DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE…
KHAMENEI, 'GLI USA INTERFERISCONO NELLA GUERRA A GAZA'
(ANSA) - "Tutte le prove mostrano una diretta interferenza degli Americani nella gestione della guerra a Gaza, fin dal primo giorno del conflitto, e oggi il motivo di questa interferenza appare più chiaramente".
Lo ha affermato la Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, durante un colloquio con il premier iracheno Mohammed Shia' Al Sudani in visita a Teheran. "Se non ci fosse stato un sostegno militare e politico ai sionisti da parte degli Usa, il regime non sarebbe stato in grado di portare avanti il conflitto e quindi gli americani sono complici dei crimini dei sionisti a Gaza", ha sottolineato Khamenei, citato dalla tv di Stato.
Il mondo dell'Islam dovrebbe esercitare una pressione politica sugli Usa e Israele per porre fine all'uccisione della popolazione di Gaza, ha aggiunto Khamenei chiedendo all'Iraq di giocare un ruolo efficace a riguardo.
Criticando "il silenzio delle istituzioni internazionali e coloro che sostengono di essere difensori dei diritti umani", il premier iracheno ha sottolineato il sostegno da parte dell'Iraq alla popolazione di Gaza. "Baghdad sta tentando di porre fine ai bombardamenti su Gaza e inviare aiuti umanitari alla popolazione", ha aggiunto Al Sudani.
HANIYEH A RAPPORTO DA KHAMENEI L’IRAN VUOLE UN POSTO AL TAVOLO DEI GRANDI
Estratto dell’articolo di Gabriella Colarusso per “la Repubblica”
L’Iran muove le sue pedine, con le minacce e con la politica, giocando per avere un posto al tavolo dei grandi negoziati che si apriranno dopo la guerra per decidere chi governerà Gaza, una leva formidabile su Israele. A Teheran in questi giorni è arrivato Ismail Haniyeh, il capo politico di Hamas e ha incontrato la guida suprema, Ali Khamenei.
La televisione di stato Irna ha diffuso la foto di rito: i due alleati uno di fronte all’altro in una stanza spoglia, l’arredamento modesto a sottolineare la vita umile dell’ayatollah e la foto di Khomeini, il padre della rivoluzione islamista, che domina la sala. La grammatica è quella dei vertici importanti, il resoconto ufficiale scarno: Haniyeh «ha informato Khamenei sugli ultimi sviluppi nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania» e «l’ayatollah ha elogiato la fermezza e la resilienza del popolo di Gaza esprimendo un forte rammarico per i crimini del regime sionista, sostenuto direttamente da Washington e da alcuni Paesi occidentali».
IL VIDEO MESSAGGIO DI ISMAIL HANIYEH - LEADER DI HAMAS
Il vertice di Teheran arriva in un momento particolare del conflitto mentre il segretario di Stato Usa Blinken è impegnato in un denso tour diplomatico nelle capitali arabe e in Cisgiordania per avviare un percorso che porti alla tregua e all’inizio di una soluzione politica. L’orizzonte è quello dei due Stati, gli arabi sono pronti, ma è una prospettiva da sempre avversata dagli iraniani.
Mohammad Sarfi, il direttore del giornale filogovernativo Teheran Times , lo ribadisce in un editoriale titolato “Le proposte vuote di Blinken”: sono stati gli americani di fatto a boicottare gli accordi di Oslo, premette, ma «se anche ci fosse questa soluzione, chi sarebbe disposto a cedere il 70% della propria terra agli occupanti e a vivere con loro? Un potenziale governo palestinese che faccia parte della soluzione dei due Stati non può che assomigliare all’Autorità Nazionale Palestinese e non sarà niente di più. Un’entità corrotta che non fa altro che sopprimere i resistenti».
Per questo Teheran cerca di creare un fronte diplomatico alternativo a quello arabo. Il ministro degli Esteri Abdollahian è stato in Turchia, fino all’altro ieri acerrimo avversario. Ha scritto per la seconda volta a Guterres, si è rivolto all’organizzazione per la cooperazione islamica chiedendo unità del mondo musulmano contro Israele, e persino alla organizzazione per la cooperazione di Shanghai, il summit delle potenze dell’Est - Russia, Cina, Asia centrale - chiedendo loro una condanna diretta ed esplicita “dei crimini sionisti”. Ieri il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha parlato anche con il Papa, […]
Ma poi c’è la leva militare. Le milizie irachene filoiraniane continuano a colpire le basi americane e ad ammassarsi nella Siria del Sud pronte ad azioni contro Israele. In Libano gli scontri a fuoco tra l’Idf ed Hezbollah si sono intensificati al punto che il ministro iraniano Abdollahian ora avverte anche gli italiani: «Pensate ai vostri soldati lì».
Teheran vuole sedersi al tavolo, magari anche strappare concessioni sulle sanzioni, e del resto è difficile immaginare una pace duratura senza che la leadership del cosiddetto Asse della Resistenza venga coinvolta. […]
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