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Maria Elena Capitanio per “la Verità”
Sulle sue abitudini alimentari Marilyn Monroe commentava: «Mi hanno detto che sono stranissime, ma io non credo che sia così». Lei saltava il pranzo, poi cenava con fegato bollito e gelato. Elizabeth Taylor, invece, sceglieva solo piatti disgustosi, in modo da non mangiare mai grandi quantità. Madonna si è data per anni alle alghe e al tofu, mentre Greta Garbo faceva incetta di sedano. La cantante Beyoncé, infine, ha spesso sostituito pranzi e cene con la limonata. Da sempre le donne, soprattutto se famose, hanno utilizzato i metodi più assurdi per mantenersi magre o perdere peso prima di un film o una performance artistica, anche a costo di rovinarsi la salute.
Oggi che i canoni di bellezza li impone Instagram, orde di adolescenti, ma anche donne più mature, note o sconosciute che siano, si lasciano sedurre da fisici sottili e volti a prova di selfie. Se sui secondi i rischi sono solo di sfiorare il ridicolo, almeno sul piano estetico, quando invece entra in campo la fissa per la taglia 38, i guai aumentano e c' è il rischio di ammalarsi o comunque debilitarsi. Sotto la lente di medici e nutrizionisti ci sono i regimi di privazione molto rigidi.
Due ricercatori italiani all' estero hanno dimostrato che comportamenti scorretti molto frequenti a tavola, come diete a intermittenza, cosiddette yo-yo o temporanee, e drastiche privazioni di cibi desiderati ingenerano in pochissimo tempo una forma di dipendenza dal cibo «proibito», dipendenza che innesca un circolo vizioso negativo di ripetute e sempre più pesanti abbuffate e che lascia i suoi segni visibili anche nei centri neurali del piacere, gli stessi che sono attivati dal sesso o dalle droghe.
Resa nota da pochissimo sulla rivista Neuropsychopharmacology è la scoperta di Pietro Cottone e Valentina Sabino della Boston university school of medicine (Busm). Lo studio conferma che il cibo, specie quello molto ricco di zucchero bianco, è una droga per il nostro cervello e spiega perché tante diete si traducono in un fallimento e si riprende peso subito.
Gli esperti mostrano che basta offrire per due giorni a settimana a topolini sani una dieta a base di cibo zuccherino al sapore di cioccolato per far scivolare rapidamente gli animali nella dipendenza da questo cibo e in abbuffate compulsive (binge eating) sempre più pesanti. I ricercatori hanno anche evidenziato che, in concomitanza di questo cambiamento comportamentale, nel cervello degli animali compare una disfunzione dei centri del piacere che rende i topi come assuefatti al cibo e bisognosi di aumentare le quantità consumate per soddisfare i sensi.
«Mostriamo quindi i rischi potenziali delle cosiddette diete yo-yo», ha spiegato Cottone, che rappresentano il primo rischio quando non si va da medici o nutrizionisti per un consulto, ma si inventano le diete faidate copiando abitudini viste sui social.
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