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Da ansa.it
Un eventuale embargo su gas e petrolio russo farebbe bene all'ambiente con un calo di 12 tonnellate di CO2 disperse nell'atmosfera. Ma le famiglie continuano a sopportare un peso enorme dalle bollette +780 euro in 10 anni. Peso destinato ad aumentare se lo stop alle importazioni fosse definitivo.
È quanto emerge da due distinti studi uno di Sima sull'impatto ambientale e l'altro di Consumerismo-Alma Laboris sugli effetti economici. Un eventuale embargo del gas russo produrrebbe in Italia un abbattimento delle emissioni inquinanti, e fino a -12 milioni di tonnellate di CO2 in atmosfera, afferma la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima).
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La ricerca di Sima considera due scenari caratterizzati da una riduzione delle forniture energetiche verso attività produttive, condomini e abitazioni private, escludendo il comparto dei trasporti. Ma il rischio - si sottolinea - è il ritorno al carbone che produrrebbe un ''danno enorme'' dal punto di vista ambientale.
Nella prima ipotesi, una riduzione dei consumi energetici del 25% rispetto agli standard attuali presso industrie, attività e case private, e per la durata complessiva di 3 mesi, determinerebbe una diminuzione delle emissioni di CO2 in atmosfera pari a circa 9 milioni di tonnellate. Nel caso in cui il razionamento energetico fosse più pesante e pari al 33% dei consumi attuali di luce e gas, l'abbattimento delle emissioni di CO2 raggiungerebbe il record di 12 milioni di tonnellate in 3 mesi, stima SIima.
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I vantaggi per l'ambiente interesserebbero però anche altri inquinanti: il comparto "residenziale" è responsabile da solo del 64% della quantità di PM2,5 prodotta e liberata in atmosfera, e del 53% di PM10. Una riduzione del consumo di gas naturale per i riscaldamenti degli edifici porterebbe ad una conseguente riduzione anche delle emissioni di polveri sottili nell'aria, analizza la Società Italiana di Medicina Ambientale.
Gli effetti de caro-bollette sulle tasche delle famiglie vengono invede analizzati da Consumerismo-Alma Laboris: ogni famiglia italiana paga oggi 780 euro in più all'anno per le forniture di luce e gas rispetto al 2011, nonostante il peso di imposte e oneri di sistema sulle bollette si sia ridotto nel 2022 fino al 34,7% per effetto delle misure contro il caro-energia varate dal Governo.
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Nel 2011 una famiglia del mercato tutelato spendeva in media a fine anno 1.622 euro per le forniture di luce e gas, spesa salita a 1.761 euro nel 2021 (+139 euro): nel confronto 2011/2021 le tariffe dell'elettricità hanno subito aumenti per +186 euro a famiglia, mentre quelle del gas hanno registrato una riduzione per -47 euro a nucleo.
La situazione cambia sensibilmente nel 2022, a causa dei forti rincari dei prezzi energetici degli ultimi mesi. In base alle attuali tariffe, a fine anno una famiglia tipo si ritroverà a spendere in totale 780 euro in più rispetto al 2011 per le bollette dell'energia: +468 euro per la luce, +312 euro per il gas.
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«In 10 anni il mercato dell'energia ha subito profonde modifiche - spiega l'amministratore di Alma Laboris Business School, Dario Numeroso - Basti pensare che ben 12 milioni di famiglie nel settore dell'energia e 9,4 milioni in quello del gas hanno abbandonato tra il 2011 e il 2021 il mercato tutelato per passare al mercato libero».
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