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POSA LO SMARTPHONE E INFORCHETTA! - IN GIRO PER L’ITALIA AUMENTANO RISTORANTI CHE PREMIANO CHI NON USA I CELLULARI A TAVOLA: PER FAVORIRE LA CONVIVIALITÀ, C’È CHI OFFRE UNA BOTTIGLIA DI VINO O CHI METTE IN PALIO UN BUONO SCONTO – ALL’ESTERO LA MODA È DIFFUSA DA ANNI, MA SONO MOLTO MENO INTERESSATI AI RAPPORTI UMANI: SI È SCOPERTO CHE USARE I CELLULARI AL RISTORANTE ALLUNGA I TEMPI DI PERMANENZA AL TAVOLO E…
Estratto dell’articolo di Graziella Melina per “il Messaggero”
[…] L'ultimo in ordine di tempo a non ammettere cellulari accesi nel suo locale, è stato un ristoratore di Verona: se il cliente accetta di lasciare lo smartphone in un armadietto personale, in cambio riceverà una bottiglia di vino. Ma non è il primo caso. Da diversi anni, ormai, e con alterne vicende, ci ha provato più di un ristoratore. Sempre però con dono o incentivo finale, come si fa in fondo quando si ha a che fare con i bambini. E così anni fa in provincia di Livorno per chi accettava di godersi la cena senza distrarsi facendo foto con il cellulare, il premio in palio era un buono sconto.
[…] A Roma, invece, c'è chi ha persino proposto di dare in cambio un libro di poesie. Inutile dire che alcuni ristoratori hanno provato a limitare l'uso di internet senza promettere premi o incentivi: e così hanno semplicemente evitato di condividere la password del wifi. Ma che ci fosse bisogno di staccare il telefono almeno nei momenti di convivialità, non lo hanno pensato solo gli imprenditori della ristorazione. A Trento, istituzioni e studenti hanno messo in piedi un progetto, nato nell'ambito del Safer Internet Month del 2021: creare un Mobile Phone Box, ossia un contenitore in legno dove riporre i cellulari dei genitori e dei figli, quando si va nei ristoranti, nei musei e in altri luoghi aggregativi.
Il fenomeno della disconnessione nei locali pubblici, all'estero in realtà è diffuso da diversi anni. E non solo per ricreare armonia a tavola, tra i commensali. Da Sidney, a Tokyo a New York, molti ristoratori si sono accorti che lo smartphone rallenta il consumo delle pietanze: i clienti in sostanza perderebbero tempo a fare le foto al piatto e pubblicarle sui social, e così tarderebbero a liberare il tavolo per il prossimo avventore.
Difficile dire però se la proposta di questi locali pubblici avrà un seguito, e se la promessa di un incentivo cederà il passo a un vero e proprio divieto.
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