giuseppe tonon gelataio di oderzo

CRONACHE DAL PAESE REALE - UNA RAGAZZA PUBBLICA LA FOTO DEL PADRE, TITOLARE DI UNA GELATERIA IN PROVINCIA DI TREVISO, DISPERATO DOPO L’ULTIMO DPCM CHE LO OBBLIGA ALLA CHIUSURA ALLE 18: “MI HA DETTO, 'QUESTA E' LA MAZZATA FINALE'. E' UN UOMO CHE SI È FATTO DAL NIENTE, DALLA POVERTÀ DI UNA FAMIGLIA DI MEZZADRI VENETI. UNA FAMIGLIA NUMEROSA DOVE LE DONNE DICEVANO CHE NON AVEVANO FAME PUR DI LASCIARE IL CIBO AI FIGLI..."

Da “il Giornale”

 

La mascherina agganciata all’orecchio, gli occhi perduti a guardare in terra. Basta guardarlo in volto per leggere la disperazione colta dalla figlia, che ha postato sui social l’immagine del padre Giuseppe Tonon, titolare del ristorante gelateria Ca’ Lozzio di Oderzo, provincia di Treviso. «Questo è mio papà. Un uomo che si è fatto dal

GIUSEPPE TONON GELATAIO DI ODERZO

niente, dalla povertà di una famiglia di mezzadri veneti. Una famiglia numerosa dove le donne dicevano che non avevano fame pur di lasciare il cibo ai figli. Gente umile, senza tanti fronzoli per la testa» scrive Elena Tonon, anche lei impegnata nell’attività.

 

«Beppo», come lo chiama chi lo conosce, è seduto all’ingresso del suo tribolato locale, vestito con il camice blu e le gambe incrociate sotto il tavolo. «Questa è la mazzata finale» ha detto sabato, quando è stato pubblicato il post ripreso dal «Corriere». Temeva di non poter lavorare neppure la domenica. Non è così, ma chissà se la consolazione l’avrà fatto sorridere