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“LA RUSSIA POTREBBE PRENDERSI PARTE DEL TERRITORIO UCRAINO, ACCETTARE UN CESSATE IL FUOCO IN ATTESA DI PIANIFICARE UNA SECONDA FASE DEL CONFLITTO” – L’ANALISTA RICHARD WEITZ: “E’ GIA’ ACCADUTO IN SIRIA, CI SONO STATI BREVI MOMENTI DI CESSATE IL FUOCO. IN QUELLE FINESTRE LA RUSSIA SI ASSESTA, POI LANCIA NUOVI ATTACCHI E SI MUOVE - AI RUSSI SONO MANCATI GLI UFFICIALI DI MEDIO LIVELLO E QUESTO HA COSTRETTO I GENERALI A FARE LA SPOLA FRA IL COMANDO E LE PRIME LINEE. È LA RAGIONE PER CUI MOLTI DI LORO SONO STATI UCCISI”

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Alberto Simoni per “la Stampa”

 

RICHARD WEITZ

«Quel che è difficile è un'azione degli ucraini che respinga i russi fuori dai territori finora conquistati». Non si tratta però, secondo Richard Weitz, direttore del centro studi militari dell'Hudson Institute, di attribuire con questo criterio il successo o meno della resistenza di Kiev dinanzi all'invasione russa giunta al 38esimo giorno. Gli scenari mentre si combatte a Kiev e il Cremlino fa trapelare l'idea di concentrare gli sforzi a Est, sono tutti in divenire. E da quelli si può, concede Weitz, fare un bilancio degli sforzi bellici.

 

Siamo nella quinta settimana di conflitto, le forze ucraine non solo resistono, ma reagiscono e conquistano posizioni. Kiev può vincere la guerra?

GUERRA IN UCRAINA - SOLDATO CON IL LANCIARAZZI

«Diciamo che dipende dall'obiettivo che fissiamo, se è quello di riconquistare tutti i territori ora in mano ai russi, direi che è difficile. Ma certamente gli ucraini sono riusciti a impedire alla Russia di conseguire i suoi di obiettivi. Almeno finora».

 

Che scenari prevede in base a quanto succede sul terreno?

«Non escluderei una situazione di stallo per ora, con la Russia capace di prendersi parte del territorio ucraino e accettare quindi un cessate il fuoco in attesa di pianificare una seconda fase del conflitto. È uno scenario che abbiamo già visto, pensiamo alla situazione fra Armenia e Azerbajian: si sfidano, si fermano e poi riprendono il conflitto. Ma non è l'unica opzione».

soldati ucraini a mykolaiv

 

Quali sono le altre?

«Guardiamo alla Siria, ci sono stati brevi momenti di cessate il fuoco. In quelle finestre la Russia si assesta, poi lancia nuovi attacchi e si muove. Quindi si ottiene un altro cessate il fuoco in una sorta di perenne movimento fra tregue e combattimenti».

 

Ritiene invece possibile il ripetersi su tutto il territorio ucraino la situazione che da otto anni si vive in Donbass?

«Assolutamente sì, c'è un conflitto dal 2014 con alti e bassi. Per adesso il conflitto in Ucraina prosegue poiché i russi stanno ancora cercando di capire cosa è andato storto nella prima fase. Ma si stanno assestando e continueranno ad aggiustare la loro strategia finché non andrà bene. Gli ucraini dal canto loro hanno acquisito fiducia, sono più solidi rispetto a un mese fa e continueranno a combattere al meglio».

soldato ucraino

 

Quindi non ritiene che Mosca stia veramente riducendo la portata degli attacchi? O magari cambiando obiettivi spostando le truppe a Est?

«Quando è iniziato il conflitto, i russi pensavano sarebbe stato facile. Consideravano di potersi sbarazzare rapidamente degli ucraini così come nel 2014 in Crimea. Non è andata così. Hanno quindi lanciato offensive simultanea da quattro parti, ma nel Nord sono rimasti in stallo e hanno fatto progressi, non troppi, nel Sud e a Est. Poi lo stop. Ora Mosca sta rivendendo la sua strategia.

GIOVANI SOLDATI RUSSI MORTI

 

Ed è proprio quella di concentrare gli sforzi a Est e mi sembra che abbia senso continuare anche a fare degli attacchi altrove per impedire agli ucraini di spostare gli uomini. Dovesse funzionare, i russi avrebbero due opzioni: la prima lanciare nuovi attacchi; la seconda, dichiarare vittoria in attesa di altre iniziative».

 

soldati ucraini

La Nato è stata al fianco di Kiev da subito, crede potrebbe o dovrebbe fare di più? E nel caso cosa servirebbe per cambiare la dinamica del conflitto?

«La Nato ha avuto un successo straordinario. Tutti temevamo che dopo l'Afghanistan, Nato e Stati Uniti non sarebbero più stati in grado di addestrare truppe straniere. Gli afghani si sono sciolti rapidamente, ma gli ucraini - che da anni beneficiano degli aiuti degli Alleati e dei loro dispositivi militari - hanno dimostrato di saper e voler combattere. Le migliaia di missili e altri equipaggiamenti forniti dall'inizio del conflitto sono stati determinanti».

 

Giovani soldati russi si lamentano delle loro condizioni 5

Serve altro?

«Non ci sarà il coinvolgimento diretto della Nato, questo escludiamolo. L'Alleanza è soddisfatta di quanto fatto. Potranno arrivare a Kiev missili anti-nave o altri droni e nuovi armamenti. Ma quanto consegnato finora più l'addestramento sono stati sufficienti per fermare i russi. E si andrà avanti con questa strategia».

 

Le batterie anti-missilistiche hanno creato una sorta di no fly zone. Basterà agli ucraini? O servono anche gli aerei?

«Mosca attacca con missili lanciati dalle navi o da terra o da aerei nei cieli russi. Quindi le batterie anti-missili sono efficaci. Più che aerei e no fly zone gli ucraini hanno bisogno di più artiglieria e forse batterie anti-navali».

Giovani soldati russi si lamentano delle loro condizioni 4

 

La catena di comando russo ha mostrato il fianco. Perché?

«Sin dall'inizio è sembrata confusa, le truppe sembravano divise con gruppi non coordinati fra loro. Ai russi sono mancati gli ufficiali di medio livello e questo ha costretto i generali a fare la spola fra il comando e le prime linee. È la ragione per cui molti di loro sono stati uccisi».