DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Giulio De Santis per www.corriere.it
Dai goal sognati sotto la curva Fiesole, all’aula 5 del tribunale di Roma dove Idriss Ben Moussa, 21 anni, ex promessa viola, ora escort a pagamento iscritto sul sito “Megaescort.info”, si è seduto come arrestato con l’accusa di rapina.
La sua parabola discendente si è compiuta giovedì notte nel quartiere Parioli quando, durante un incontro a pagamento, è venuto alle mani con un cliente per strappargli una busta con dentro mille euro, le cuffie dell’iPhone e il Rolex. Ne è seguita una colluttazione e il successivo intervento degli agenti del commissariato Prati, che hanno arrestato il calciatore.
Al termine del processo per direttissima, Ben Moussa, nato a Firenze da genitori marocchini, è tornato libero su richiesta del pm Mario Pesci. «Prossima settimana - ha detto - ho in programma un incontro per firmare un contratto da professionista con la Fiorentina. Non sono un escort, mi sono iscritto al sito perché volevo un incontro. I soldi? Li ho presi, ma è stata una decisione del momento».
Ben Moussa è stato appena un anno nell’Under 17 del club viola con il ruolo di seconda punta e poi si è ritirato. Secondo l’accusa, il 4 agosto Ben Moussa - ora difeso dall’avvocato Roberto Fabbri- viene contattato nel primo pomeriggio per un incontro da un giovane sul sito specializzato. Prezzo della prestazione: 1000 euro. Lui vive a Firenze ma la distanza non è un problema. Prende il treno per la capitale, si presenta puntuale all’appuntamento fissato alle 20 a piazza Euclide.
Il calciatore sale nella macchina del cliente. Destinazione: l’appartamento del ragazzo. Durante il tragitto, si scambiano poche parole, limitandosi entrambi a presentazioni frettolose. Ben Moussa, in particolare, tace il suo passato di giovane promessa del calcio toscano. Qualcosa però va storto appena entrano dentro casa. Si spogliano, sempre restando in silenzio. Il proprietario dell’appartamento, un ventenne, non si sente a suo agio. Vede Ben Moussa molto nervoso. Così, si riveste in tutta fretta, prega il giocatore di fare lo stesso. Per lui l’incontro salta.
Dice a Ben Moussa che lo riaccompagnerà a piazza Euclide. Il calciatore non protesta. Rientrano in macchina. Dove nel cruscotto c’è una busta con dentro mille euro. Denaro che il cliente ha ricevuto dal padre. Ben Moussa, prima distratto, stavolta la vede. Chiede al ragazzo di comprargli un pacchetto di sigarette. Quando il cliente scende dall’auto, lui afferra la busta. Il ragazzo se ne accorge. Nasce una discussione, Ben Moussa gli urla «ti ammazzo».
Il ragazzo, in qualche modo, riprende la busta e passa duecento euro al giocatore. Lo accusa di avergli anche rubato il Rolex, che si era tolto in casa pensando che avrebbero passato la sera insieme. Lui non desiste, vuole tutto, busta e Rolex. Minaccia di estrarre un coltello che dice di nascondere in tasca. La scena viene vista dai poliziotti. Il giocatore se ne accorge e scappa. La sua fuga dura però pochi metri. Quando viene bloccato, in tasca oltre alle cuffie dell’iPhone e il Rolex del cliente, gli trovano anche 520 euro.
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