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L'ETERNO RITORNO DI WANNA MARCHI E STEFANIA NOBILE (CE NE LIBEREREMO MAI?) - DALLE TELEVENDITE IN CUI WANNA, INSIEME ALLA FIGLIA, URLAVA "D'ACCORDO?!" PER INTORTARE I CLIENTI BOCCALONI CHE CREDEVANO ALLO "SCIOGLIPANCIA", FINO ALL'ARRIVO IN FAMIGLIA DI DAVIDE LACERENZA - STEFANIA NOBILE, ARRESTATA CON LACERENZA PER SPACCIO E SFRUTTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE, ERA STATA GIÀ IN GALERA PER ASSOCIAZIONE A DELINQUERE - LO SCOOP DI "STRISCIA LA NOTIZIA" CHE SVELO' LE TRUFFE DI WANNA E STEFANIA... - VIDEO
Estratto dell’articolo di Brunella Giovara per "La Repubblica"
C’era questo scioglipancia, e qualcuna poneva la domanda, ma timidamente: «E se funzionasse davvero?». Perché c’era quella tizia, sulle tv locali, una di pesante accento bolognese che strillava “D’accordo?!!”, e aspettando l’ultima puntata di Happy Days, nell’attesa si restava stregati dalla stregona che imponeva a urla l’acquisto del Sistema Daily, «tre confezioni di scioglipancia per sole centomila lire!».
Poi si capiva che era meglio fare ginnastica e, al massimo, scialpinismo. Ma, è vero che le due — prima Wanna, poi arrivò Stefania — avevano un qualche fascino, nel senso latino del termine, e quindi seducente, pericoloso, maligno. [...]
wanna marchi stefania nobile davide lacerenza
Eravamo tutti più ingenui, eravamo anche negli anni Ottanta, che molti cercarono di decifrare e uno fu il professor Vattimo: edonismo reaganiano, che più o meno significava libertà, frivolezza, egoismo, disimpegno, voglia di divertirsi, poi anche nani e ballerine.
Cosa c’entrava la Marchi? Ciascuno guardasse al proprio ombelico, affondato nella propria personale pancia, quello era il messaggio globale che passava attraverso la televisione. Nessuno se ne preoccupò più di tanto, era invece l’inizio della fine se in migliaia (decine di migliaia) sono caduti in questa e altre future trappole mediatiche, pur non essendoci ancora i social, ed essendo il computer ancora strumento misterioso e roba da fabbrica, non casalinga.
Perciò, quante donne (e anche uomini) accettarono il patto con il diavolo domestico rappresentato dalla dinastia Marchi, madre e figlia, sempre incredibilmente vestite e pettinate, e creatrici di un brand indimenticato. Aggressivo e volgare, detestabile o amabile, ma così riconoscibile che nessuno se l’è più scordato, e così per Aiazzone e altri marchi sovrani dell’era televendite.
La Wanna Marchi, poi, era la vicina di casa certamente sboccata, ma saputa e intraprendente come quelle che organizzavano i tè con le amiche a cui rifilavano abbonamenti a riviste, o set di contenitori di plastica. Lei, era più scientifica, e sfruttava le infinite ore di trasmissione sulle tv private, per vendere, vendere, vendere, anche con toni alla Mussolini, a cui faceva il verso divertendosi molto. [...]
Arrivò poi il Maestro do Nascimento, tale Mario Pacheco. Brasiliano e poverissimo, prima cameriere di un forse marchese milanese, poi maggiordomo di Wanna, cartomante, propinatore di numeri del lotto, infine re delle televendite, pure lui.
E forse, quella aggressiva volontà di rivalsa della famiglia Marchi, sempre più larga, derivava pur sempre dalle origini disgraziate dei suoi componenti. Wanna, nata figlia di contadini a Castel Guelfo di Bologna, poi estetista, moglie di un commesso viaggiatore che lei chiudeva fuori casa perché violento e pure traditore, «avevo paura di divorziare, del giudizio della gente», raccontò poi a Belve. La Stefania, una che ha visto menare la madre, e invidiava il panino ai compagni di classe (con la mortadella).
Ma se tutto fosse rimasto così, al “dimagrire mangiando!”, al “signore belle!”, alla “guerra al lardo”. Invece arrivò la svolta esoterica, la promessa di vincere al lotto, la vendita di amuleti, kit magici anti tutto, e soprattutto anti malocchio. È anche arrivata la galera. Il Mago l’ha scampata tornando in Brasile appena in tempo, le Marchi a San Vittore, arrestate per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e all’estorsione.
wanna marchi e stefania nobile
Da tempo il Telefono antiplagio e Mi manda Rai3 sollevavano dubbi e sollecitavano indagini, ma solo Striscia la notizia fece centro, svelando con telecamere e microfoni nascosti che i numeri del lotto “personalizzati” erano uguali per tutti, che il “rito del sale” era una baggianata, che i magici rametti di edera arrivavano dal cortile del condominio. [...]
Le durezze del carcere hanno lasciato il segno. Wanna ci è entrata a 60 anni, la figlia a 37, e nel frattempo sono pure andate a giudizio per la bancarotta della loro società.
Uscite, si sono in qualche modo riciclate, e ricordiamo Wanna contrita, dietro al bancone di un locale, che era poi quello in cui sono nate le ultime disgrazie processuali. Nella famiglia allargata era nel frattempo entrato il “vergine, single, milionario” e anche “king delle notti di Milano” Davide Lacerenza, che così si è sempre raccontato sui social, non nascondendo di aver cominciato da zero, e quindi orgoglioso di attraversare la città rombando, su una Ferrari addirittura personalizzata. [...]
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