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UNA LOTTA INTESTINA A BRUXELLES DIETRO AL CASO SANNINO-MOGHERINI? – L’AMBASCIATORE SANNINO E FEDERICA MOGHERINI, ACCUSATI DI FRODE IN APPALTI PUBBLICI E CORRUZIONE SUI PROGRAMMI DI FORMAZIONE PER GIOVANI DIPLOMATICI UE, POTREBBERO ESSERE FINITI NEL MEZZO DI UN “REGOLAMENTO DEI CONTI” TRA I “VECCHI” E I “NUOVI” ALL’INTERNO DELLA COMMISSIONE – NON È UN CASO CHE LA DENUNCIA SIA STATA PRESENTATA DA UN FUNZIONARIO DEL SEAE, OGGI ALLE DIPENDENZE DI KALLAS, A PIÙ DI TRE ANNI DI DISTANZA DAI FATTI CONTESTATI: L’EX PREMIER ESTONE, NOMINATA ALTO RAPPRESENTANTE, TAGLIÒ SUBITO I PONTI CON I SUOI PREDECESSORI BORRELL E MOGHERINI...



1 - INCHIESTA SUGLI APPALTI EUROPEI, L’AMBASCIATORE SANNINO E QUEI «CONTATTI PREVENTIVI»
Estratto dell’articolo di Paolo Valentino per il “Corriere della Sera”
Lo ha interrogato un ispettore belga per una decina d’ore, […] prima di rilasciarlo senza alcuna misura restrittiva. E secondo fonti familiari con l’inchiesta, l’ambasciatore Stefano Sannino ha tenuto il punto che l’unico suo interesse nella vicenda dell’Accademia diplomatica europea, è stato quello di creare una istituzione forte, prestigiosa e funzionale.
Viene descritto sereno il diplomatico italiano, accusato dalla Procura europea e da Olaf, il servizio anti truffa della Commissione Ue, di turbativa e frode negli appalti, corruzione, conflitto di interessi, violazione del segreto professionale e delle regole sulla concorrenza.
Secondo l’impianto accusatorio, Sannino avrebbe suggerito all’ex ministra degli Esteri Federica Mogherini, rettrice del Collège d’Europe e anche lei accusata delle stesse cose, di acquistare un edificio destinato ad alloggiare gli studenti, perché quello avrebbe favorito il suo istituto nell’assegnazione dell’Accademia.
Le fonti confermano che contatti preventivi ci sono stati, ma non solo con l’istituto guidato da Mogherini bensì con tutti quelli che avevano manifestato interesse a implementare il progetto: oltre al Collège d’Europe di Bruges, l’Istituto universitario europeo di Firenze e l’Università di Maastricht, spiegando le caratteristiche che avrebbe dovuto avere l’Accademia.
Di più, l’allora segretario generale del Seae, il Servizio esterno dell’Unione europea, avrebbe avuto contatti anche con i ventisette Stati membri indicando che l’Accademia diplomatica dell’Ue, doveva essere residenziale, cioè, doveva avere un posto fisico dove i giovani diplomatici potessero vivere insieme, condizione indispensabile per creare uno spirito di squadra europeo. […]
Era un punto cruciale. All’inizio, infatti, i governi dell’Unione avevano pensato a un network delle accademie diplomatiche nazionali, ma il Seae aveva insistito per creare un organismo nuovo di zecca.
Tanto più che il Servizio esterno è una struttura ibrida, di cui fanno parte sia funzionari comunitari che diplomatici distaccati dalle amministrazioni nazionali: «Per questo è importante avere persone che sono state formate insieme», spiega un diplomatico del Seae estraneo alla vicenda. […]
C’è un altro dettaglio importante ai fini dell’inchiesta: prima della presentazione delle candidature, Sannino avrebbe proposto a Bruges, Firenze e Maastricht di unirle in una sola offerta, creando un consorzio che evitasse ogni impressione di discriminazione, combinando i plus di ognuna: «Sarebbe anche stato un bel segnale, ma l’idea venne rifiutata», notano le fonti.
Perché poi quattro anni fa la scelta sia caduta proprio sul Collège d’Europe, è abbastanza logico: «Era il candidato naturale», spiegano persone familiari con le istituzioni europee. Fa infatti formazione professionale, quindi non è né università né centro di ricerca. Non a caso è stato ed è la fucina di gran parte dei funzionari europei. Probabilmente però l’elemento più importante è stato la prossimità geografica a Bruxelles.
[…] In ogni caso, la decisione non l’ha presa Sannino, ma un comitato tecnico del Seae, che ha valutato le offerte presentate dai concorrenti.
2 - APPALTI A BRUXELLES AL SETACCIO LE ALTRE GARE BANDITE DA SANNINO
Giuliano Foschini per “la Repubblica”
L'indagine della Procura europea sui bandi del Seae, il ministero degli Esteri della Commissione, non si ferma alla gara per l'Accademia diplomatica. Nelle acquisizioni documentali sono infatti finite anche altre carte, relative ad appalti e attività svolte durante il periodo in cui Stefano Sannino era segretario generale. Si tratta di una serie di affidamenti diversi, assegnati secondo un meccanismo simile a quello del Collegio: una prima parte del bando sotto soglia, per evitare le regole più rigide delle gare d'appalto, e poi l'affidamento finale.
Dall'analisi di questi documenti si capirà se l'inchiesta — che gli investigatori definiscono «molto solida» sul fronte dell'affidamento della scuola diplomatica al Collegio di Bruges — potrà estendersi.
Anche perché, nonostante ieri dalla Commissione si sia tentato di smorzare i toni, è ormai chiaro che tutto sia partito dall'interno degli uffici: una segnalazione sui contatti tra Sannino e l'ex Alto rappresentante Federica Mogherini nelle settimane precedenti alla pubblicazione del bando. «Ho fatto di tutto per mettere in condizione tutte le università di partecipare», ha spiegato l'ambasciatore.
[…] Mogherini ha ribadito come quelle informazioni fossero pubbliche, trattandosi di una procedura che la Commissione aveva solo eseguito su impulso del Parlamento. In particolare, ricostruiscono gli investigatori, la richiesta era arrivata dall'iniziativa di un parlamentare spagnolo considerato molto vicino all'allora Alto rappresentante Josep Borrell: il socialista Nacho Sanchez Amor, che all'epoca rivendicò con orgoglio il progetto pilota e che oggi non ha voluto rilasciare commenti.
È in questo contesto che si inserisce la sensazione diffusa di un regolamento dei conti tra "vecchio" e "nuovo". Un clima reso ancora più teso dal messaggio dell'attuale Alta rappresentante, Kaja Kallas, durissimo e con una presa di distanza netta da Mogherini e Sannino — e, indirettamente, anche da Borrell. «La vasta maggioranza di voi sta svolgendo un lavoro eccellente», ha scritto, lasciando affiorare l'ombra di un gruppo che, ai suoi occhi, eccellente non sarebbe. E ancora: «L'integrità e la responsabilità possono solo migliorare sotto la mia supervisione», frase letta da molti come un giudizio sulla stagione dello spagnolo.
Passaggi tutt'altro che neutri, che non a caso hanno provocato più di un malumore dentro la Commissione. Tanto che la portavoce di Ursula von der Leyen, Paula Pinho, è intervenuta cercando di raffreddare gli animi: quello dell'Alta rappresentante, ha assicurato, era soltanto «un messaggio di sostegno».[…]
STEFANO SANNINO
STEFANO SANNINO 1
IL FATTO QUOTIDIANO SUL FERMO DI MOGHERINI E SANNINO - PRIMA PAGINA DEL 3 DICEMBRE 2025
federica mogherini
STEFANO SANNINO
LA VERITA SUL FERMO DI MOGHERINI E SANNINO - PRIMA PAGINA DEL 3 DICEMBRE 2025
STEFANO SANNINO
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