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Amedeo La Mattina per “la Stampa”
Il ministro per il Turismo Massimo Garavaglia conferma che nei prossimi giorni la cabina di regia comincerà a programmare alcune aperture, sempre sulla base dei dati scientifici e dell'andamento dei contagi. Settore per settore: «Ogni settimana che passa perdiamo pezzi di Pil e non ce lo possiamo permettere».
E per quanto riguarda la stagione turistica l'esponente della Lega dice di lavorare per farla ripartire «a maggio, almeno per le spiagge, con protocolli rafforzati all'inizio». Per Garavaglia comunque la cosa più importante è dare una prospettiva. «Ovvio che sarei più contento se le spiagge, come l'anno scorso, aprissero a metà maggio». In ogni caso, enfatizza, entro la festa della Repubblica dovrà essere aperto tutto o quasi tutto.
CORONAVIRUS - GLI ITALIANI IN SPIAGGIA
Ministro, ci sono delle date per la riapertura? Lei ha parlato del 2 giugno e il premier Draghi ha detto di augurarsi che ciò avvenga anche prima.
«Certo, il presidente ha ragione. Quando ho parlato del 2 giugno facevo riferimento alla più importante festa nazionale, ossia quella della Repubblica. In Francia ad esempio hanno indicato il 14 luglio.
Mi riferivo a una data finale entro la quale mi auguro sia aperto tutto o quasi tutto. Ovviamente dipende dal piano vaccinale. Da tempo diciamo che dobbiamo programmare. Sappiamo che, finché i numeri non lo consentono, bisogna essere molto prudenti. Ciò non vuol dire che non si deve programmare.
tre ragazze in spiaggia con la mascherina
Ci sono attività che puoi aprire il giorno dopo: per esempio domani una Regione è in arancione e allora i parrucchieri riaprono. Ci sono invece delle attività che hanno bisogno di settimane se non di mesi di anticipo per programmare l'apertura. Ogni settore ha una storia a sé».
Può fare qualche esempio concreto?
«Le fiere e i congressi internazionali sono una cosa, e si può precedere una data più ravvicinata, i parchi tematici e acquatici hanno bisogno di tempo per programmare i lavori di manutenzione e fare prevendita.
Sono convinto che in settimana si sbloccherà il tema dei congressi e delle fiere internazionali: è fondamentale perché significa mettere in sicurezza già qualche evento estivo, ad esempi Pitti Uomo a Firenze».
Comunque si va verso una sorta di cronoprogramma delle aperture?
roberto speranza massimo garavaglia
«Le proposte noi le abbiamo fatte. Parleremo in settimana con chi di dovere e penso che si potrà iniziare a dare delle date settore per settore, con dei protocolli che possono essere più stringenti in una fase iniziale e diventare più larghi con il passare del tempo».
Già ad aprile?
«Anche ad aprile si possono aprire attività come la ristorazione, appena ci sono le condizioni».
Il green pass per viaggiare potremmo anticiparla rispetto all'Europa, come ha detto il premier?
«Certo. I tempi dell'Europa non sono ancora certi, si parla di 15 giugno. Secondo noi bisogna anticipare un po' per garantire la circolazione nei tempi giusti e per programmare la stagione estiva.
Cosa prevede il green pass? Se sei vaccinato o no, se hai avuto il covid e quindi hai gli anticorpi, se hai fatto il tampone. La condizione del tampone è la più semplice perché comunque, nelle more della vaccinazione, ti può consentire una circolazione e una mobilità in sicurezza.
Non è un caso che la sperimentazione dei voli che vengono da New York senza quarantena ponga questa regola. Sardegna sicura è sostanzialmente il lasciapassare europeo. Questo può garantire l'apertura di diverse attività e anticipare il periodo in cui saremo vaccinati e avremo l'immunità di gregge».
assembrati in spiaggia senza mascherina
Isole free covid, possibile realizzare questo progetto?
«Si può fare ed è anche opportuno farlo perché se lo faranno gli altri e noi no, lo svantaggio diventerà enorme. Se la Grecia dice che aprirà il 15 maggio a patto che si abbia il tampone negativo, oltre a garantire isole covid free, mentre noi stiamo fermi, allora perderemo di competitività».
La politica europea non ha funzionato e ora però si punta alla produzione dei vaccini in proprio. Questa la direzione giusta?
«L'Europa non ha dato il massimo di sé. È evidente che in prospettiva dobbiamo avere catene di produzione in Europa e in Italia. Si tratta di una produzione strategica per gli anni a venire. È come se non avessimo più l'acciaio in Italia. Non possiamo dipendere sempre dalle produzioni extraeuropei. Stiamo puntando pure a fare vaccini made in Italy. Ci sta lavorando Giorgetti».
Si aprono le scuole mentre i musei, cinema e ristoranti rimangono chiusi. Si è perso tempo?
«Si può cominciare a riaprire tutto con la giusta programmazione, ripeto. Per esempio i musei e i cinema dovrebbero garantire orari più lunghi e un sistema di prenotazione ben organizzato».
assembramenti in spiaggia 2SPIAGGIA AI TEMPI DEL CORONAVIRUS - IL PROGETTOassembramenti in spiaggia 1
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