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Luigi Ippolito per il “Corriere della Sera”
Squilli di rivolta nelle Sas, le forze speciali britanniche, protagoniste in passato di operazioni leggendarie come l' assalto all' ambasciata iraniana a Londra nel 1980 o le incursioni dietro le linee irachene, nella prima guerra del Golfo, per distruggere gli Scud, i missili di Saddam Hussein.
I comandi militari stanno pensando di alleggerire il massacrante addestramento necessario per entrare nei ranghi del corpo d'élite: e questo allo scopo di consentire l'arruolamento delle donne, che altrimenti avrebbero difficoltà a superare le ardue prove fisiche richieste.
Ma la proposta, svela il Sunday Times , ha causato stupore e rabbia fra gli ufficiali, in particolare fra i sergenti addestratori, che si considerano i custodi della reputazione di eccellenza del reggimento. La semplice ipotesi di una «facilitazione» nella fatica pare abbia scatenato accese discussioni nelle caserme e nelle camerate.
L'idea è di introdurre cambiamenti nella prima fase delle selezioni, quando le reclute devono marciare su terreni montagnosi trascinando con sé pesanti equipaggiamenti: alle donne verrebbe concesso di portare carichi più leggeri e garantito anche più tempo per completare i test.
Con ciò si vuole evitare che si ripeta quanto successo in America, dove quest' anno la prima donna ad arruolarsi nei Navy Seals (l' unità speciale che ha dato la caccia a Bin Laden, per intendersi) è stata costretta a gettare la spugna poco dopo l'inizio dell' addestramento.
Negli ultimi anni solo l'8 per cento dei candidati (maschi) ha superato l' addestramento delle Sas: e si tratta in genere di militari che già provengono dal reggimento paracadutisti o dai Royal Marines. Il «calvario» dura sei mesi e la prima fase consiste in una serie di marce forzate attraverso terreni accidentati in Galles.
Questo periodo culmina nella «test week», che comporta cinque marce di 25 chilometri in cinque giorni consecutivi seguite da una marcia finale di 60 chilometri da compiersi in venti ore. Durante ogni «passeggiata» bisogna portare uno zaino il cui peso cresce progressivamente: dai venti chili iniziali ai quasi trenta chili dello strappo finale.
E non è finita: chi supera questo gioco al massacro deve sottoporsi a un periodo di addestramento nella giungla del Belize, seguito da un esercitazione di «evasione e fuga»e da un test di resistenza all' interrogatorio sotto tortura.
C'è di che spaventarsi. Anche perché una recente analisi condotta sulle reclute ha rilevato che soltanto il 4,5% delle donne soldato possiede i requisiti fisici necessari per servire in fanteria: che pure adotta standard ben più bassi delle truppe speciali. Ciononostante, l'anno scorso il governo britannico ha deciso di autorizzare le donne a servire nelle unità impegnate in combattimenti corpo a corpo e alla fine del 2018 tutti i ruoli nelle forze armate saranno a portata femminile.
«C' è la determinazione a introdurre le donne nelle forze speciali - ha spiegato una fonte al Sunday Times - Ci saranno cambiamenti nella selezione ma non è questione di abbassare gli standard: è questione di livellare il campo di gioco», cioè di far partecipare le donne ad armi pari. Ma non tutti sembrano essere d' accordo e la disciplina delle Sas rischia di essere messa alla prova. Anche se dopo aver visto Wonder Woman in azione e Rey brandire la spada laser potrebbero essere costretti a ricredersi.
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