isis papa bergoglio al baghdadi

I SERVIZI SEGRETI FRANCESI AVVERTONO IL VATICANO: “NEL SUO VIAGGIO IN REPUBBLICA CENTRAFRICANA IL PAPA RISCHIA LA VITA. ALTA PROBABILITÀ DI ATTENTATI'' - DOMANI BERGOGLIO ATTERRA, CON LA PAPA-MOBILE SCOPERTA, IN KENYA

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Tommaso Montesano per “Libero Quotidiano”

 

controlli di sicurezza a piazza san pietro dopo gli attentati di parigicontrolli di sicurezza a piazza san pietro dopo gli attentati di parigi

Domenica 29 novembre. A Bangui, capitale della Repubblica centrafricana. È questa la data, e il luogo, che i servizi segreti francesi hanno segnalato agli apparati della sicurezza della Santa Sede. Con questo messaggio: Papa Francesco è in pericolo. Quel giorno, terza tappa del primo viaggio apostolico del Pontefice in Africa, è in programma l' apertura della porta santa della cattedrale della capitale di uno Stato dilaniato dalla guerra civile.

 

Un' anticipazione dell' inaugurazione ufficiale del Giubileo della misericordia, in programma l' 8 dicembre a Roma. «Verrò da voi come messaggero di pace, sarò pronto a sostenere il dialogo interreligioso per incoraggiare la convivenza pacifica nel vostro Paese», è il messaggio indirizzato da Francesco ai fedeli. Secondo i report degli 007 di Parigi, però, la Repubblica centrafricana è un Paese «altamente insicuro sotto il profilo della sicurezza» e il rischio che possa verificarsi un attentato in occasione della visita del Papa «non è irrilevante».

Papa Bergoglio Papa Bergoglio

 

L' allerta francese è continua, i report si susseguono con regolarità dopo le stragi di Parigi del 13 novembre. Domani Francesco partirà alla volta di Nairobi (Kenya). Da lì proseguirà, venerdì, per l' Uganda per poi volare, appunto domenica, da Entebbe a Bangui, nella Repubblica centrafricana. È proprio la terza tappa del viaggio a destare le maggiori preoccupazioni all' interno della Santa Sede. Le minacce nei confronti del Vaticano non hanno modificato, al momento, il programma della missione papale.

 

Domenico Giani, Ispettore generale della Gendarmeria vaticana, ha già compiuto un sopralluogo a Bangui. Nei giorni scorsi il segretario di Stato, Pietro Parolin, ha confermato l'intenzione del Pontefice di recarsi in Africa, pur rivelando che al termine dei primi due step, in Kenya (dove cresce la minacca di Al-Shabaab) e Uganda, «si deciderà cosa fare, dipende come si presenta la situazione. Se ci sono scontri in atto è difficile pensare di andare».

 

Papa Bergoglio   Papa Bergoglio

Nella Repubblica centrafricana la situazione è esplosiva. Il Paese è teatro della guerra civile tra le milizie musulmane di Seleka e quelle cristiane Anti-Balaka. Negli ultimi due anni e mezzo è successo di tutto: un presidente deposto dai ribelli di fede islamica e fuggito in Camerun; la nascita dei gruppi paramilitari cristiani; la guerra civile; la piaga dei bambini soldato.

 

Sullo sfondo, il rebus delle elezioni, appena rinviate dal 13 al 27 dicembre. I Servizi francesi, tradizionalmente in possesso di ottime antenne in Africa in virtù del passato coloniale, temono l' azione jihadista tra la folla in attesa del Papa. Parigi ha avvertito la Santa Sede sulla scarsa capacità delle forze di sicurezza locali di mettere in atto misure di prevenzione.

Papa Bergoglio Papa Bergoglio

 

Il timore è che sia insufficiente la cintura di sicurezza che sarà stretta intorno alla cattedrale che ospiterà Francesco. Domenica prossima sono attesi a Bangui pellegrini provenienti non solo dalle varie regioni dello Stato, ma anche dagli altri territori confinanti come Ciad, Camerun, Sudan e Congo. Stati dove negli ultimi anni il fondamentalismo di matrice islamica ha trovato terreno fertile con la formazione di gruppi simili al nigeriano Boko Haram.

 

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