo con Christian», risponde Sala.

 

GIANCARLO TANCREDI E BEPPE SALA

Il 9 febbraio 2023, invece, a proposito degli «extra costi» la cui «soluzione è identificata» ma «adesso va concordata anche a livello di governo entro febbraio», Catella aggiunge «ti ricordo che Intesa San Paolo è partner del Villaggio Olimpico contribuendo al buon andamento attuale»: memento curioso perché circostanza notoria, non a caso il sindaco risponde «oggi ho visto Messina [ad della banca, ndr ] per altro, ma mi ha raccontato anche di questo».

 

[…]  Una frequentazione amichevole tra i due uomini e le due mogli fa sì che costruttore e sindaco si scambino inviti a cena a casa (Sala ad esempio il 14 giugno 2023, «Ciao, credo che anche Chiara abbia scritto a Kelly, volevamo invitarvi a cena a casa», «Ok si sentono le ragazze»).

GIANCARLO TANCREDI

Mentre in altre occasioni, come il 29 novembre 2022, Catella è invece alquanto teso nel dolersi con l’assessore che «G. Porta [un dirigente comunale, ndr] oggi ha rimesso in discussione il progetto di Piano. Significa cancellare due anni di lavoro.

 

Possiamo programmare una riunione con i rappresentanti di Piano, Bardelli [avvocato amministrativista, ndr ] e Cerri [architetto poi sospeso dal gip nel 2025, ndr ] per definire regole chiare e capire come procedere?».

 

«Il problema — gli risponde Tancredi —, molto serio, è Aspromonte», cioè l’esordio delle inchieste a partire dal palazzo in quella piazza. Dove poi il 25 maggio 2023 l’assessore informa il sindaco che i pm «ora chiedono perché abbiamo fatto monetizzare oneri/standard. Grande problema, perché è difficile spiegare la totale regolarità di tutto. Uffici depressi».

 

MANFREDI CATELLA

URBANISTICA, LE CHAT CON SALA «LA PROCURA CREA PROBLEMI»

Estratto dell’articolo di Enrica Riera per “Domani”

 

«Scusa, ma quest’idea di Boeri sullo stadio nell’ex Ippodromo mi sembra una follia: è un’area con un vincolo ambientale pesante. Ci ritroviamo ambientalisti in rivolta cento volte più del Meazza e le squadre non avrebbero spazio per le funzioni commerciali».

 

GIUSEPPE SALA E MANFREDI CATELLA

È gennaio 2023. L’ex assessore all’Urbanistica del Comune di Milano, Giancarlo Tancredi, invia questo messaggio al sindaco Beppe Sala. Ritiene che il progetto dell’archistar sulla costruzione di uno stadio a La Maura sia infattibile, oltreché uno sfregio alle normative che tutelano ambiente e paesaggio.

 

Tancredi espone rischi e pericoli, si mostra in allarme. Ma non c’è niente da fare. Il primo cittadino gli risponde laconico: «Lasciamo che tutti parlino e stiamo zitti, noi andiamo avanti per la nostra strada». In barba, dunque, alle aree da tutelare.

 

I PROTAGONISTI DELL INCHIESTA DELLA PROCURA DI MILANO SULL URBANISTICA

Se il progetto alla fine non va in porto anche a causa delle preannunciate proteste, c’è un aspetto che emerge chiaro dalle nuove chat depositate dai pm meneghini che indagano sulla gestione dell’urbanistica fuori e dentro Palazzo Marino. Quello che gli stessi magistrati definiscono «asservimento ai privati» da parte di Sala e dei suoi uomini.

 

Avrebbe dovuto essere il sindaco del cambiamento – riconfermato nel 2021 già al primo turno e autodefinitosi «libero e indipendente» –, avrebbe dovuto essere il simbolo della rinascita del centrosinistra milanese. Eppure dalle carte della maxi inchiesta che lo vede indagato insieme allo stesso Boeri e a Tancredi (scarcerato ma interdetto dal Riesame), la narrazione sembra essere diversa.

GIANCARLO TANCREDI

 

[…]  Sala, come raccontato da Domani nei giorni scorsi, programma di sorseggiare «gin tonic» col capo di Coima Manfredi Catella (indagato e in attesa del Riesame il 20 agosto), messaggia con lui, si lascia bacchettare dall’erede di Salvatore Ligresti quando la linea della Commissione paesaggio non va bene e risponde che è «una cosa meravigliosa» la decisione dello stesso Catella di donare oltre 200mila euro al Comune in pandemia. Chi è davvero il sindaco di Milano?

 

[…]  Anche sul nuovo progetto relativo a San Siro, al centro di un altro fascicolo della procura, il primo cittadino tira dritto. Nonostante tutto e tutti. Nonostante il suo ex braccio destro Tancredi l’avesse messo al corrente dell’«alto rischio di perdere molti consensi in maggioranza».

 

beppe sala manfredi catella

A luglio 2023 Sala invia un messaggio dal tono non tanto amichevole ad «Emanuela», presumibilmente Emanuela Carpani, soprintendente archeologica della città di Milano, già sentita dai pm per la vicenda Meazza. «Tutti parlano del “vincolo semplice” sul secondo anello, che sarà anche semplice ma non permetterà di abbattere S. Siro (...). Chiederò al Governo di comprarselo, perché questo è un danno economico enorme per il Comune. È anche un gigantesco danno di immagine per Milano. Qualcuno dovrà renderne conto (...). Vediamo il ministero cosa dirà».

 

Abbattere, insomma, a tutti i costi lo storico stadio, accogliendo le proposte di Milan e Inter e soprassedendo alle richieste dei comitati cittadini sulla tutela della struttura esistente. Tutto in nome del “dio denaro”?

 

Ciò che è certo è che Sala, a prescindere dalla questione stadio, sarà entusiasta del messaggio di Tancredi che gli dà una «notizia riservatissima». «Incassiamo – scrive l’ex assessore – più di 21 milioni da asta diritti edificatori del Comune».

 

alessandro scandurra

[…]  Costruire, costruire, costruire. Ma perché farlo? Con quali obiettivi? «Io rimarrei fermo su una linea il più possibile orientata al sociale (casa, ecc.), poi arriveremo a mediazioni. Ma bisogna dare un forte segnale alla Procura che ci sta creando enormi problemi», scrive Tancredi rispetto alle motivazioni da sottendere ai nuovi progetti. Sala è d’accordo: «Tieni duro». E anche i riferimenti alla procura, e quindi alle inchieste sull’edilizia, non sono pochi.

 

Non solo infatti, in base a quanto scritto da questo giornale, l’incontro tra l’ex assessore e i magistrati e il «punto sulle indagini» chiesto da Sala subito dopo, emerge anche altro. Tancredi, più in particolare, chiede a Sala di parlare di un «noto costruttore milanese, che sta proponendo un progetto con tre torri molto contestato a livello di municipio e di quartiere, ma soprattutto nel mirino della procura». Il politico aggiunge: «Sarà molto probabile che ti cercherà». Perché il costruttore vuole parlare col sindaco? E il sindaco come potrà “risolvere” il suo problema?

 

Ancora un’altra chat. Tancredi è restio all’incremento degli indici edilizi, che coincide con la possibilità di costruire di più su un determinato terreno, per evitare di «alterare il bilancio ambientale». E così scrive a Sala: «Secondo me rispetto ai numeri attuali degli investimenti immobiliari potremmo farcela anche senza alzare gli indici».

 

manfedi catella

Ma Sala risponde: «Capisco ma occhio che lo faranno a livello nazionale (me lo ha detto la Meloni). E Milano con la fame di case non lo fa?».

 

Nel frattempo, come detto, negli uffici comunali incombe la paura dell’intervento della magistratura. Diverse le riunioni di Sala coi suoi. «Ciao sindaco – scrive Tancredi – ci siamo visti su tema procura. Decisioni difficili ma stiamo definendo una linea. È importante rivedersi con te».

 

Vere e proprie strategie comunicative da mettere a punto. «Scrivo al Corriere – le parole dell’ex assessore – che stiamo proseguendo il dialogo con la procura. Senza far menzione di nessun blocco delle pratiche». Il sindaco però chiosa: «Preferirei che tu facessi una lettera piuttosto che un’intervista. Se ti fanno la domanda sul blocco delle pratiche, tu rischi di rispondere in modo impacciato». Ciò che deve trapelare è un Comune che non si ferma, neanche davanti alle inchieste, e che mattone dopo mattone è alle prese per rendere «Milano 2026 straordinaria».

GIANCARLO TANCREDI BEPPE SALA BEPPE SALA MANFREDI CATELLA MANFREDI CATELLAarchitetto Alessandro ScandurraI PROTAGONISTI DELL INCHIESTA DELLA PROCURA DI MILANO SULL URBANISTICA MANFREDI CATELLA BEPPE SALA