RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Dagotraduzione dal Guardian
Le ceneri dell’Etna, che da febbraio non ha smesso di eruttare, rischiano di mandare in bancarotta decina di paesini siciliani. Lunedì il governo ha stanziato 5 milioni di euro per aiutare i piccoli comuni a fare fronte alle spese di pulizia, che possono arrivare a costare 1 milione a eruzione.
«La situazione è molto grave», dice Alfio Previtera, consigliere comunale di Giarre, uno dei paesi più colpiti dalle ceneri dell'Etna. «'Strade, piazze, tetti, balconi, automobili: tutto è ricoperto di cenere. Da marzo sulla nostra cittadina sono cadute circa 25.000 tonnellate di cenere. La gente usa gli ombrelli come protezione».'
La cenere è considerata rifiuto speciale, e come tale il suo smaltimento ha un costo più alto, circa 20 euro a metro cubo. «Ad ogni eruzione, l'Etna emette da decine di migliaia a 200.000 metri cubi di cenere», afferma Boris Behncke, vulcanologo presso l'Istituto Nazionale di Geofisica di Catania. «È un problema serio per i Comuni».
«Per far fronte a questa emergenza, diversi comuni hanno accumulato un ingente debito», ha detto Previtera. «Stiamo affrontando un collasso finanziario». Per questo la scorsa settimana il Senato ha approvato una legge che rende le ceneri rifiuti ordinari.
«La legge ridurrà notevolmente i costi di smaltimento», dice Silvio Grasso, ingegnere e capo della protezione civile di Giarre. «La legge prevede, per esempio, che la cenere possa essere utilizzata in agricoltura, per rendere più fertile il terreno, oppure in edilizia, come materiale di cementazione o di riempimento. Certo, il problema persiste anche perché l'Etna non ha ancora finito di eruttare».
Da febbraio, l'Etna, che si trova a 3.300 metri dal livello del mare, sta eruttando in modo spettacolare, con fontane di lava alte 2.000 metri. I vulcanologi dell'Istituto Nazionale di Geofisica di Catania che stanno studiando la cenere dicono che si tratta di "magma primitivo", cioè che proviene dalle viscere della montagna e per questo porta con sé una maggiore carica di gas, il che spiega le eruzioni insolitamente alte.
Giarre, auto ricoperta di cenere
Migliaia di abitanti e contadini vivono e lavorano sul vulcano, e devono fare i conti con una pioggia quasi costante di ceneri sui tetti e sui balconi. «Sta diventando davvero fastidioso», racconta Pinella Astorina, 74 anni, che vive a Trecastagni, un piccolo paese alle pendici del vulcano. «Passiamo la giornata a rimuovere le ceneri dalle nostre case. Il problema è che si accumula sui tetti, col rischio di intasare i tubi di scarico. Rimuovere le ceneri dal tetto può costare anche 300-400 euro».
Giarre sotto una pioggia di cenere
Il servizio nazionale di protezione civile ha programmato una riunione d'urgenza per discutere del disagio con i cittadini. E per proteggersi dall’inalazione, le autorità locali hanno consigliato alle persone di indossare nuovamente maschere protettive all'aperto. Niente a che vedere con il Covid però.
Ultimi Dagoreport
FLASH! - LA GIORNALISTA E CONDUTTRICE DI CANALE5 SIMONA BRANCHETTI, STIMATA PROFESSIONALMENTE DA…
DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA…
FLASH! - AVVISATE CASTAGNA, GIORGETTI, FAZZOLARI, MILLERI E CALTAGIRONE: UNICREDIT PASSA ALL'AZIONE …
DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E…
DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO,…