GIÀ “CÉSAR” CHI VINCERÀ - L’AMICHETTA DI HOLLANDE, JULIE GAYET, È IN CORSA AI CÉSAR, GLI OSCAR FRANCESI - A CONTENDERLE IL PREMIO SARÀ MARISA BORINI, MADRE DI CARLA BRUNI

Stefano Montefiori per il "Corriere della Sera"

In quasi quarant'anni, la premiazione dei César (gli Oscar del cinema francese) ha conosciuto molti momenti rimasti nella memoria collettiva: Jean Gabin che presiede la prima edizione nel 1976 pochi mesi prima di morire, Simone Signoret che inciampa e cade nelle braccia di Orson Welles, Isabelle Adjani schierata in difesa di Salman Rushdie e dei suoi «Versetti satanici», o la dichiarazione di amore al pubblico di Annie Girardot, malata di Alzheimer.

Quest'anno si sa già che la 39esima edizione, il 28 febbraio prossimo, verrà ricordata perché a contendersi il premio di attrice non protagonista ci sono Julie Gayet, 41 anni, amante del presidente della Repubblica François Hollande, e Marisa Borini, 83 anni, madre di Carla Bruni e suocera di Nicolas Sarkozy, predecessore di Hollande all'Eliseo.

La categoria, per la precisione, è «meilleure actrice dans un second rôle » e ieri, quando i giurati riuniti alla brasserie Fouquet's degli Champs Elysées hanno reso nota la lista dei nominati, le inevitabili battute su Julie Gayet si sono sprecate: il «second rôle » sembra il premio perfetto per un'attrice che fino al 10 gennaio scorso era l'amante più o meno segreta di Hollande, mentre il davanti della scena era occupato dalla compagna ufficiale Valérie Trierweiler.

Da quando il settimanale Closer ha pubblicato le foto dei suoi incontri in rue du Cirque con Hollande, Julie Gayet per la verità è diventata di sicuro protagonista, in un caso politico-sentimentale che l'ha portata sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo.

Per coincidenza, ieri è uscito anche il videoclip nel quale Gayet recita la parte di una donna in attesa del suo uomo: la canzone si intitola «Waiting for You», la band è Minor Alps, formata da Juliana Hatfield (Lemonheads) e Matthew Caws (Nada Surf), due nomi pieni di gloria della scena pop indipendente americana. Qualche fan sorriderà al pensiero che tra Evan Dando (indimenticato leader dei Lemonheads) e il capo dello Stato francese ci sono adesso meno di sei gradi di separazione.

Comunque, Gayet è nominata per la sua interpretazione nella commedia Quai d'Orsay di Bertrand Tavernier, nei panni di Valérie Dumontheil, consigliera per l'Africa del ministro degli Esteri, donna che gioca con la sua bellezza e non esita a far cadere la gonna nelle stanze del ministero.

Marisa Borini interpreta invece se stessa in Un castello in Italia della figlia Valeria Bruni-Tedeschi, storia della famiglia e del dramma del fratello morto di Aids nel 2006. Già all'uscita del film la critica aveva salutato la presenza di scena della signora Borini, definita da Valeria Bruni-Tedeschi «una giovane attrice» per freschezza e nonchalance.

In questa edizione piena di amore ed Eliseo i favoriti per il premio di miglior film sono La vita di Adele di Abdellatif Kechiche e Tutto sua madre di Guillaume Gallienne, mentre per il titolo di miglior film straniero Django di Quentin Tarantino, Gravity di Alfonso Cuarón e Blue Jasmine di Woody Allen saranno in gara con La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino.

 

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