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I FRATELLI D'ITALIA SANNO COME SEDURRE GLI ELETTORI: CON LA GNOCCA! - I MELONIANI CHIEDONO DI ELIMINARE I DIVIETI IN MERITO AI CARTELLONI PUBBLICITARI, INTRODOTTO DURANTE IL GOVERNO DRAGHI: AL MOMENTO SONO BANDITI "MESSAGGI SESSISTI O VIOLENTI, STEREOTIPI OFFENSIVI O CONTENUTI DISCRIMINATORI", CIOÈ SONO PROIBITE QUELLE PUBBLICITA' CHE RITRAGGONO DONNE SVESTITIE O CON DOPPI SENSI EROTICI - L'ATTACCO DELLE OPPOSIZIONI: "L'ENNESIMO SEGNALE SCRITERIATO DA PARTE DEL PARTITO DI MELONI..."
Estratto dell'articolo di Flavia Amabile per "la Stampa"
Pubblicità nelle strade, Fratelli d'Italia vuole tornare indietro per non «censurare» i manifesti dei Pro Vita o della Lega. Il capogruppo al Senato Lucio Malan e l'ex sindaco di Catania, il senatore Salvo Pogliese, hanno depositato un emendamento al disegno di legge Concorrenza. Chiedono di eliminare il divieto di affiggere messaggi sessisti, omofobi o lesivi della dignità delle persone su strade, veicoli e mezzi pubblici.
Il ritorno al passato si propone di cancellare l'emendamento al decreto Infrastrutture e Trasporti approvato durante il governo Draghi. Quella norma - voluta da Alessia Rotta (Pd) e Raffaella Paita (Italia Viva) - vieta pubblicità sulle strade e sui veicoli con messaggi sessisti o violenti, stereotipi offensivi di genere o contenuti discriminatori legati a orientamento sessuale, identità di genere, credo religioso, appartenenza etnica o condizioni fisiche e psichiche.
Un divieto che a destra non è mai piaciuto. Per Malan «si tratta di una censura basata su definizioni estremamente vaghe e opinabili, introdotta nell'ottobre 2021 dalla sinistra come reazione alla bocciatura del ddl Zan, proprio la settimana dopo il voto del Senato. [...]
Lo scopo di chi ha introdotto la norma credo fosse proprio poter esercitare una censura arbitraria. Che cosa è un manifesto "sessista"? Cosa sono gli "stereotipi di genere"? Che cosa è "lesivo del rispetto dei diritti civili"? O "discriminatorio con riferimento all'orientamento sessuale o al l'identità di genere" o del credo religioso? Un manifesto che propone principi cristiani può essere considerato lesivo da un musulmano o viceversa?».
E, quindi, per FdI occorre liberalizzare i contenuti delle pubblicità nelle strade. Il ddl Concorrenza dovrebbe arrivare tra un paio di settimane in Senato. Malan apre a una discussione e a proposte precisando solo che «una norma sanzionatoria, specialmente se ha a che fare con principi costituzionali, deve essere precisa e chiaramente interpretabile». Le opposizioni annunciano battaglia. «È sconfortante ed è grave che si voglia approvare questo emendamento», avverte Raffaella Paita, che ha firmato la norma che FdI vuole cancellare.
«In un momento in cui siamo tutti indignati per le immagini rubate e modificate sui social, vogliamo eliminare un deterrente consentendo di nuovo di veicolare messaggi che violano le donne e che le mercificano? Trovo incredibile oltretutto che a volerlo sia un governo il cui capo è una donna», conclude Raffaella Paita.
Sulla questione cartelloni pubblicitari si compatta la versione più ampia del campo largo. «Quella norma non serve solo a tutelare le donne - avvertono i senatori del Pd Cecilia D'Elia, vicepresidente della Bicamerale Femminicidio e Filippo Sensi e Valeria Valente - ma anche, più in generale, a vietare l'uso di contenuti discriminatori a fini pubblicitari, per rispettare in pieno le differenze e quindi la dignità umana. Una norma di civiltà che va mantenuta e per questo chiediamo a FdI di ritirare una proposta di cui non si sente il bisogno, specie in un momento in cui anche in ambito pubblico proliferano i discorsi di odio».
«In una fase storica dove le discriminazioni dilagano e i messaggi violenti sono prassi quotidiana, ci sembra l'ennesimo segnale scriteriato da parte del partito di Meloni. Come M5s, ci opporremo con ogni mezzo a questo repentino "colpo di freddo" di Pogliese e Malan», promettono le senatrici M5s Sabrina Licheri e Dolores Bevilacqua.
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