DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Estratto dell’articolo di Federico Rampini per www.corriere.it
XI JINPING E JOE BIDEN GIOCANO A SCACCHI - IMMAGINE CREATA CON MIDJOURNEY
Sta nascendo una Nato in Asia? La tesi, o per meglio dire l’allarme, viene da Pechino. Così infatti i media governativi cinesi presentano il vertice trilaterale che questo venerdì riunisce a Camp David i leader di Stati Uniti, Giappone, Corea del Sud.
La lettura cinese può sembrare una forzatura, ma è pur vero che il summit viene definito storico: non si era mai tenuto nulla di simile in quel formato, tantomeno in una sede densa di reminiscenze come la residenza presidenziale di Camp David.
L’intesa fra i tre contiene in effetti molte novità; ed è orientata a creare uno scudo difensivo verso le due principali minacce in quell’area: anzitutto la bellicosa e imprevedibile Corea del Nord, poi la stessa Repubblica Popolare cinese.
Uno degli aspetti salienti – e indigesti per Xi Jinping – è proprio il formato trilaterale. Le alleanze a due, fra Usa e Giappone da una parte, fra Usa e Corea del Sud dall’altra, esistono da molti decenni. Però finora era stato impossibile “chiudere il triangolo”, perché una serie di contenziosi storici avvelenavano i rapporti fra Tokyo e Seul, soprattutto questioni legate all’occupazione nipponica durante la seconda guerra mondiale.
joe biden fumio kishida g7 hiroshima
Il clima è cambiato con due leader che hanno deciso di accantonare i rancori sul passato e le contro-ripicche: il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol e il premier giapponese Fumio Kishida. Questo consente una cooperazione a tre in settori chiave della difesa e della sicurezza tecnologica.
E’ ancora presto per parlare di una Nato asiatica, però questo triangolo va ad aggiungersi al dispositivo militare Aukus (difesa congiunta nel Pacifico tra Stati Uniti, Regno Unito, Australia) e al club geopolitico Quad che riunisce un quadrilatero di democrazie dell’Indo-Pacifico (sempre gli Usa al centro, in questo caso attorniati da India Giappone Australia).
Per la propaganda di Xi Jinping tutto ciò è la prova che l’America fomenta una “mentalità da guerra fredda”. Pechino però non è immune da questa sindrome. L’aver voluto celebrare di recente il 70esimo anniversario della “vittoria” contro gli Stati Uniti nella guerra di Corea del 1953 – iniziata da un’aggressione del Nord comunista contro il Sud – insieme ai rappresentanti di Putin e Kim Jong-Un, è stato un gesto con cui la Cina ha tradito la sua versione nostalgica dello scontro tra blocchi.
joe biden fumio kishida g7 hiroshima
Il summit di Camp David è all’insegna di due grandi temi: la condivisione di valori tra liberaldemocrazie, e la sicurezza. Ha un obiettivo forte, la cosiddetta “istituzionalizzazione” dei rapporti fra i tre alleati. […] una struttura permanente al loro rapporto, che spazia dalla cooperazione nell’intelligence alla difesa anti-missilistica, fino alle politiche di tutela del know how tecnologico. La minaccia immediata e visibile da fronteggiare è la Corea del Nord […]. Dietro c’è una minaccia meno diretta ma immanente, l’espansionismo militare della Repubblica Popolare in quell’area. Istituzionalizzare […] dà l’idea che il paragone con la Nato è pertinente, anche se in Estremo Oriente siamo ancora a uno stadio molto embrionale […]. Istituzionalizzare vuol dire anche garantire una durevolezza del rapporto fra alleati al di là della congiuntura politica e dei cicli elettorali […].
Il non-detto, è che bisogna rassicurare gli alleati in caso di un ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. La prospettiva di una vittoria di Trump alle elezioni dell’anno prossimo preoccupa giapponesi e sudcoreani, vista la tendenza isolazionista del candidato repubblicano e il suo disprezzo verso le alleanze.
Questa preoccupazione ha già provocato un effetto che molti considerano inquietante: la riapertura di un dibattito sia in Giappone sia in Corea del Sud sulla costruzione di armi nucleari autonome per non dipendere dalla deterrenza americana. […] Da sempre l’America pensa che sia pericolosa, il Pentagono ritiene che una corsa all’armamento nucleare a Tokyo e Seul può destabilizzare l’area. Ma se gli Stati Uniti vogliono bloccare questa evoluzione, devono fornire garanzie che il loro ombrello nucleare continuerà a proteggere gli amici dell’Estremo Oriente […].
il terzo incontro tra donald trump e kim jong un
Altri temi all’agenda del summit sono al confine tra difesa, sicurezza, ed economia. Sarà al centro della discussione la resilienza delle catene di produzione industriale […].
[…] Il Giappone, e ancor più la Corea del Sud con Samsung, hanno delle lobby industriali per le quali la perdita del mercato cinese è un sacrificio pesante.
Un colosso come Samsung finora ha continuato a vendere semiconduttori alla Repubblica Popolare e a fabbricarne negli stabilimenti che possiede sul territorio cinese, anche se di recente ha accettato di cessare le forniture di alcune tipologie sofisticate.
XI JINPING VS JOE BIDEN - IMMAGINE CREATA CON MIDJOURNEY
Sia Giappone che Corea del Sud peraltro subiscono l’attrazione dei generosi sussidi che Biden offre a chi costruisce nuove fabbriche di semiconduttori sul territorio Usa. Qui ritroviamo un tema familiare nel dialogo tra Stati Uniti e Unione europea: gli alleati, perfino quando convergono nell’analisi della minaccia cinese, sono critici verso forme di protezionismo americano dal quale si considerano danneggiati. E’ un terreno sul quale Biden deve offrire compromessi, per non sentirsi accusato di applicare la sua versione dello slogan trumpiano “America First”. […]
URSULA VON DER LEYEN - JUSTIN TRUDEAU - JOE BIDEN - FUMIO KISHIDA - G7 HIROSHIMAdonald trumpXI JINPING E JOE BIDEN GIOCANO A SCACCHI - IMMAGINE CREATA CON MIDJOURNEY
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