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Franco Bechis per Libero
La notizia è la diretta conseguenza di quel che stiamo vedendo ogni giorno con gli sbarchi record sulle coste italiane: gli stanziamenti che aveva previsto a dicembre Pier Carlo Padoan per affrontare l' emergenza immigrati non bastano. Così nel bilancio di assestamento 2017 che il ministro dell' Economia ha inviato in Parlamento tenendo conto della tendenza registrata nei primi cinque mesi dell' anno, ha proposto un aumento di 600 milioni di euro rispetto alle previsioni per «le spese per i servizi di accoglienza in favore degli stranieri in relazione al maggiore fabbisogno determinato dai flussi migratori». La voce di spesa che si aumenta è quella dei costi che devono sopportare i centri di accoglienza degli immigrati per il loro vitto e alloggio.
soldati di odino contro gli immigrati
La cosa clamorosa dal punto di vista contabile è che questi 600 milioni di euro extra (che non è detto bastino) sono classificati nelle grandi voci del bilancio dello Stato come «trasferimenti a famiglie e Isp». La sigla «Isp» sta per «istituzioni sociali private», ed è proprio quella a spiegare perché a quel grande capitolo vengono imputate le spese per l' immigrazione. Sono infatti privati i gestori dei campi di accoglienza, e a loro vanno i fondi dello Stato (erogati formalmente dal ministero del' Interno) per pagare quel vitto e alloggio a chi sbarca ogni giorno sulle coste. Il fatto è che circa un quarto di quello che viene considerato dallo Stato italiano l' aiuto alle famiglie è rappresentato proprio da quei fondi per il mantenimento dei migranti.
Complessivamente il capitolo di questi specifici trasferimenti ammonta a 3,7 miliardi di euro destinati appunto ai privati che li ospitano nei centri autorizzati. E i trasferimenti complessivi dello Stato alle famiglie italiane- che comprendono anche questa cifra- ammontano a 15,053 miliardi di euro. Un euro ogni quattro di quelli spesi dallo Stato italiano per le famiglie italiane sono utilizzati in realtà per il mantenimento di quei migranti. Lo Stato italiano non è nuovo a queste perle contabili, e se si guarda nel dettaglio in realtà di fondi reali per le famiglie ce ne sono ben pochi.
Da anni vengono ad esempio inseriti in questo capitolo di spesa anche i fondi per il finanziamento dei partiti politici e dei rimborsi elettorali (che vanno a spegnersi quest' anno per essere poi sostituiti integralmente da sconti fiscali e dal 2 per mille delle tasse versate dagli italiani). Anche in quel caso formalmente i beneficiari erano «famiglie» politiche, ma difficilmente la scelta contabile del ministero dell' Economia è digeribile dalla gran parte degli italiani. E non lo sarà certo l' idea che il 25% dei fondi per le famiglie siano impiegati per pagare vitto e alloggio agli immigrati e fare guadagnare qualcosa anche alle coop e delle istituzioni sociali private che hanno trasformato quella emergenza nel business personale, come molte inchieste hanno ben spiegato in questi anni.
Visto che alla fantasia dei ragionieri del ministero dell' Economia nessuno mette più limite, nella tabella del Tesoro c' è pure regolarmente la voce della missione «Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti». Lo stanziamento iniziale del 2017 per quel capitolo ammontava a 1 miliardo e 88 milioni di euro, che con l' assestamento appena presentato viene però ridotto di 49,437 milioni di euro, scendendo quindi a un miliardo e 38 milioni di euro. Solo che il capitolo di spesa per l' immigrazione con l' emergenza sbarchi non ha direttamente nulla a che vedere. Quella somma infatti è l' erogazione che lo Stato fa alla Conferenza episcopale italiana e alle altre confessioni religiose come anticipo (salvo conguaglio) dell' otto per mille del gettito Irpef secondo le previsioni concordatarie.
Quasi tutta la somma è destinata alla Chiesa cattolica, e la scelta contabile di inquadrarla come spesa per l' immigrazione fa immaginare che Padoan e il premier Paolo Gentiloni abbiano preso proprio alla lettera quel che dice in continuazione sull' accoglienza immigrati papa Francesco, e con lui i vertici della chiesa italiana immediatamente adeguatisi alla linea di Bergoglio. Tutti i soldi dell' otto per mille secondo lo Stato italiano che così li inquadra dovrebbero essere usati per pagare l' accoglienza immigrati. E ovviamente non è ancora così, perché in Italia c' è ancora qualche prete che pensa ai poveri italiani, a chi è restato senza lavoro e non sa come campare. Chi dovrebbe aiutarli però ha il braccino sempre più corto...
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