renzi turco

I PM DI FIRENZE CHIEDONO L’AUTORIZZAZIONE ALLE CAMERE PER UTILIZZARE MAIL E CHAT, AVENTI COME INTERLOCUTORI MATTEO RENZI E MARIA ELENA BOSCHI, NELL’AMBITO DEL PROCESSO SULLA FONDAZIONE OPEN - IL GIUDICE DOVRÀ DECIDERE SE TRASMETTERE LA RICHIESTA AL SENATO E ALLA CAMERA DOPO AVER SENTITO I DIFENSORI IL PROSSIMO 6 OTTOBRE - IL 27 LUGLIO SI ERA ESPRESSA LA CONSULTA (“MAIL E WHATSAPP SONO CORRISPONDENZA”) CERTIFICANDO CHE LA PROCURA DI FIRENZE NON POTEVA ACQUISIRE, SENZA PREVENTIVA AUTORIZZAZIONE DEL SENATO, MESSAGGI DI POSTA ELETTRONICA E WHATSAPP DI RENZI CONSERVATI IN DISPOSITIVI APPARTENENTI A TERZI

luca turco

Estratto dell’articolo di https://www.ilfattoquotidiano.it

 

Il 27 luglio scorso sul caso Open si era espressa la Consulta: “E-mail e Whatsapp sono corrispondenza”. Una decisione in cui veniva certificato che la Procura di Firenze non poteva acquisire, senza preventiva autorizzazione del Senato, messaggi di posta elettronica e Whatsapp del parlamentare, o a lui diretti, conservati in dispositivi elettronici appartenenti a terzi. Sembrava così chiusa la sfida legale tra l’ex premier e la procura di Firenze e l’inchiesta destinata a sgretolarsi.

 

MARIA ELENA BOSCHI E MATTEO RENZI

A distanza di due mesi i pm fiorentini – che avevano chiesto di processare l’ex presidente del consiglio e altri dieci indagati (compresi i deputati Maria Elena Boschi, e Luca Lotti, l’ex presidente di Open Alberto Bianchi, l’imprenditore Marco Carrai) – hanno chiesto l’autorizzazione a utilizzare mail e chat – che erano già state sequestrate – aventi come interlocutori il senatore l’ex segretario del Pd Renzi e l’ex ministra. Il giudice per l’udienza preliminare, Sara Farini, dovrà decidere se trasmettere la richiesta al Senato e alla Camera dei deputati dopo aver sentito i difensori alla prossima udienza, fissata per il 6 ottobre.

 

MATTEO RENZI E MARIA ELENA BOSCHI

[…] L’udienza preliminare è ripresa oggi, davanti al giudice […] I pm hanno chiesto l’autorizzazione a procedere anche per il deputato Luca Lotti[…] L’istanza è stata presentata dal procuratore aggiunto Luca Turco e il 6 ottobre le difese degli imputati potranno presentare al giudice le controdeduzioni alla memoria depositata dalla pubblica accusa.

 

[…] L’inchiesta Open – Agli imputati, a vario titolo, vengono contestati il finanziamento illecito, la corruzione, il riciclaggio e il traffico d’influenze. All’interno dell’indagine sono confluiti migliaia di documenti ottenuti dalla procura tramite una serie di perquisizioni e sequestri a carico di alcuni indagati. Tra questi ultimi – è il caso di sottolinearlo – non c’è Renzi, che non ha subito alcuna perquisizione personale. […] i pm avrebbero dovuto chiedere l’autorizzazione preventiva alla Camera di appartenenza.

 

luca lotti foto fraioli gmt 174

Ma la Procura di Firenze non aveva alcuna intenzione di perquisire Renzi. Il nome dell’ex premier, però, è saltato fuori in una serie di messaggi Whatsapp conservati nella memoria di cellulari sequestrati a terze persone. Renzi si era rivolto all’allora presidente di Palazzo Madama Elisabetta Casellati sostenendo che i pm avrebbero dovuto chiedere l’autorizzazione parlamentare per sequestrare i dispositivi elettronici di altre persone (non coperte dall’immunità parlamentare) che avevano avuto scambi con lui: una tesi accolta prima dalla Giunta per le immunità e successivamente dall’Aula. Ed è così che si era arrivati alla Consulta. Durante l’indagine era stato sequestrato il cellulare dell’imprenditore Vincenzo Manes ed è lì che c’erano i i messaggi scambiati su Whatsapp in cui si parlava del volo Roma-Washington da 135mila euro pagato dalla fondazione Open.