
DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È…
1. AMANDA E RAFFAELE COLPEVOLI PERFETTI
Alessandro Capponi per il “Corriere della Sera”
raffaele sollecito in cassazione
«Noi siamo sempre stati solidali con Raffaele Sollecito», è con un sorriso che l’avvocato di Amanda Knox, Carlo Dalla Vedova, fa notare alla Quinta sezione della corte di Cassazione che «le loro posizioni vanno valutate in maniera unitaria».
Colpevoli o innocenti, dunque, ma comunque uniti: è tutto cambiato rispetto a quasi otto anni fa, quando l’americana e Raffaele Sollecito erano assieme in aula, non solo fisicamente. Adesso però i legali di Sollecito chiedono, sia pure in via subordinata, che i due vengano separati anche nel processo: nell’ipotesi di una condanna, dunque, omicidio per lei e favoreggiamento per lui. Ecco: la «separazione» non sembra consensuale.
raffaele sollecito e greta menegaldo
Di certo, comunque, Amanda e Raffaele rimangono assieme nella richiesta del procuratore generale, Mario Pinelli: «Come nelle foto di Henri Cartier-Bresson c’è un momento perfetto nel quale tutti i protagonisti sono al posto giusto: allo stesso modo, la sentenza dell’appello bis resiste ad ogni censura». E dunque vanno condannati per omicidio, sia pure eliminando il reato (prescritto) del coltello portato nella casa di Mez: 28 anni e tre mesi per lei e 24 anni e 9 mesi per lui.
La battaglia legale si consuma per metà, perché i legali di Sollecito parleranno domani, prima della Camera di consiglio. In aula, la ressa spinge il presidente Gennaro Marasca a trasferire l’udienza nell’aula magna: Amanda è negli Usa e invece Raffaele arriva al mattino, giacca cravatta e capelli lunghi, si siede nello spazio del pubblico insieme con la nuova fidanzata, Greta Menegaldo, sorretta da tacchi dodici e tradita dallo sguardo frastornato.
GRETA MENEGALDO LA FIDANZATO DI SOLLECITO article B E x
Poi si sposta in seconda fila, nessuno accanto per ore, il padre seduto dietro, Greta qualche fila più in là: muove nervosamente la testa mentre il pg dice che «i due tergiversarono davanti alla casa di Mez invece di chiamare i carabinieri, e lo fecero solo quando arrivò la polizia postale», e che «la Knox ha reso la sua deposizione come se giocasse una partita a scacchi», e ancora che «dalla casa di Sollecito fu portato il coltello usato per il colpo mortale».
Parla per ore, Pinelli: dice che la pulizia della casa successiva all’omicidio «è riferibile a correi di Guede», difende le prove scientifiche e ricorda che nella notte dell’assassinio «non sia risultata nessuna attività sul pc di Sollecito». Per il pg, Amanda è «indifendibile» quando racconta «di essere tornata a casa dove tutto era a soqquadro e c’era sangue, e di non essersi spaventata, e di aver fatto la doccia...».
raffaele sollecito e la fidanzata greta
I difensori di Amanda Knox, Luciano Ghirga e Carlo Dalla Vedova, prendono la parola poco dopo: «Questo è un grave errore giudiziario». E lei stessa, in una telefonata da Seattle, si dice «molto preoccupata». I legali contestano ogni punto della ricostruzione: parlano di «reperti scientifici incerti», ricordano che «Amanda non aveva un’interprete accanto ma una poliziotta» e sostengono che gli interrogatori prima dell’arresto è «il cancro di questo processo»; per loro non è credibile «la pulizia selettiva delle tracce: nella casa dove Amanda viveva ce ne sono cinque di Amanda e nessuna nella camera di Mez, che però è piena di tracce di Guede». E dunque «il mondo ci guarda, condanna da annullare».
raffaele sollecito in cassazione
Devono aver apprezzato le parole iniziali del relatore Antonio Paolo Bruno: «In questo processo ci sono poche certezze». Perché è così che, quasi come avvenne a Perugia nell’appello, comincia l’udienza: da allora, però, è cambiato tutto. Certo, rimane quello che Bruno definisce «rumore, il processo mediatico», coi carabinieri che passano tra il pubblico a controllare i cellulari, rimproverano anche Giulia Bongiorno, dicono che «qualcuno ha rubato spezzoni di audio». Ma, questo, è l’unico aspetto che non cambia: perché tutto è diverso, oggi. Soprattutto, forse, tra Amanda e Raffaele.
2. A SEATTLE L’ULTIMA BATTAGLIA: “TORNARE IN ITALIA? MAI”
Francesco Semprini per “la Stampa”
patrick lumumba in cassazione per il processo meredith
Comunque vada l’Italia rimarrà solo un brutto ricordo. E’ quanto auspica Amanda Knox, nelle ore in cui la Cassazione sta decidendo sulla sua condanna per l’omicidio di Meredith Kercher. Il nuovo pronunciamento della Giustizia italiana viene vissuto con estrema tensione dalla giovane americana. E al contempo ripropone un dibattito che ha già visto una nutrita parte dell’opinione pubblica americana stringersi attorno alla Knox, tanto da coniare il termine di «Partito di Amanda».
Lei si dice «preoccupata, molto preoccupata», riferisce il «Seattle Times», citando l’avvocato della Knox, Carlo Dalla Vedova, «non credo dorma molto». Un punto resta fermo da parte della Knox, comunque si pronunci la Cassazione - dice il Seattle Times - la ragazza ha giurato che non rimetterà più piede in Italia di sua spontanea volontà, proprio perché rivendica la sua innocenza.
SFIDUCIATA
Il fatto, come spiega il quotidiano, è che sino ad oggi «l’alto profilo della saga legale ha prodotto continui rovesciamenti di fronte per Knox e Raffaele Sollecito: colpevoli-innocenti-colpevoli», e che hanno catalizzato l’attenzione del pubblico in tre distinti Paesi. Difficile dunque per Amanda essere fiduciosa, secondo il giornale. «E’ stata dipinta - si legge - a seconda dei casi o come vittima di un pasticcio investigativo e di una giustizia italiana scadente, o come una predatrice promiscua che ha falsamente accusato per l’omicidio di Meredith Kercher un proprietario di bar congolese».
Stephanie Kercher sorella di Meredith
Proprio questi rovesciamenti giudiziari rendono coeso il «Partito di Amanda», familiari, amici, giudici, politici e uomini d’affari che sostengono l’innocenza della ragazza di Seattle, «vittima di una giustizia ingiusta, di un accanimento processuale e di una gogna mediatica indegna». Il «Partito di Amanda» ha anche chiesto l’intercessione dell’ex segretario di Stato, Hillary Clinton. A schierarsi, durante la detenzione della ragazza, era stato anche Donald Trump che aveva proposto di boicottare l’Italia, fino a quando la Knox non fosse stata liberata. C’era addirittura chi aveva ipotizzato un «effetto Amanda»: meno giovani americani nel Belpaese per motivi di studio.
«NO ALL’ESTRADIZIONE»
Il «Partito» ritiene assurda l’ipotesi di estradizione, opzione che tuttavia non è utopica, come spiega l’avvocato Alan Dershowitz. «In questo caso non sussiste “double jeopardy”», - dice il professore di Harvard, riferendosi alla controversia sul doppio processo per lo stesso reato. «In America ciò sussiste solo se assolti in primo grado - prosegue - cosa non accaduta per Amanda Knox».
AMANDA KNOX CON IL PROMESSO SPOSO
Il punto, per Dershowitz, è capire se prevarrà la ragion politica o lo stato di diritto: «Nel primo caso la Knox potrebbe non essere estradata, nel secondo credo non ci siano impedimenti in caso di richiesta dell’Italia». Amanda è colpevole? «Da un punto di vista fattuale - risponde - credo sia coinvolta, ma da uno legale potrebbe risultare innocente, per una serie di fattori processuali che potrebbero portare all’assoluzione».
amanda knox
Amanda Knox prima di andare in onda sulla ABC
AMANDA KNOX SELFIE
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