spiare sotto la doccia

CHI HA INSTALLATO UNA TELECAMERA NASCOSTA, ALL’OSPEDALE DI EMPOLI, PER FILMARE DI NASCOSTO INFERMIERE E DOTTORESSE SOTTO LA DOCCIA? – PARE CHE SIANO 100 LE DONNE SPIATE A LORO INSAPUTA CON QUESTO SISTEMA CLANDESTINO, PRESUMIBILMENTE DAI LORO COLLEGHI - UN'INFERMIERA SI È ACCORTA DI UN PICCOLO OGGETTO NERO INCASTONATO DENTRO LA STRUTTURA DELLA DOCCIA, UNA SPECIE DI CERCHIETTO SOTTO IL MISCELATORE DELL'ACQUA - SFILANDOLO, HA VISTO CHE SI TRATTAVA DI UNA MICROCAMERA COLLEGATA A UN CAVO DI RETE PRESENTE NEL MURO - ALL'ALTRO CAPO DELLA TELECAMERA NASCOSTA, C’ERA UN...

Val. DiC. Per “il Messaggero”

 

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Infermiere e dottoresse sono state filmante di nascosto mentre, nude, si lavavano in ospedale dopo una lunga giornata di lavoro in corsia. A Empoli sono in corso indagini a tappeto dei carabinieri per cercare chi ha installato una telecamera nascosta, poco più di una capocchia di spillo, in una delle due docce dello spogliatoio femminile dell'ospedale cittadino San Giuseppe.

 

A fine turno le usano le infermiere, le operatrici socio-sanitarie e le altre dipendenti, anche qualche medico. Pare che siano 100 le donne spiate a loro insaputa con questo sistema clandestino, presumibilmente dai loro colleghi.

 

I carabinieri sono stati interpellati dopo che un'infermiera si è accorta di un piccolo oggetto nero incastonato dentro la struttura della doccia, una specie di cerchietto sotto il miscelatore dell'acqua, la cui funzione le era apparsa insolita e misteriosa. Sfilandolo, ha visto che si trattava di una microcamera collegata a un cavo di rete presente nel muro. Da lì sono partite le indagini, ormai in corso da una settimana, che hanno portato i carabinieri a sequestrare un monitor, trovato all'altro capo della telecamera nascosta.

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Al momento è stato possibile scoprire che lo strumento elettronico per riprendere le immagini era stato connesso con uno schermo collocato in una stanza attigua, una sala usata dal personale di alcune aziende che hanno in affidamento appalti per servizi ospedalieri. Sia il locale con le docce, sia quello in cui si trovava il monitor connesso alla telecamera, si trovano al primo piano dell'ospedale.

 

Alcune persone sono già state sentite in caserma a Empoli. Sembra che le immagini non venissero registrate, ma anche su questo aspetto sono in corso accertamenti . L'Asl Toscana Centro ha aperto un'indagine interna. C'è molto sdegno all'interno del nosocomio, che fra l'altro risente della fatica del personale per il lungo impegno anti-Covid. Sulla vicenda si sono mossi anche i sindacati di categoria: il Nursind, per esempio, ha messo a disposizione delle donne potenzialmente spiate un avvocato penalista. L'associazione Non Una Di Meno «in un luogo in cui ci si dovrebbe sentire al sicuro, un ospedale, non lo sono neanche le lavoratrici. Questo gesto è rappresentativo di una violenza di genere che si rivela sempre più sistemica».

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