olaf scholz esaltato come eroe sui canali filo russi di telegram

DA CHE PARTE STANNO I TEDESCHI? – IL “NEIN” DELLA GERMANIA ALLA FORNITURA DEI CARRI ARMATI LEOPARD ALL’UCRAINA FA ESULTARE I RUSSI: SUL CANALE TELEGRAM “GREY ZONE”, MOLTO VICINO AI MERCENARI DEL GRUPPO WAGNER, OLAF SCHOLZ VIENE CHIAMATO “EROE DELL’OPERAZIONE SPECIALE Z” – BERLINO PER ANNI È STATA LA PRINCIPALE INTERFACCIA EUROPEA DI PUTIN, CHE GRAZIE AI BUONI UFFICI DELLA MERKEL, CI HA POTUTO RICATTARE SUL GAS…

OLAF SCHOLZ ESALTATO COME EROE SUI CANALI FILO RUSSI DI TELEGRAM

1. GREY ZONE, IL CANALE TELEGRAM VICINO AL GRUPPO WAGNER, ESALTA SCHOLZ

Estratto da www.lastampa.it

 

Grey Zone, il canale telegram vicino al Gruppo Wagner, esulta per la decisione di Scholz di non mandare per ora carri armati Leopard all’Ucraina. Grey Zone posta una card con il volto di Scholz, il titolo sarcastico “Eroe dell’Operazione speciale Z”, e il testo: «“I paesi che sostengono l'Ucraina non sono riusciti a raggiungere una posizione comune sulla fornitura di carri armati a Kiev", ha affermato il capo del ministero della Difesa tedesco». […]

 

2. LA GERMANIA FRENA ANCORA SUI PANZER GLI ALLEATI: ESSENZIALI PER FERMARE I RUSSI

Estratto dell’articolo di Luca Geronico per Whttp://www.avvenire.it

 

vladimir putin angela merkel

[…] Si smussano le polemiche della vigilia, si media per cercare una soluzione mentre il neo-ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius - al suo esordio internazionale - ad assicurare ulteriore sostegno militare a Kiev.

 

Ma è lo stesso Pistorius, ancora prima delle conclusioni ufficiali, a far sapere che sulla fornitura di carri armati Leopard 2 «non c’è un parere unanime» anche se, precisa ancora il ministro tedesco, è sbagliata la sensazione che «ci sia una coalizione compatta determinata e la Germania sia un ostacolo ».

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Germania che comunque promette un miliardo di aiuti militari a Kiev, mentre il francese Macron annuncia di portare a 400 miliardi di euro la spesa prevista per la Difesa dal 2024 al 2030. La spaccatura fra le cautele del governo del cancelliere Scholz – con solo il 25% dei tedeschi favorevoli all’invio di nuove armi e i timori di una escalation incontrollabile alle porte di case – e il fronte degli “interventisti” era però evidente ancora prima dell’inizio di “Ramstein 3”.

 

I nove Paesi del Patto di Tallinn - Estonia, Regno Unito, Polonia, Lettonia, Lituania, Danimarca, Repubblica Ceca, Paesi Bassi e Slovacchia con un comunicato congiunto si impegnavano a «donazioni senza precedenti», tra cui «carri armati», «artiglieria pesante» e «difesa aerea».

 

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A guidare il fronte “pro-Leopard” la Gran Bretagna e soprattutto la Polonia che si diceva pronta a mosse «non standard», vale a dire l’invio dei tank senza il richiesto consenso di Berlino. Una posizione condivisa anche dall’Estonia, mentre pure l’Olanda ha già promesso due tank e la Finlandia ha promesso altri aiuti militari per 400 milioni di euro.  […]

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