DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Monica Ricci Sargentini per il "Corriere della Sera"
Paswan sognava di diventare una poliziotta. Il padre, Amarnath, si era spezzato la schiena nei cantieri edili a Ludhiana, una cittadina del Punjab, per mandarla a scuola e poterle offrire il futuro che desiderava. Invece una settimana fa è stata uccisa, ammazzata di botte per un paio di jeans.
Accade ancora questo alle ragazze in India, giovani donne di oggi che non possono sentirsi al sicuro neanche all'interno delle loro case. A Neha piaceva vestirsi in modo moderno, racconta la Bbc, così spesso indossava un paio di jeans e un top, un abbigliamento inusuale nel villaggio di Savreji Kharg, dove la ragazza viveva, nel distretto di Deoria, una delle regioni meno sviluppate nello Stato dell'Uttar Pradesh.
Lunedì scorso la giovane aveva osservato un giorno di digiuno religioso e si era messa a pregare in jeans quando è stata ripresa dai nonni paterni per il suo abbigliamento. Lei si è ribellata, ha replicato che non si sarebbe cambiata e la discussione è degenerata. I suoi parenti l'hanno picchiata con dei bastoni fino a renderla incosciente.
La madre Shakuntala Devi Paswan ha raccontato all'emittente britannica che i suoi suoceri hanno chiamato un taxi e hanno assicurato che l'avrebbero portata in ospedale dove, però, non è mai arrivata. Il suo corpo è stato trovato senza vita, appeso sul ponte che passa sopra il fiume Gandak. Il video della folla intorno al cadavere è agghiacciante.
La polizia ha arrestato quattro persone: i nonni, uno zio e l'autista dell'auto. Ma altri parenti potrebbero essere coinvolti. La signora Shakuntala ha raccontato che i suoceri facevano pressioni sulla giovane affinché lasciasse i suoi studi in una scuola locale. Le ragazze e le donne in India, non soltanto nelle zone rurali, vivono in costante stato di pericolo: le femmine rischiano di essere abortite a causa della preferenza per i figli maschi. Crescono spesso in luoghi dove la vita è scandita da rigide regole patriarcali. Ogni gesto di ribellione deve essere punito.
La violenza domestica è dilagante, sono diffusi i matrimoni precoci e in media venti donne vengono uccise ogni giorno per aver portato doti insufficienti alle famiglie dei loro sposi. Per questo il caso di Neha è solo una goccia nel mare. Lo scorso mese è diventato virale un video che mostrava una giovane di vent'anni a Alirajpur, nello Stato di Madhya Pradesh, che veniva picchiata dal padre e dai tre fratelli perché era scappata dal marito violento.
Qualche giorno prima, nel vicino distretto di Dahr, due ragazzine sono state prese a calci per aver parlato al telefono con un cugino. I filmati mostrano una delle due giovani tirata per i capelli, buttata per terra e colpita con dei bastoni. Sette persone sono state arrestate.
I jeans strappati sono diventati il segno della ribellione delle donne indiane. A marzo in migliaia hanno condiviso sui social le loro foto con l'hashtag #rippedjeans dopo che il nuovo primo ministro dello Stato dello Stato dell'Uttarakhand, Tirath Singh Rawat, aveva detto che questo abbigliamento era sia un sintomo che una conseguenza della depravazione morale nella società indiana. Neha Paswan era una di loro.
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