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Simona Pletto per “Libero quotidiano”
Gli ultimissimi dati del ministero dell' Interno fotografano una inversione di tendenza rispetto al 2018: dal primo gennaio 2019 i reati sono calati del 9,2%, compresi i furti in abitazione.
Ma nonostante il sensibile cambio di marcia, il rischio di trovarsi faccia a faccia con un ladro nella propria abitazione resta alto. Soprattutto in estate, il periodo più ghiotto per i malintenzionati pronti ad affilare le armi pensando alle case che per più di qualche giorno restano incustodite, con i proprietari ignari della brutta sorpresa che potrebbero trovare al ritorno.
Proprietari che, inconsapevolmente, lasciano dietro di sé tracce pericolose, informando il mondo via social dei loro progetti, geolocalizzando poi la loro posizione vacanziera con la famiglia al seguito, fornendo una mappa gratis delle case incustodite. Evitate, consigliano le forze di polizia.
Intanto l' ultimo studio, firmato dall' Unione europea delle cooperative Ue-coop), su base Istat (fonte Tanscrime), certifica che in estate sono 500 i furti al giorno, per una media di 200mila all' anno. Il più bersagliato è il Nord con 15 famiglie vittime ogni mille, mentre al Sud scendono a 9. L' orario preferito dai delinquenti va dalle 18 alle 21, segue la mattina (9-12) e il primo pomeriggio (15-18). In altre parole, siamo a rischio tutto il giorno, in particolar modo da giugno a settembre.
mordi e fuggi I furti che vanno per la maggiora nell' estate, secondo gli investigatori, sono quelli mordi e fuggi: cinque minuti in appartamento e via. Giusto il tempo di rubare preziosi e ricordi, lasciando alle vittime al ritorno dalle ferie soltanto la paura. Sì perché il timore delle case svaligiate è tra i nostri incubi peggiori, soprattutto quando le abbandoniamo per le vacanze estive.
E se è vero che qualche statistica parla di colpi in lieve calo, poco importa: sei italiani su dieci non smettono di avere quell' ansia e temono i ladri. La paura più grande non è più quella di perdere un televisore o i gioielli, ma oggetti tecnologici: il computer e il tablet sono al primo posto degli oggetti più cari.
Oggi, e questa estate non è esente, da Catania a Bergamo, gli italiani sono attrezzati alla difesa. Almeno ci provano. Anche per questo, calcola Uecoop elaborando i dati della Camera di Commercio di Milano, Lodi e Monza, crescono le spese in sicurezza. Si parla di un sistema da cinque miliardi di euro.
«In poco più di un anno», commenta Jacopo Morrone, sottosegretario leghista alla Giustizia, «la situazione sicurezza in Italia è sensibilmente migliorata. Abbiamo trovato un paese allo sbando, comunità impaurite dalla criminalità, di fronte a una classe politica, la sinistra, che per anni ha disconosciuto il problema negando una emergenza reale.
I numeri allarmanti che leggiamo sono frutto di quel clima». Parlando del decreto sicurezza, Morrone ricorda che "strade sicure" di recente ha visto potenziare di 515 militari in più per un totale di 7.565 unità fino al 31 dicembre, mentre entro il 2013 entreranno in servizio quasi novemila unità di polizia e carabinieri.
Intanto i cittadini si attrezzano contro i temuti topi d' appartamento.
La Lombardia è la regione più attrezzata: prima per i vigilantes (seguono Lazio e Campania) e anche per gli installatori di allarmi (Piemonte e Lazio arrivano dopo). In Italia ci sono 100mila sentinelle di quartiere, quelle riunite sotto la sigla Ancdv, l' associazione di controllo di vicinato. La zona d' Italia più colpita è il Nord-Ovest. Qui, nell' ultimo anno, i furti in abitazione sono stati 92.100 aumentando del 151% nel decennio.
Oltre il 20% dei furti denunciati è avvenuto in tre province: Milano (15.386 colpi in appartamento), Torino (9754) e Roma (11.687). Considerando il numero di reati rispetto alla popolazione residente, in cima alla graduatoria delle province italiane più bersagliate si trovano Asti (9,2 furti in abitazione ogni mille abitanti), Pavia (7,1 ogni mille), Torino (7,1 ogni mille) e Ravenna (7,0 ogni mille) .
E le province in cui i furti in casa sono aumentati di più nell' ultimo decennio sono Forlì-Cesena (1.858, al primo posto, +312,9%), Mantova (+251,3%), Udine (+250,0%), Terni (+243,7%) e Bergamo (+234,3%). E ancora, 5.325 a Bologna, 1.408 a Rimini, 2.258 a Palermo e 9.754 a Torino.
Tra le città, il maggior numero delle denunce raccolte, in base al numero di abitanti, è a Savona, con 1.839; seguono Lucca con 2.524 e Modena con 4.409 colpi in appartamento. I dati testimoniano una presenza consistente di stranieri sulla scena del crimine. Nell' ultimo anno tra i denunciati a piede libero gli stranieri sono il 54,2% (8.627 persone), tra gli arrestati il 62%.
Cosa fare per evitare di trovarsi la casa svaligiata al ritorno dalle vacanze? Le prefetture italiane ogni estate rinnovano il loro vademecum per prevenire i furti in abitazione.
Si parte dalla porta di casa, che deve essere ben chiusa.
Sarà banale ma un doppio controllo non fa mai male.
CHE COSA FARE Per rendere l' abitazione più sicura meglio collegare l' impianto di allarme con la centrale operativa del 112 e dotare le finestre di grate e vetri antisfondamento. È il caso poi di chiedere agli addetti delle pulizie del palazzo, durante la vostra assenza, di sistemare lo zerbino a terra e di non lasciarlo sollevato, circostanza che potrebbe indicare che in casa non c' è nessuno.
Non è il caso di mettere al corrente tutte le persone della vostra partenza (magari sui social, con tanto di foto dettagliate della vacanza) e, se possibile, far effettuare controlli periodici alla abitazione da persone di fiducia.
Sulla segreteria telefonica è preferibile il messaggio "non possiamo rispondere" piuttosto che un invitante "siamo assenti".
Quanto agli oggetti di valore, il consiglio è di fotografarli e compilare una scheda con le loro caratteristiche per agevolarne il recupero e la restituzione in caso di furto. Non "nasconderli" tra i vestiti, dietro ai quadri o nei vasi in quanto, insieme ad armadi e cassetti, sono i primi posti visionati dai ladri. Conservare inoltre con cura fotocopie di documenti di identità e gli originali di tutti gli atti importanti come rogiti, contratti, ricevute fiscali. Nel malaugurato caso che al ritorno a casa ci si accorgesse di aver subito un furto, non toccare nulla e chiamare subito le forze dell' ordine.
prevenzione Infine evitate di far sapere al ladro esattamente dove siete. L' invito è rivolto in particolare ai ragazzi i quali, proprio in estate hanno il loro momento massimo di esposizione sui social. La voglia di apparire, di mostrare al mondo come e quanto si stanno divertendo, di far 'morire' d' invidia gli amici ha spesso la meglio persino sulla sicurezza.
Propria e delle cose a cui tengono di più. A partire dalla casa. Il vero problema è che la maggior parte di loro è consapevole di ciò, ma continua lo stesso a fornire quasi volontariamente degli assist a potenziali malintenzionati.
Perché, secondo una ricerca effettuata - su 4mila ragazzi tra gli 11 e i 25 anni - da Skuola.net, più di 2 su 3 (il 67%) pensano che ci sia un legame stretto tra i furti in casa e l' eccessiva visibilità online; appena il 9%, al contrario, non vede un collegamento tra le due cose; mentre il 24% pensa che, quando accade, si tratti solo di un caso.
«Serve una concreta azione multitasking governativa in tema di sicurezza», chiosa Morrone. «Per ridare fiducia ai cittadini occorre ridurre nel tempo i reati e gratificare le forze dell' ordine in tutte le loro articolazioni. Voglio ricordare che al 9 agosto 2019 negli istituti penitenziari italiani i detenuti con scritto il reato di furto erano 13.574 di cui 4.653 stranieri».
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