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L’ECATOMBE SILENZIOSA – UNA 28ENNE SI È IMPICCATA NELLA SUA CELLA DEL CARCERE DI TORINO, POCHE ORE DOPO CHE UN’ALTRA DONNA È MORTA: DA SETTIMANE, LA 43ENNE DI ORIGINE NIGERIANA  AVEVA RIFIUTATO CIBO E ACQUA ED È STATA RICOVERATA D’URGENZA QUANDO LE SUE CONDIZIONI SI SONO AGGRAVATE - IL GARANTE COMUNALE PER I DIRITTI DEI DETENUTI: “DAL CARCERE NON CI SONO MAI GIUNTE SEGNALAZIONI…”

Estratto dell'articolo di Irene Famà per www.lastampa.it

 

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Una detenuta di 28 anni si è impiccata oggi pomeriggio nella sua cella del carcere di Torino, a poche ore dalla morte di Susan, altra detenuta, che ha rifiutato per settimane cibo e acqua.

 

Susan si è lasciata morire in carcere, dopo uno sciopero della fame iniziato il 22 luglio. Aveva 43 anni ed era di origine nigeriana.

Da quando, circa tre settimane fa, aveva iniziato a rifiutare cibo e acqua, era tenuta sotto osservazione dai medici del carcere.

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La donna c E ha rifiutato anche il ricovero d’urgenza chiesto dai sanitari nei giorni scorsi, quando le condizioni della donna si sono aggravate.

Al momento non sono state rese note le ragioni della sua protesta estrema. «Sono rammaricata, ma dal carcere non ci sono mai giunte segnalazioni relative al caso di questa persona». E' quanto afferma Monica Cristina Gallo, garante comunale per i diritti dei detenuti a Torino.

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Vicente Santilli, segretario regionale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, spiega che «Il pur tempestivo intervento dei nostri Agenti di Polizia Penitenziaria di servizio non ha purtroppo impedito la morte della detenuta. Stava scontando una pena per cui era prevista il termine nell’ottobre 2030. È deceduta intorno alle 3, nell’articolazione di salute mentale presso cui era detenuta, e la morte è stata accertata dal personale medico e paramedico del 118, immediatamente chiamato dagli agenti».

 

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