DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1%…
Estratto dell’articolo di Rosalba Castelletti per “la Repubblica”
Su ogni portone di Mosca sono comparsi due volantini: l’indirizzo del seggio elettorale e, per ogni evenienza, una mappa. Accompagnati da un’annotazione: «Si può votare per tre giorni». Insieme al voto elettronico previsto in 29 regioni, è la novità di queste presidenziali russe, già collaudata alle precedenti elezioni locali col pretesto del Covid: i seggi si aprono oggi e si chiuderanno soltanto domenica sera, uno dei tanti espedienti per promuovere l’affluenza. È questa l’unica incognita di una votazione dall’esito scontato: la conferma di Vladimir Putin per un quinto mandato in assenza di veri avversari e nel bel mezzo dell’offensiva in Ucraina.
Secondo diverse fonti, per non sminuire la legittimità del voto, l’obiettivo dell’amministrazione presidenziale è un dato superiore al 67,5% di sei anni fa. Si ricorre a qualsiasi mezzo. Ieri è sceso in campo persino Putin invitando i russi in un video-appello a non «deviare dal cammino» e a votare per esprimere «una posizione civile e patriottica » e «confermare l’unità e la determinazione nell’andare avanti ».
Come sempre, le regioni fanno a gara per attirare i cittadini ai seggi offrendo pranzi gratis o biglietti per i concerti e organizzando lotterie a premi che vanno da un’auto a beni oramai introvabili come l’ultimo iPhone o gli acconcia-capelli della Dyson. Un investimento che si somma alle consuete pressioni su funzionari del partito al potere Russia Unita, dipendenti statali e impiegati delle aziende private fedeli al governo.
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Sui consensi di Putin non ci sono dubbi: anche secondo i sondaggi indipendenti, sono intorno all’80%. Per non correre rischi la Commissione elettorale ha escluso le uniche due candidature pacifiste: la giornalista Ekaterina Duntsova e il cauto liberale Boris Nadezhdin. Ammesso soltanto tre rivali, minimo storico dal 2008. Sono tutti esponenti dei partiti della cosiddetta “opposizione sistemica”, appendice del Cremlino: il comunista Nikolaj Kharitonov; il nazionalista Leonid Slutskij, Partito liberaldemocratico; il quarantenne Vladislav Davankov, Gente Nuova. Mere comparse. […]
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