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L'UCRAINA E' DISTRUTTA, CHE SIA LA RUSSIA A PAGARE - L’APPELLO DI 140 PREMI NOBEL AFFINCHÉ SI USINO GLI ASSET STATALI RUSSI CONGELATI DALLE SANZIONI PER RICOSTRUIRE L’UCRAINA: “CHI DOVREBBE ESSERE RITENUTO RESPONSABILE DEI RISARCIMENTI, SE NON I COLPEVOLI DI QUESTA GUERRA DISDICEVOLE? SI CALCOLA CHE IL CAPITALE UNIVERSALE DELLA BANCA CENTRALE RUSSA SIA DI 300 MILIARDI DI EURO, CONGELATI A SEGUITO DELLE SANZIONI E…”

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Da “La Stampa”

premio nobel

Pubblichiamo qui l'appello congiunto di 140 Premi Nobel per la Pace, Letteratura, Economia, Chimica, Medicina, Fisica, a favore del trasferimento degli asset statali russi congelati dalle sanzioni a favore della ripresa dell'Ucraina e dei risarcimenti

 

Con decorrenza 24 febbraio 2025, l'illegittima guerra di aggressione combattuta dalla Federazione russa contro l'Ucraina ha segnato del suo triste terzo anniversario ed è entrata nel quarto anno. I combattimenti sono costati la vita a decine di migliaia di soldati e il grave ferimento di molti altri su entrambi i versanti. I combattimenti, però, hanno preso di mira in modo diretto anche la popolazione civile ucraina - famiglie e bambini - che ha dovuto affrontare sofferenze inenarrabili.

attacco missilistico russo a kryvyi rih 4

 

Migliaia di civili, bambini compresi, sono stati uccisi, vivono sotto occupazione, sono stati fatti prigionieri o deportati a forza in Russia. La distruzione di interi quartieri e intere città, oltre ai deprecabili attacchi a infrastrutture di importanza cruciale come ospedali, scuole e asili, ha costretto un numero incalcolabile di persone a scappare, li ha violentemente privati delle loro case e dei loro mezzi di sostentamento. La guerra russa all'Ucraina ha provocato la più grande crisi di rifugiati in Europa dalla Seconda guerra mondiale, con milioni di civili sfollati all'interno dell'Ucraina e all'estero. Tutti, singoli e famiglie, hanno vissuto sofferenze inimmaginabili, perdite e privazioni.

 

donald trump e il sogno del premio nobel

In seguito al cambiamento di potere dopo le elezioni presidenziali negli Stati Uniti, si vanno facendo sentire più forti le promesse e le esortazioni a negoziare e arrivare ad accordi di pace. Sembra crescere la speranza di poter far finire questa guerra con giusti colloqui di pace. Anche nel caso in cui ciò accadesse, però, l'Ucraina resta un Paese distrutto sotto molti punti di vista. I morti non potranno tornare in vita, e le sofferenze patite in passato non potranno essere cancellate. Il futuro, però, può e deve essere migliore. La ricostruzione dell'Ucraina e i risarcimenti alle vittime di guerra richiederanno cospicue risorse economiche. E chi dovrebbe essere ritenuto responsabile dei risarcimenti, se non i colpevoli di questa guerra disdicevole?

 

attacco russo a kharkiv2

Nel complesso, si calcola che il capitale universale della Banca centrale russa sia attualmente di 300 miliardi di euro circa, congelati a seguito delle sanzioni. Tale cifra è custodita in vari conti in giro per il mondo, ma soprattutto nell'Ue e nei Paesi del G7, in particolare in Belgio, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Stati Uniti e Regno Unito. Tale denaro continua a generare altri miliardi di interesse. In ogni caso, i soli interessi non copriranno la cifra stimata in circa 486 miliardi di dollari in spese per la ripresa, né i risarcimenti dovuti alle vittime della guerra russa. Si potrà porvi rimedio soltanto usando il capitale di 300 miliardi di euro.

premio nobel

 

Noi, Premi Nobel firmatari del presente appello, chiediamo a questi governi di sbloccare queste risorse dalla Banca centrale russa per finanziare la ricostruzione dell'Ucraina e risarcire le vittime di guerra, così che il Paese possa essere ricostruito rapidamente, una volta firmato l'accordo di pace.

 

Potrebbero rendersi necessarie a tal fine nuove leggi e regolamentazioni che, tenuto conto dell'innegabile stato di emergenza e delle gravi violazioni del diritto internazionale, sono adeguate e devono essere corrette. L'obbiettivo è porre fine alla guerra, instaurare una pace giusta, fornire all'Ucraina una prospettiva futura per le prossime generazioni. Facciamo nostra questa causa e la sosteniamo con il presente appello. 

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Traduzione di Anna Bissanti

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