neanderthal che si baciano

ANCHE I NEANDERTHAL POMICIAVANO – UN NUOVO STUDIO SOSTIENE CHE IL BACIO SIA UN COMPORTAMENTO ANTICO ALMENO 21 MILIONI DI ANNI, NATO NEGLI ANTENATI COMUNI DEGLI ESSERI UMANI E DELLE GRANDI SCIMMIE – DAL PUNTO DI VISTA EVOLUTIVO, IL BACIO POTREBBE ESSERE STATO UTILE NELLA VALUTAZIONE DEL PARTNER ATTRAVERSO SEGNALI OLFATTIVI – UN TEAM DI RICERCATORI HA RICOSTRUITO IL NASO DEI NOSTRI ANTENATI E HA SCOPERTO CHE…

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

1 - ANCHE I NEANDERTHAL SI BACIAVANO

Sintesi dell’articolo di Patricia Fernández de Lis per https://english.elpais.com/

NEANDERTHAL CHE SI BACIANO

 

Un nuovo studio dell’Università di Oxford sostiene che il bacio è un comportamento antico almeno 21 milioni di anni, nato negli antenati comuni degli esseri umani e delle grandi scimmie. Pubblicata su Evolution and Human Behavior, la ricerca smonta l’idea che il bacio sia un’invenzione culturale recente e mostra invece che è profondamente radicato nella nostra biologia.

 

Il team guidato dalla biologa evoluzionista Matilda Brindle ha ricostruito l’evoluzione del bacio attraverso un vasto confronto tra specie, definendolo — per poterlo applicare anche agli animali — come “contatto bocca-a-bocca non aggressivo senza trasferimento di cibo”. Con questa definizione, gli studiosi hanno scoperto che la maggior parte delle grandi scimmie — scimpanzé, bonobo, oranghi — si bacia, così come altre specie come orsi polari, lupi e alcune specie di uccelli.

 

bacio tra due scimmie

I bonobo mostrano i baci più sensuali, mentre gli scimpanzé si limitano a contatti brevi e tesi. Usando modelli bayesiani eseguiti 10 milioni di volte, i ricercatori hanno stimato che il bacio sia comparso nei nostri antenati tra 21,5 e 16,9 milioni di anni fa. Il comportamento è rimasto lungo tutta la linea evolutiva delle grandi scimmie.

 

Una delle conclusioni più sorprendenti riguarda i Neanderthal: lo studio assegna una probabilità dell’84% che anche loro si baciassero. Ciò è coerente con ricerche precedenti che mostrano scambi di microbi orali tra Neanderthal e Homo sapiens — in particolare il batterio Methanobrevibacter oralis — avvenuti molto tempo dopo la divergenza delle due specie. Alcuni esperti, tuttavia, ritengono questa prova non definitiva, poiché i microbi potrebbero essere stati ereditati da antenati comuni.

 

Il bacio non è però universale tra gli umani moderni: è documentato solo nel 46% delle culture, osserva la psicologa Catherine Talbot. Questo apre il dibattito se si tratti di un comportamento evoluto o di un’invenzione culturale parziale.

 

bacio

Quanto ai vantaggi adattivi, i ricercatori ipotizzano che il bacio possa aiutare nella valutazione del partner attraverso segnali olfattivi, aumentare l’eccitazione pre-copulatoria e derivare evolutivamente dalla premasticazione, ossia genitori che nutrono i piccoli con cibo già masticato — comportamento presente in tutte le specie che si baciano.

 

Gli autori riconoscono limiti importanti: i dati sono scarsi e spesso provenienti da animali in cattività. Lo studio vuole soprattutto fornire un modello per future ricerche sui comportamenti non fossilizzabili. A chiusura, Brindle cita Ingrid Bergman: “Un bacio è un trucco della natura per fermare le parole quando diventano superflue”. Un trucco, secondo questo studio, vecchio ben 21 milioni di anni.

 

UOMO DI NEANDERTHAL

2 - RICOSTRUITO IL NASO DEI NEANDERTHAL, NON ERA ADATTATO AL FREDDO

(ANSA) - Il naso dei Neanderthal non si era evoluto in modo specifico per riscaldare l'aria fredda: la sua parte funzionale era abbastanza simile a quella degli esseri umani moderni, anche se la morfologia esterna era completamente diversa.

 

Lo dimostra la ricostruzione in 3D della cavità nasale dell'Uomo di Altamura (Puglia), realizzata da ricercatori italiani (Sapienza Università di Roma, Università di Perugia, Università di Pisa) e spagnoli (Iphes e Università di Tarragona). I risultati sono pubblicati sulla rivista dell'Accademia americana delle scienze, Pnas.

 

Uomo di Neanderthal

I Neanderthal avevano una morfologia facciale unica, caratterizzata da grandi orbite, sormontate da possenti arcate, da una apertura nasale molto ampia e da una particolare forma di protrusione denominata 'prognatismo medio-facciale'. Il loro naso, in particolare, è stato a lungo oggetto di controversie per una struttura che si può dire inattesa, in quanto contrasta con quella che solitamente si ritrova in popolazioni della nostra specie adattate a climi freddi.

 

In passato, alcuni ricercatori avevano provato a spiegare questo paradosso identificando possibili strutture interne del naso che sarebbero state peculiari dei Neanderthal, sulla base tuttavia dell'esame di resti spesso frammentari e sempre incompleti. A causa della loro fragilità, infatti, le strutture ossee interne del naso generalmente non si conservano.

 

Un punto fermo nel dibattito lo mette ora l'Uomo di Altamura, vissuto 150.000 anni fa e rinvenuto nel 1993 intrappolato in una cavità carsica dove si trova tuttora. Il suo scheletro mostra uno stato di completezza unico, nel quale le strutture morfologiche del naso sono eccezionalmente conservate. Lo studio della sua cavità nasale, condotto con tecnologie endoscopiche, esclude l'esistenza di tratti del naso interno specifici della specie.

 

uomo di neanderthal

Inoltre, grazie alla tecnologia endoscopica utilizzata, i ricercatori hanno potuto creare un modello 3D del naso, che fornirà una base per futuri studi volti a valutare meglio le prestazioni respiratorie dei Neanderthal. "

 

Il contesto e le particolari condizioni di deposizione del Neanderthal di Altamura - sottolinea Giorgio Manzi, paleoantropologo al Dipartimento di biologia ambientale della Sapienza - lo rendono lo scheletro fossile umano più completo (a parte quelli più recenti di Homo sapiens) che sia mai stato scoperto. Nonostante rimanga ancora come intrappolato in un sistema carsico molto complesso, lo scheletro di Altamura continua a fornirci informazioni senza precedenti, anche grazie alle tecnologie innovative da noi utilizzate”.