L’ETNA COME ROCCARASO: IL VULCANO È PRESO D’ASSALTO DAI TURISTI CIABATTONI - DOMENICA SCORSA 1500 PERSONE SI SONO AVVENTURATE SULLA NEVE PER ANDARE A VEDERE DA VICINO LA COLATA LAVICA - COME SUCCESSO A ROCCARASO, ANCHE IN QUESTO CASO L'AFFLUSSO DI ESCURSIONISTI IMPROVVISATI HA MANDATO IN TILT LA CIRCOLAZIONE. LA STRADA PER RAGGIUNGERE LA VETTA ERA INTASATA DI MACCHINE PARCHEGGIATE A SCROTO DI SEGUGIO - I VIGILI DEL FUOCO HANNO DOVUTO SOCCORRERE I TURISTI CHE SI SONO PRESENTATI IN MOCASSINI E GIACCA LEGGERA...

Estratto dell'articolo di Riccardo Arena per www.lastampa.it

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L’Etna come Roccaraso: presa d’assalto da turisti del posto, cioè di Catania o dei paesi circostanti il vulcano, ma anche da escursionisti della domenica, molti dei quali poco esperti della montagna e pronti a cacciarsi nei guai, creando problemi.

L’eruzione è un momento, anche social, da godersi fino in fondo: quanto vale un selfie con la lava incandescente che ti scivola alle spalle o con il cratere fumante e immerso nella neve? Domenica, secondo stime delle autorità del posto, sono state almeno 1.500 le persone che si sono avventurate per andare a vedere da vicino la colata lavica, nonostante le condizioni meteorologiche, a quell’altitudine (attorno ai 2000 metri) non fossero favorevoli.

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I turisti montanari improvvisati si sono inerpicati percorrendo la provinciale 92 e la strada Milia, posteggiando poi dove e come capitava, intasando la carreggiata, creando pure problemi di ordine pubblico per il gran numero di persone accorse verso le bocche del vulcano e da controllare. C’è stata pure la necessità di assistere chi pensava di andare a fare una passeggiata sui sentieri in mocassini e piumino leggero, cioè senza abbigliamento e attrezzature adeguati.

Superlavoro per i vigili del fuoco del distaccamento di Adrano, uno dei paesi abbarbicati sull’Etna, per il personale del soccorso alpino della guardia di finanza, di stanza in un altro grosso centro etneo come Nicolosi: sono dovuti intervenire per due ragazzi e due ragazze di un altro paesino ancora, Bronte, che, dopo aver lasciato l’auto, avevano percorso sei chilometri a piedi, prima di perdersi nel territorio di Ragalna. Dopo aver trovato un rifugio, dove si sono riparati dal freddo che già iniziava a provocare problemi di ipotermia, i quattro giovani hanno lanciato l’allarme: sono stati così localizzati e recuperati. [...]

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