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GABRIELE DEFILIPPI - GLORIA ROSBOCH
Elisa Sola per www.corriere.it
Nuovi risvolti, sempre più inquietanti, stanno emergendo in queste ore sul passato di Gabriele Defilippi, il 22enne fermato venerdì scorso per avere ucciso Gloria Rosboch, la professoressa di Castellamonte sedotta e truffata di 187mila euro. E ammazzata soltanto perché aveva deciso di provare a recuperare i soldi perduti.
LE FOTO HARD E LE MINACCE
L’ex allievo della vittima, che si atteggiava a modello e puntava a fare «money» perché si sentiva troppo sacrificato a condurre una vita normale in un paese di provincia, avrebbe ingannato, già quando era molto giovane, un numero imprecisato di donne. Oltre a Gloria e a Marzia, la maestrina di Ceresole - comparsa anche a Sanremo – con la quale aveva avuto una relazione prima di riallacciare i rapporti con la Rosboch, Gabriele avrebbe adescato anche altre donne, usando le chat e i social network, sia single che sposate.
le mille facce di gabriele defilippi
Dopo averle sedotte, avrebbe scattato delle fotografie molto intime durante i rapporti sessuali che avrebbe intrattenuto con loro, con un unico obiettivo: ricattarle. La minaccia sarebbe stata esplicita: «O mi paghi, o pubblico le immagini in rete e ti rovino». E sarebbe stata più di una fanciulla, ad essere finita nel giro.
le mille facce di gabriele defilippi
Questa «attività», sulla quale si sta indagando e che getta una nuova luce oscura su un personaggio definito «gelido e disumano» dallo stesso procuratore capo di Ivrea Giuseppe Ferrando, sarebbe stata uno dei modi con cui Gabriele cercava di accumulare denaro. I soldi che racimolava, li spendeva in vestiti, acconciature e serate mondane, anche al casinò di Saint Vincent. Con il mito di partire un giorno per l’America, unico continente che riteneva degno di ospitare i suoi presunti talenti.
LA PERIZIA PSICHIATRICA
gloria rosbochgabriele defilippigabriele defilippigloria rosboch
L’avvocato del ragazzo, Pierfranco Bertolino, sta meditando di puntare sulla perizia psichiatrica come unica via di difesa nei confronti di una persona che, spiega il legale, aveva “mille facce, mille profili, mille personalità”. Nei prossimi giorni Bertolino contatterà un perito affinché proceda a valutare le condizioni psichiche del suo assistito. Lunedì mattina, 22 febbraio, Gabriele, il suo complice Roberto Obert, il 56enne invaghito di lui e complice dell’omicidio e la madre del 22enne sono al carcere di Ivrea per l’udienza di convalida davanti al gip.
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