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Edoardo Izzo per “la Stampa”
Nell'Italia rimasta tutta zona bianca ad ammalarsi di Covid sono sempre più gli over 40, mentre rallenta la crescita dei casi tra i 10 e i 29 anni. A segnalarlo è il monitoraggio settimanale dell'Istituto superiore di Sanità che tra l'altro evidenzia come l'età mediana dei malati sia salita a 32 anni.
Ieri il censimento quotidiano ha registrato sul pallottoliere della pandemia 7.470 contagiati a fronte di 255.218 tamponi processati - con un tasso di positività al 2,9% - e 45 decessi: dati che portano a un totale di 4.478.691 i casi complessivi di Covid registrati in Italia a fronte di 128.728 vittime.
CORONAVIRUS - TERAPIA INTENSIVA
Gli attualmente positivi al Covid sono 133.421: di questi 129.222 sono in isolamento domiciliare (+1.907), 3.733 (+41 nel saldo tra ingressi e uscite) sono ricoverati con sintomi, 466 sono in terapia intensiva (+11).
Poche le novità sul fronte regionale: il contagio ha proseguito la sua corsa soprattutto in Sicilia, dove i casi registrati in 24 ore sono stati 1.739 (23% del totale). E mentre ci si interroga sulla probabile «onda lunga» del rave party nel Viterbese, a confermare i rischi dei mega-assembramenti sono i dati diffusi ieri dall'agenzia governativa Public Health England che ha individuato nella finale di Euro 2020, vinta dall'Italia a Wembley un «super-diffusore».
tifosi fuori controllo a londra prima di italia inghilterra 19
Circa 2.300 persone presenti alla finale erano «probabilmente già infette» - scrivono gli studiosi britannici - e 3.404 tifosi hanno sviluppato il Covid nei giorni successivi all'11 luglio. Sempre secondo Public Health England, che ha monitorato gli effetti durante 49 giorni, gli eventi pubblici all'aperto legati agli Europei di calcio hanno provocato oltre 9 mila contagi in Inghilterra.
L'estate quasi agli sgoccioli può senz' altro fornire altre occasioni di contagio, per questo gli esperti tengono gli occhi puntati anche sugli sviluppi quotidiani di una campagna vaccinale e sulle impasse documentate dai report della Struttura commissariale per l'emergenza Covid: c'è ancora un 12,82% del totale del personale scolastico che non ha fatto nessuna dose (l'81,83% ha completato il ciclo; le tre Regioni più indietro sono Sicilia, Sardegna, e Calabria).
Ma ci sono anche oltre due milioni di non vaccinati nella fascia di età compresa tra i 50 e i 59 anni. E oltre 35mila operatori sanitari che finora hanno evitato la puntura anti-Covid (il 94,42% ha completato il ciclo vaccinale). «Un medico crede nel vaccino e chi non lo fa, semplicemente, non è un medico», ha ripetuto ancora ieri Filippo Anelli, presidente della Fnomceo (Ordini dei Medici).
Ma la preoccupazione va oltre i dati di categoria: «Nel prossimo autunno temiamo un colpo di coda del virus, facilitato dalla riapertura delle scuole, dalle condizioni meteorologiche e dalla ripresa dell'attività lavorativa post vacanze», ha ammesso ieri Fabrizio Pregliasco, virologo dell'università di Milano.
Mentre a schierarsi per «l'obbligo vaccinale per tutti» è stato l'infettivologo Matteo Bassetti, primario al Policlinico San Martino di Genova: «Basterebbe prevedere solo l'avvenuta vaccinazione o l'aver contratto la malattia per accedere al Green Pass. E prevedere l'obbligo di pass per prendere un treno, un bus o un aereo - ha spiegato -. Bisogna essere immunizzati. Basta tamponi - aggiunge -, che alimentano un business clamoroso». -
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