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UN BRUTTO FILM - A SALERNO L’ATTORE DOMENICO DIELE UCCIDE AL VOLANTE UNA DONNA IN SCOOTER: ERA SOTTO EFFETTO DI COCA E CON LA PATENTE RITIRATA PER USO DI DROGHE - IL 32ENNE (VOLTO TV NELLE FICTION “1992”, “DON MATTEO” E “ACAB”) E' STATO ARRESTATO PER OMICIDIO STRADALE AGGRAVATO  

Stella Cervasio e Irene De Arcangelis per “la Repubblica”

 

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Come in film. Dal tragico finale. La sua immagine di poliziotto incorruttibile di una delle serie tv più seguite degli ultimi tempi si è infranta contro lo scooter che aveva davanti a sé mentre era al volante sotto l' effetto della droga. Domenico Diele, braccio destro del pm di Tangentopoli Antonio Di Pietro nella fiction "1992" e "1993", aveva assunto cocaina quando ha investito e ucciso una donna che stava tornando a casa dopo una serata con amici.

 

Tutto è successo vicino all' uscita autostradale di Montecorvino Pugliano in provincia di Salerno. La donna, Ilaria Dilillo, 48 anni, era in sella a uno scooter quando è stata tamponata dall' Audi A2 dell' attore trentaduenne. L' impatto l' ha proiettata a decine di metri dall' auto: ha battuto violentemente la testa sull' asfalto morendo in pochi istanti. Diele, che tornava da una festa ai Sassi di Matera, non avrebbe dovuto essere al volante: la patente gli era stata sospesa perché già sorpreso alla guida dopo aver assunto stupefacenti.

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È stato quindi arrestato dalla polizia stradale per omicidio stradale aggravato. Domani l' udienza di convalida. Oggi i funerali della vittima, figlia e sorella di carabinieri, che lavorava in uno studio legale e da poco aveva cominciato a riprendersi dopo la morte della madre, che le aveva provocato un periodo di grande depressione. Diele era nella zona per le riprese del film "Una vita spericolata" del regista Marco Ponti.

 

Nella serie tv Sky che ricostruisce gli anni di Tangentopoli intrecciando fatti di cronaca con vicende e personaggi non reali, Diele era considerato la rivelazione. Interpretava il ruolo di Luca Pastore, un agente di polizia giudiziaria incorruttibile ma combattuto tra il bisogno di legalità e il desiderio di vendetta: aveva contratto l' Aids che gli era stato trasmesso da una trasfusione di sangue infetto. Diceva del poliziotto Luca: «Affrontare un personaggio come il "mio" Luca, malato di Aids, ti fa sentire un privilegiato: quando torni alla tua vita sai di non dover sopportare una cosa del genere e ciò ti porta ad apprezzare cose che prima non apprezzavi».

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Una carriera rapida, quella di Diele, senese di nascita e romano di adozione. Lanciato nel 2012 con "Acab (All cops are bastards)" di Stefano Sollima, fino alla parte interpretata in "Mia Madre" di Nanni Moretti e, per la televisione, alcuni episodi di "Don Matteo", ma anche "Non uccidere", "C' era una volta Studio uno" e "Adriano Olivetti". La consacrazione con la parte di Luca Pastore in "1992" e la seconda stagione "1993" dove molti personaggi fanno un uso smodato di droghe.

 

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Poche pause nel lavoro e continue nuove scritture per ruoli di primo piano, da giugno le riprese di "Una vita spericolata". E quel primo intoppo: viene fermato alla guida e risulta positivo alla cocaina. La patente gli viene così ritirata. Ieri la tragedia. Sul posto, davanti al corpo della donna senza vita, in preda all' agitazione, muovendosi come un leone in gabbia, ha cominciato a gridare verso gli agenti che lo hanno poi fermato: «Che ho fatto? Che ho fatto?».

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