sigaretta mascherina multa

“MI SPIEGATE COME POSSO TENERE IN BOCCA UN SIGARETTA SE INDOSSO LA MASCHERINA?” - I VIGILI LO SANZIONANO PERCHE’ FUMAVA SENZA PROTEZIONI SUL VOLTO – ECCO LE MULTE PIÙ FOLLI – CI SARA’ DA DISCUTERE SUL CASO DELL’ANZIANO CHE RIPOSAVA SU UNA PANCHINA DI FRONTE A UN SUPERMERCATO – BOOM DI RICORSI…

sigaretta mascherina multa

Nicola Pinna per “la Stampa”

 

Il quarantenne di Cernusco sul Naviglio non è riuscito a trattenere lo stupore e ha fatto la domanda più scontata che gli potesse venire in mente. Proprio quella che ha fatto imbestialire i vigili urbani: «Scusate, ma questa è una barzelletta?». E invece no, era tutto vero: gli agenti lo hanno multato perché fumava senza tenere la mascherina sul volto.

«Mi spiegate voi come posso tenere in bocca un sigaretta se indosso la mascherina? Esiste forse un divieto di fumo all' aperto?».

 

Lui, che in quel momento stava rientrando a casa, a dirla tutta rispettava scrupolosamente le regole che consentivano gli spostamenti in tempo di quarantena. Ma i vigili non gli hanno perdonato la leggerezza sulla mascherina. «In Lombardia è obbligatorio indossarla sempre e non sono ammesse eccezioni. Proprio per questo dobbiamo farle la multa». Quattrocento euro da pagare entro cinque giorni oppure un ricorso. Ed è quello che il quarantenne ha già presentato.

 

Insieme ai tanti altri che in queste settimane si sono beccati una sanzione all' apparenza inspiegabile. Qualcuno, infatti, le ha già ribattezzate "le multe pazze" e nelle ultime settimane hanno alimentato l' ironia sui social e portato molto lavoro agli avvocati.

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Qualche caso rischia persino di finire all' esame della Consulta, perché alcuni legali hanno già sollevato questioni di costituzionalità sui famosi Dpcm del presidente del Consiglio e sulle ordinanze locali che hanno persino irrigidito le regole di vita nel pieno dell' emergenza contagio.

 

Di sicuro ci sarà da discutere sul caso di un anziano di Ospitaletto, in provincia di Brescia, che è stato sorpreso dai carabinieri mentre riposava su una panchina di fronte a un supermercato. «Si stava solo riposando, un attimo di pausa mentre faceva la fila per entrare - raccontano gli avvocati Filippo Caruso e Giorgio Pradelli - Un uomo di una certa età non ha le forze per stare tant tempo in piedi, in attesa di poter fare la spesa. Sarebbe bastato il buon senso per evitargli la sanzione». Ma la legge non ammette eccezioni.

 

E qualche volta neppure le necessità primarie, quelle di cui tanto si è parlato negli ultimi tre mesi. Qualche volta non sono state considerate neppure le conseguenze della povertà. E per capire questo ennesimo paradosso bisognerebbe farsi raccontare la disavventura che ha vissuto un barista di Bagnolo Cremasco, un piccolo centro della provincia di Cremona. Da quando è stato costretto a chiudere il suo locale si è ritrovato senza i soldi per la spesa e qualche settimana fa è andato a pranzo dai genitori.

 

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«Per fortuna che ci sono loro e che mi hanno offerto il pranzo e la cena». Ma i poliziotti non si sono fatti intenerire, perché tra la casa del barista e dei genitori passa il confine di due comuni: «Sono solo 400 metri ma tecnicamente sono due paesi diversi e così mi sono beccato la contravvenzione». A pagarla ora saranno costretti anche due ottantenni di Bagnolo Mella: marito e moglie con parecchi problemi di salute che erano andati insieme a fare la spesa. Nessuno dei due aveva le forze necessarie per portare fino a casa bustoni piene e pesanti: «Ci stavamo aiutando a vicenda e siamo stati trattati come delinquenti». La stessa sensazione che hanno provato due genitori di Livorno che sono stati bloccati dalla Polstrada mentre accompagnavano a un controllo medico la figlia di 8 anni che aveva subito un trapianto di midollo.

 

In questo caso, però, la multa è stata cancellata in pochi giorni e alla famiglia sono arrivate anche le scuse. Così come è successo a un' infermiera di Genova che aveva chiesto al marito di andare a prenderla in ospedale alla fine del turno: lei non ha la patente, ma gli agenti di una Volante non hanno voluto sentire ragioni. A rimediare, per fortuna, ci ha pensato il questore che ha riconosciuto l' errore e annullato il verbale.

 

MILANO MULTE ALLE AUTO DURANTE L'EMERGENZA CORONAVIRUS

Niente da fare invece per un trentacinquenne di Torino che si è beccato un' altra multa per non aver voluto correre il rischio di violare il divieto di allontanarsi da casa più di 200 metri. Aveva lasciato l' auto a 300 metri di distanza dal suo appartamento e per qualche giorno non è potuto andare a verificare che non ci fossero imprevisti.

 

Nel frattempo, in realtà, era spuntato un divieto di sosta temporaneo per il rifacimento dell' asfalto e il giovane ovviamente non si era reso conto di nulla. Qualche giorno dopo, in pieno lockdown, si è ritrovato sul groppone un conto doppio: la multa per il divieto di sosta e il costo del carro attrezzi. Violare il divieto di uscire sarebbe stato più conveniente.