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DOMINARE I CIELI NON EQUIVALE A VINCERE UNA GUERRA – ISRAELE HA CONQUISTATO LA SUPREMAZIA AEREA SULL’IRAN MA I PRECEDENTI NON SONO POSITIVI: NEL 2006 L’AERONAUTICA CERCÒ DI OTTENERE INVANO LO STESSO EFFETTO CON GLI HEZBOLLAH LIBANESI, SENZA RIUSCIRCI, E ISRAELE FU COSTRETTO A UN INTERVENTO TERRESTRE – L’UNICO PRECEDENTE EFFICACE FU QUELLO DELLA CAMPAGNA AEREA DELLA NATO CONTRO LA SERBIA NEL 1999: SERVIRONO 78 GIORNI DI RAID PER OBBLIGARE LE AUTORITÀ DI BELGRADO A RITIRARSI DAL KOSOVO…

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DOMINIO AEREO DELL'IDF MA PER FERMARE I RAZZI NON BASTA

Estratto dell’articolo di Gianluca Di Feo per “la Repubblica”

 

Operazione Rising Lion - attacco di israele all iran

Da oltre 48 ore gli israeliani hanno conquistato la supremazia aerea sull'Iran, un risultato enfatizzato dal premier Netanyahu. Significa che sono padroni del cielo: possono colpire ovunque nel Paese senza temere di venire abbattuti, perché non esistono più caccia o difese antiaeree.

 

Questo permette di aumentare l'attività devastante dell'aviazione dello Stato ebraico: può tirare bombe direttamente sugli obiettivi, risparmiando le armi a lungo raggio, e usare i grandi droni killer che restano in volo anche per un giorno e mezzo. Basterà per cancellare il regime degli ayatollah o per spingerlo a una resa?

 

benjamin netanyahu

I precedenti non sono positivi. Nel 2006 l'aeronautica cercò di ottenere invano lo stesso effetto con gli hezbollah libanesi e ci fu la necessità di un intervento terrestre, rivelatosi disastroso. Più di recente, gli Houthi yemeniti sono stati tempestati di ordigni per diciotto mesi di fila ma non si sono piegati e anche in queste ore scagliano missili contro Israele.

 

C'è un solo successo, quello della campagna aerea della Nato contro la Serbia nel 1999: all'epoca sono serviti 78 giorni di raid per obbligare le autorità di Belgrado a ritirarsi dal Kosovo. E questo nonostante l'Alleanza disponesse del triplo di jet, con portaerei e aeroporti a dieci minuti dai bersagli, per soggiogare un Paese venti volte più piccolo dell'Iran.

esplosione vista da un jet di israele operazione rising lion

 

Oggi gli F15 e F16 con la Stella di Davide sulle ali devono affrontare missioni da record, in media a 1.700 chilometri dalle basi: attività faticose che logorano i piloti e i velivoli, ponendo interrogativi su quanto potrà essere mantenuto l'attuale ritmo di incursioni. Ieri il massiccio trasferimento in Europa di cisterne volanti americane, un settore in cui Israele è deficitario, ha fatto ipotizzare un aiuto del Pentagono in questo aspetto fondamentale delle spedizioni aeree.

 

Anche il copione della campagna comincia a somigliare al conflitto del Kosovo: oggi come allora, dopo avere distrutto i siti militari si è passati alle industrie belliche e alle raffinerie, per poi radere al suolo i media di Stato.

 

Operazione Rising Lion - attacco di israele all iran

Il prossimo passo potrebbe riguardare le centrali elettriche: la Nato usò armi non distruttive che mandavano in corto circuito i cavi dell'alta tensione; Israele potrebbe prendere di mira i trasformatori. Assalti che gravano sulla vita della popolazione e vengono giustificati con la volontà di innescare una rivolta, cosa che però negli ultimi decenni non è mai avvenuta: a Belgrado Milosevic fu deposto e consegnato alla giustizia internazionale due anni dopo la fine della guerra.

 

Tutte le Israeli Defence Forces hanno una priorità: bloccare i lanci di missili balistici contro Tel Aviv e le altre città. Le ondate stanno diminuendo in quantità ma infliggono danni maggiori e centrano infrastrutture sensibili come la raffineria di Haifa, mostrando i limiti delle cupole protettive.

 

[…]

 

BOMBARDAMENTI NATO SU BELGRADO

Satelliti e droni danno la caccia senza sosta ai lanciatori mobili che escono allo scoperto lungo le strade, nella convinzione che siano molti meno dei missili: senza rampe, la rappresaglia iraniana è destinata a esaurirsi.

 

I bombardieri si accaniscono sulle caverne nelle montagne che nascondono le riserve strategiche, stimate da alcune fonti in 2.000 ordigni: finora ne sono stati impiegati circa 350. Soprattutto, si cerca di azzerare la catena di comando dei Guardiani della Rivoluzione e dell'esercito per impedirgli di coordinare la partenza delle armi: meno ne arrivano contemporaneamente, più facile è abbatterle.

 

MISSILE IRANIANO COLPISCE TEL AVIV

Alcuni analisti temono che quando gli ayatollah vedranno ridursi il numero di missili, decideranno di sostituire le testate esplosive con quelle chimiche, prodotte sin dagli anni Ottanta: una mossa disperata per tentare di portare il terrore dei gas letali nelle città, cosa che neppure Saddam Hussein aveva osato […].

 

Prima, però, Teheran farà di tutto per trascinare in campo le milizie sciite irachene, che dispongono di droni e cruise, in modo da aprire un secondo fronte. Resta inoltre l'eventualità di portare lo scontro sul mare, sfruttando l'arsenale marittimo dei pasdaran per paralizzare il traffico di petroliere nello stretto di Hormuz o aggredire i mercantili che riforniscono Israele attraverso i porti degli Emirati. Un'iniziativa che la Casa Bianca non tollererebbe: come deterrente una terza portaerei dell'Us Navy si sta dirigendo verso il Golfo a tutta velocità.

 

BOMBARDAMENTI NATO SU BELGRADO

IL CONFLITTO ORA SI ESTENDE DISTRUTTI 120 LANCIAMISSILI IRANIANI LE «SORPRESE» DEI PASDARAN

Estratto dell’articolo di G. O. per il “Corriere della Sera”

 

[…] I pasdaran, nonostante la perdita degli ufficiali più importanti, hanno promesso sorprese e nuove tattiche. Gli uomini della divisione aerospaziale hanno ancora centinaia di vettori, sulla cui quantità non ci sono pareri uniformi. Erano forse 2 mila all’inizio della crisi e ne sono stati impiegati 370, però c’è sempre il dubbio che le stime non siano esatte. Saranno gli sviluppi dei prossimi giorni a dare conferme o smentite.

 

JET ISRAELIANI

[…] Nel clima di tensione i Guardiani provano a trasmettere segnali di fermezza, in particolare contro le infiltrazioni del Mossad. Molti gli annunci. Esmail Fekri, arrestato nel 2003 e accusato di spionaggio a favore di Israele, è stato impiccato. La polizia, invece, ha arrestato diverse persone che erano pronte a compiere attacchi e sabotaggi, retate documentate da molte foto del materiale sequestrato, compresi alcuni piccoli droni.

 

Altre immagini (ufficiose) hanno mostrato sistemi anti-carro Spike che sarebbero stati impiegati dall’intelligence nemica. Secondo una versione erano «comandati» da remoto. Uno di questi razzi è stato impiegato poche ore prima contro un edificio della capitale, forse un omicidio mirato. Ben visibile la «ferita» sulla facciata in corrispondenza di un appartamento.

 

pasdaran

Il regime ha una doppia necessità: evitare altri attentati e dimostrare all’opinione pubblica, sotto assedio, di avere risorse per reagire. Una linea adottata in passato dopo ogni rovescio della sicurezza interna, così dura nel reprimere il dissenso ma incapace di fermare le spie nemiche. […][

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