DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA…
Domanico Latagliata per “il Giornale”
La rincorsa a un posto in Champions prosegue. Con la Juventus che, pur soffrendo nella fase iniziale della ripresa, liquida la pratica Genoa grazie a un primo tempo tra i più convincenti della sua stagione. La scena se l' è poi però presa nel finale Cristiano Ronaldo, protagonista di un giallo: dopo essersi tolto la maglietta al fischio finale dell' arbitro, il portoghese l' ha lanciata verso il bordo del campo probabilmente all' indirizzo di un raccattapalle che però non l' ha presa subito al volo ma raccogliendola da terra.
Da lì, le iniziali polemiche dovute alla sensazione che CR7 avesse gettato malamente la propria casacca, bissando quanto accaduto pochi giorni fa con la fascia da capitano del Portogallo lanciata per terra quando non gli era stata convalidata una rete. Pirlo lo aveva comunque assolto: «Era normale che ci tenesse a fare gol», aveva detto il tecnico bianconero. Sarà multato? Non penso proprio.
Terminata la partita, era arrabbiato come capita a tanti giocatori di arrabbiarsi. La sua voglia di vincere la classifica cannonieri può diventare un problema? I campioni devono sempre avere degli obiettivi in testa: se Ronaldo fa 35 gol vuol dire che la Juve vince le partite. Gli obiettivi personali sono anche di squadra». Resta il nervosismo di CR7 placato a freddo da un tweet per la vittoria.
Tornando alla partita, il Genoa è finito in fretta nel tritacarne. Pure perché quando hai uno come Cuadrado che inventa quasi sempre, diventa complicato arginare la voglia di gol di chi gli sta di fianco: Kulusevski, timido e impacciato tante volte, ha così ringraziato l' assist del compagno e disegnato un sinistro d' autore. Non erano passati nemmeno cinque minuti e il match aveva già preso una strada definita, anche se appena prima dell' interv allo Scamacca aveva trovato i riflessi pronti di Szczesny in uscita.
In mezzo, però, quasi solo Signora che fino a ieri, tra le prime sette in classifica, era stata quella che aveva guadagnato meno punti contro le formazioni della parte bassa: 33 in 15 gare. Così, come per togliersi in fretta il pensiero, i bianconeri avevano raddoppiato con Morata dopo volata di Chiesa e palo di Ronaldo.
Messo quasi in ghiaccio il match, la Juve iniziava la ripresa in modo svagato: Scamacca segnava di testa su azione d' angolo (dormita di De Ligt) e Pjaca aveva il pallone del 2-2. Fallito quello, toccava alla Juve sprecare un paio di occasioni clamorose fino a quando Mc Kennie chiudeva i conti. Né l' irrequieto Ronaldo né Dybala («serve senso di responsabilità», aveva spiegato Paratici sul contratto da rinnovare) trovavano stavolta la via della rete: il Milan è rimasto a un tiro di schioppo, Napoli e Lazio tenute a distanza. Pirlo si dà «un 6 di stima», ma domenica a Bergamo contro l' Atalanta è un' altra mezza finale.
CR7 A SECCO, UNICO SCONTENTO PIRLO: "LUI NERVOSO? CAPITA"
G. Odd. Per “la Stampa”
Si può essere arrabbiati dopo una vittoria? Evidentemente sì, quando ti chiami Cristiano Ronaldo e non hai segnato nessuno dei tre gol di una partita a senso unico. Non è la prima volta che CR7 resta a secco, cosa comunque rara avendo realizzato 97 reti in 126 partite con la maglia bianconera, però la reazione del fuoriclasse portoghese è stata strana e insolita. Plateali gesti di stizza, sbuffate evidenti e uno sguardo scurissimo dopo aver colpito il palo, a poco più di un metro dalla porta vuota, hanno lasciato il segno nel mondo juventino. «Cristiano era arrabbiato perché non è riuscito a fare gol - commenta Andrea Pirlo -: è normale che un giocatore del suo calibro voglia sempre migliorare».
cristiano ronaldo andrea pirlo
Ronaldo è l'indiscusso capocannoniere del campionato con 25 centri e può conquistare lo scettro dei bomber della Serie A dopo esserci riuscito in Inghilterra e Spagna (sarebbe un altro record da aggiungere alla collezione). Per questo un nervosismo del genere sembra essere poco comprensibile. «Avanti così», ha poi commentato CR7 sui social, mentre sul web si alimentava la polemica per il lancio della maglia a terra. Un gesto potenzialmente grave, ma la verità è un'altra: Ronaldo si è tolto la divisa e l'ha gettata (un po' malamente) ad un raccattapalle che gliel'ha chiesta e poi raccolta da terra. «Può capitare di avere dei momenti di nervosismo - lo giustifica Pirlo -: la partita era finita e penso che non verrà multato né dalla società né dall'allenatore. Se poi Ronaldo fa 35 gol, aiuta la Juve a vincere le partite».
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