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“ABBIAMO VISTO COS’È VERAMENTE MILANO E COM’È GESTITA LA TANTO INVIDIATA LOMBARDIA” - J-AX SMONTA L'EPICA MENEGHINA: “COME SAREMO DOPO LA PANDEMIA? CHI ERA STRONZO PRIMA, SARÀ CENTOMILA VOLTE PIÙ STRONZO - MILANO ERA UN FIORE ALL’OCCHIELLO E OGNI VOLTA CHE SENTIVO PARLARE DI QUESTA CITTÀ CHE DAVA L’ESEMPIO IO, CHE CI SONO NATO E CRESCIUTO, PENSAVO: ‘CI SAREBBERO TANTISSIME COSE DA DIRE CHE NON VANNO E DELLO STEREOTIPO CHE SI VUOLE PORTARE AVANTI’. LA MILANO COSÌ ATTIVA SI E’ BUTTATA IN APERICENE DEL TUTTO EVITABILI APPENA FINITO IL PRIMO LOCKDOWN…”
Comunicato stampa
“Come saremo dopo la pandemia? Purtroppo ho una visione un po’ cinica adesso. Saremo solo un po’ più amplificati: chi era empatico prima sarà più empatico, chi era ansioso prima sarà molto ansioso. Ma soprattutto, chi era stronzo prima, sarà centomila volte più stronzo”.
Lo ha annunciato oggi J-Ax nel collegamento in diretta di Sorrisi Live nel corso di Focus Live, il festival della divulgazione scientifica di Focus ospitato al Museo Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano dal 19 al 22 novembre. “Abbiamo visto e vediamo tuttora – ha detto J-Ax – gente che parla di ambulanze che viaggiano vuote, che sta sputando continuamente sui morti che ci sono stati, sulle famiglie che hanno avuto un lutto. Non rispettano neanche la vita altrui oltre che la propria, perché assumono comportamenti che danneggiano chi rispetta le regole”.
“Questo virus – ha continuato J-Ax, intervistato da Francesco Chignola di Tv Sorrisi e Canzoni - ha reso chiare le cose: ha tirato fuori quello che veramente siamo, ha mostrato l’Italia per quella che veramente è. Milano, per esempio, era un fiore all’occhiello e ogni volta che sentivo parlare di questa Milano che dava l’esempio io, che ci sono nato e cresciuto pensavo: ‘ci sarebbero tantissime cose da dire che non vanno di Milano e dello stereotipo che si vuole portare avanti’.
E abbiamo visto chi ci gestisce e come la Milano così attiva in realtà si sia poi buttata in apericene del tutto evitabili appena finito il primo lockdown. Abbiamo visto cos’è veramente Milano, com’è gestita la tanto invidiata Lombardia. Ma soprattutto quanto è amata Milano da chi è stato accolto ma poi non ci impiega neanche tre secondi ad andarsene e a lasciare Milano al suo destino. Abbiamo visto veramente quello che siamo”.
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