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Claudio Gallo per LaStampa.it
A volte la realtà è come un gioco di specchi, una cornice che continuamente riproduce se stessa fino a scomparire nell'infinitesimamente piccolo. Questo articolo vorrebbe dire che nel mondo si legge sempre meno e lo fa in questo modo un po' oscuro, invitando il lettore a leggere qui di seguito: appunto la cosa che si fa sempre meno...
Paradossi a parte, in Inghilterra è un subisso di geremiadi sul fatto che i giovani non leggono se non sotto la minaccia delle armi e nel tempo libero neppure quella basta più. Per dare un'idea di quanto sia radicale l'odio dei ragazzi britannici (ma probabilmente la tendenza si può tranquillamente allargare a mezzo mondo) per la lettura, una ricerca del National Literary Trust mostra che uno su cinque addirittura si vergogna a essere pescato con un libro in mano.
Con l'avvento di Internet e la moltiplicazione della pornografia digitale è scomparsa la patetica figura dell'uomo di media età che andava in edicola a comprarsi la rivista porno patinata, nascondendola accuratamente dentro alla Gazzetta dello Sport. Immaginate adesso che quell'immagine della vergogna piccolo borghese si sia estesa alla biblioteca di Babele di Borges. Domani l'uomo, che oggi è ragazzo, nasconderà nella Gazzetta dello Sport le dispense della Divina Commedia illustrata da Doré. Che gli amici non lo sappiano, vergogna.
I numeri del declino della lettura sono sempre più tristi. Dei 35 mila ragazzi delle 188 scuole che hanno partecipato alla ricerca del Nlt, soltanto un quarto ha ammesso di sfiorare un libro quando è a casa. Solo nel 2005 esercitava questa perversione uno su tre. Ovviamente, lo studio si dilunga a spiegare come quelli che leggono più libri sono anche quelli che vano meglio a scuola.
La "madrina" della campagna per leggere di più del Literary Trust è la duchessa di Cornovaglia, Camilla per il pubblico non britannico, che ha detto: "Credo fermamente nell'importanza di accendere la passione per la lettura nella prossima generazione. Servono degli esempi per spronare i giovani".
Ma nella nostra società dello spettacolo l'esercizio del ragionamento che sta dietro la lettura è surclassato dal facile accostamento analogico delle immagini: la tecnica della pubblicità che ci vellica mentre dormiamo dentro Matrix, aspettando che Neo-Keanu Reeves venga a liberarci.
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