L’ESTATE DEI MORTI VIVENTI – I BOSCHI AMERICANI PULLULANO DI CERVI “MUTANTI”, COPERTI DA PIAGHE: SI TRATTEREBBE DI FIBROMI CUTANEI, CHE COLPISCONO SOLO QUEL TIPO DI ANIMALI E NON SONO TRASMISSIBILI ALL’UOMO, MA POSSONO CRESCERE FINO A DEFORMARE MUSO, COLLO E ARTI – LE FOTO HORROR ARRIVANO POCHE SETTIMANE DOPO L’ONDATA DI “SCOIATTOLI ZOMBIE” AVVISTATI NEI PARCHI DI TUTTI GLI “STATES”: CHE STA SUCCEDENDO IN AMERICA?

Sintesi dell’articolo di Patrick Harrington per https://www.the-sun.com/

cervi mutanti in america

Negli Stati Uniti l’estate si è trasformata in un incubo da film horror: dopo l’allarme per gli “scoiattoli zombie”, ora arrivano i cervi mutanti coperti da piaghe ripugnanti. Secondo quanto riportato dal Sun, diverse persone hanno segnalato di aver visto cervi ricoperti di bubboni e lesioni cutanee che ricordano più un mostro da laboratorio che un animale dei boschi.

Gli esperti spiegano che si tratta di fibromi cutanei, una malattia virale che colpisce quel tipo di animali e che, seppur dall’aspetto terrificante, non è trasmissibile all’uomo. I fibromi possono crescere fino a dimensioni impressionanti, deformando muso, collo e arti degli animali e rendendo difficile anche l’alimentazione.

scoiattoli zombie in america

Il fenomeno arriva poche settimane dopo l’ondata di “scoiattoli zombie” immortalati in giardini e parchi americani con escrescenze purulente, croste e aree senza pelo. Una piaga che aveva già sconvolto l’opinione pubblica, con foto e video rimbalzati sui social tra disgusto e ironia.

Anche in quel caso si tratta di un virus specifico che colpisce gli scoiattoli, non pericoloso per altre specie, ma che contribuisce a creare un’atmosfera apocalittica, come se la fauna stesse uscendo da un laboratorio di mutazioni genetiche.

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Gli scienziati rassicurano: non esiste alcun rischio diretto per gli esseri umani. Ma il panico resta: tra cervi con pustole gigantesche e roditori trasformati in caricature viventi, le immagini hanno fatto il giro del mondo e sollevato interrogativi sulla salute della fauna selvatica nordamericana e sull’impatto delle malattie endemiche.

Non si tratta di nuove pandemie, ma di virus conosciuti che, complice il caldo e l’aumento degli insetti vettori, trovano condizioni favorevoli per diffondersi. Resta il fatto che per i cittadini americani l’estate 2025 sarà ricordata come quella dei “mutant deer” e degli “zombie squirrels”: la stagione in cui gli animali sembravano usciti da un film di George Romero.

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