DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
1 - AVVELENATO IL CANE EROE DEL TERREMOTO
Virginia Piccolillo per il “Corriere della Sera”
Un primo sopralluogo c' è stato ieri. Oggi ce ne sarà un altro e dall' Aquila arriveranno i cani antiveleno per verificare la presenza di eventuali altre polpette avvelenate. Il giallo del pastore tedesco eroe dei terremotati di Amatrice e Norcia, morto all' alba di domenica nel giardino della casa di Sant' Eusanio Forconese, è già oggetto di indagine per i carabinieri forestali dell' Aquila. E il suo corpo sarà ispezionato oggi sul posto per confermare la causa della morte.
Il proprietario, Fabiano Ettorre, non ha dato l' assenso al trasferimento della salma a Teramo per lunghi accertamenti. Ma sull' avvelenamento di Kaos ci sono pochi dubbi. Era già capitato al cane del vicino di casa, circa tre anni fa. Le indagini partono dalla certezza di Fabiano che il cane non si muoveva dal suo giardino. Anche se era libero di uscire ed entrare in casa: la porta era sempre aperta. Alle due lo aveva sentito abbaiare, alle tre e mezza, quando era uscito per andare al lavoro non lo aveva visto arrivare come al solito e aveva temuto un rapimento. Alle cinque la scoperta della morte.
Enorme l' indignazione. La onlus Animalisti italiani si costituirà parte civile e, annuncia Rinaldo Sidoli, chiederà una legge che «vieti la vendita ed il commercio di veleni e fitofarmaci, se non con ricetta che renda rintracciabile chi li compra». Giorgia Meloni parla di «doppio crimine» e rilancia la proposta di legge di FdI «per introdurre il divieto dell'impiego e della detenzione di esche e bocconi avvelenati per l'uccisione di animali e per inasprire le pene già previste». Proposta condivisa anche dalla deputata azzurra Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell' Ambiente, che censura l'«orribile episodio».
«Orrore e disgusto» anche per il leghista Roberto Calderoli che chiede un intervento legislativo urgente per inasprire le pene per chi uccide animali e per limitare l'utilizzo di sostanze velenose nelle esche per animali. E Nicola Fratoianni (Leu) tuona contro l'«Italia peggiore». «Come si può agire contro una creatura così buona e generosa?», si chiede il sindaco di Amatrice, Filippo Palombini, che annuncia di voler istituire la «giornata degli animali da soccorso» e dedicarla a Camilla, il border collie morto in servizio, e a Kaos.
2 - IL DOLORE DEL SUO ADDESTRATORE FABIANO «KAOS AVEVA IL DONO DI SALVARE LE VITE»
Virginia Piccolillo per il “Corriere della Sera”
L'ultimo saluto a Kaos, Kira, lo ha dato in silenzio. Ha trovato il punto preciso in cui era stato sepolto il suo compagno. Si è sdraiata lì accanto. Ed è rimasta immobile. Non un guaito. Né un lamento. Determinata a non muoversi di lì. Quando, dopo infinte carezze, Fabiano Ettorre, è riuscito a riportarla in casa, accanto alla piccola Cora, una cuccioletta dal pelo fulvo e le orecchie nere che i due avevano avuto due mesi fa, si è accucciata in un angolo e non ha voluto più mangiare né bere. «È stato incredibile», dice commosso Fabiano. «Spezzava il cuore vederla come è voluta stargli vicino ancora per un po'».
Era nato a Roma, 3 anni e mezzo fa, Kaos, il cane eroe del terremoto. In un allevamento di pastori tedeschi. Ma a 45 giorni la madre aveva smesso di allattarlo. Troppo presto per lo svezzamento.
L'allevatore, un amico di Fabiano, gli aveva confidato il timore che non riuscisse a sopravvivere. «Ci siamo guardati, e ho detto tra me e me: "Proviamo. Come va, va". È andata bene. Piano piano, è diventato sempre più grande e meno fragile. Anzi. In realtà è diventato un cane con una forza paurosa e una grande voglia di vivere. Era amico di tutti. Faceva feste a tutti. Era dolce. Paziente: da mia figlia piccola si faceva cavalcare come un pony. Sarà difficile dirle che se ne è andato. Nessuno riesce a crederci. È stato ucciso dalla gente che salvava».
Fabiano ha un bar e un'attività edilizia, ma è anche addestratore e volontario presso un'associazione di ricerca e soccorso. L' allenamento di Kaos era iniziato sulle macerie dell' Aquila. Quei sassi, muri crollati e polveri che ancora invadono anche Sant'Eusanio Forconese, la frazione in cui Fabiano si era trasferito proprio per avere più spazio a disposizione per i suoi cani.
«Cerca» gli diceva il suo padrone. E lui saliva e scendeva sui ruderi, si infilava tra i sassi e sotto pezzi di legno, entrava nelle porte divelte, annusava ovunque e alla fine trovava la persona nascosta. Ma il primo debutto sul campo lo fece ad Amatrice, la notte del 24 agosto del 2016.
«Quando sentii la prima scossa capii subito cosa avrei trovato - ricorda Fabiano -. In meno di venti minuti eravamo già sul posto. Il tempo di vestirmi e prendere l'attrezzatura per i cani. Kaos aveva una naturale predisposizione per le ricerche. Non c'era bisogno di spiegare o fare esercizio. Lui aveva un dono. La capacità di venire sempre a vedere quando eri in difficoltà, quasi chiedendoti con gli occhi se avevi bisogno di aiuto. È stato bravo da subito».
Appena arrivato tra le macerie della cittadina distrutta non si era risparmiato. Aveva saltato travi e scavato sotto le tegole dei tetti crollati a terra, saltato sassi, ispezionato ogni buco e a rischio la sua vita si era infilato tra i palazzi crollati alla ricerca di qualcuno da soccorrere. Ce l' aveva fatta a trovare persone sepolte. Aveva abbaiato e avvertito che lì sotto c' era qualcuno. Purtroppo in due casi era troppo tardi. Ma assieme a Kira e al suo padrone era rimasto 10 giorni.
E aveva continuato a scavare, soccorrere, aiutare. Fino a ferirsi le zampe.
Di recente aveva dato un aiuto determinante a ritrovare una persona scomparsa a Roio. Chi poteva avercela con lui? «Non lo so. Lui sarebbe morto per gli altri», si dispera Fabiano che a Kaos ha inviato un saluto via Facebook raccomandandogli: «Non provare odio per chi ha fatto questo, anzi se un domani avrà bisogno aiutalo, sii superiore e questo ti guarderà negli occhi e vedrà che sei tu il suo Salvatore».
E ha aggiunto: «Ne abbiamo viste tante. Aiutati tanti. E per tanti non ci siamo riusciti. Hai lavorato giorno e notte, quando è servito. Sei stato un amico fedele. Abbiamo condiviso e diviso casa, divano, tutto. Corri amico mio, corri, non ti fermare, un giorno ci abbracceremo nuovamente. Hai lasciato un vuoto incolmabile per mano di una persona meschina... continua il tuo lavoro lassù continua a cercare dispersi, a salvare vite umane! Ciao amico mio».
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