
DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE,…
IL “KIT DEL SUICIDIO” VENDUTO ONLINE COME UN ASPIRAPOLVERE: “SODDISFATTI O RIMBORSATI” – LA TERRIBILE STORIA DI MARCO, 25ENNE ROMANO CHE SI È TOLTO LA VITA CON IL “KIT” COMPRATO SU INTERNET – IL RACCONTO DELLA SORELLA: “SPERAVAMO DI TROVARE INDIZI SUL SUO PC, CI SIAMO IMBATTUTE IN ALCUNE MAIL. LUI SOFFRIVA E LORO SI RIVOLGEVANO A LUI CON MODI DA AMICO PRONTO A SOSTENERTI. VENDEVANO QUESTO KIT CON MESSAGGI PROMOZIONALI COME PER QUALSIASI PRODOTTO..."
Estratto dell’articolo di Alessio Campana e Andrea Ossino per “la Repubblica – Edizione Roma”
Marta ricorda ogni cosa. L’impatto del lockdown sul suo fratellino, la scomparsa del ragazzo, i giorni dell’ottobre 2021 trascorsi a cercarlo tra le vie di Roma e le squadre di ricerca che hanno provato invano a evitare un epilogo già scritto da alcuni mercanti di morte, dalle persone da cui Marco aveva comprato un kit per il suicidio:
«Utilizzavano messaggi promozionali per vendere il kit come fosse un elettrodomestico, scrivevano ‘Soddisfatti o rimborsati, ma non ci sarà bisogno di rimborso visto che l’esito è garantito!”», dice adesso la sorella della vittima.
Sulla morte del 25enne indaga la procura di Roma. Nel frattempo Marta, assistita dall’avvocato Giuseppe Rombolà ha scelto di parlare a Repubblica: «Vogliamo evitare che altre persone facciano la sua stessa fine» I
persona respira nitrito di sodio
Iniziamo da principio. Chi era suo fratello?
«[…] Lavorava da quando aveva 20 anni come rider. Il suo sogno era quello di aprire un’attività insieme ai suoi amici, ma tutto è cambiato con l’inizio della pandemia. Come altri giovani non poteva vedere la sua ragazza e i suoi amici.
Si è buttato sul lavoro, lavorava sempre, ma diventava sempre più triste e chiuso, tutto quello che stava accadendo era troppo doloroso per lui. La depressione che lo aveva turbato in passato era ritornata».
Il 22 ottobre 2021 Marco è scomparso e voi avete scoperto che aveva acquistato il kit della morte.
«Io e mia cugina speravamo di trovare indizi sui social e sul suo pc, così ci siamo imbattute in alcune mail. Leggerle è stato sconvolgente. Improvvisamente provavo lo sconforto più totale, una forte compassione per mio fratello.
Lui soffriva e loro si rivolgevano a lui con vezzeggiativi come “carissimo” e con modi da amico che ti comprende ed è pronto a sostenerti. Ero inorridita e spaventata. Fatico a concepire che possa esistere tanta malvagità e trovo assurdo che il sito su cui mio fratello ha acquistato quei prodotti fosse accessibile a chiunque.
Vendevano questo kit con messaggi promozionali che si utilizzerebbero per un qualsiasi prodotto d’acquisto. Come fanno queste persone a svegliarsi ogni mattina con il peso sulla coscienza della vita di chi aiutano a morire e dei familiari che sopravvivono a una simile tragedia?». […]
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