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L’EUROPA E’ IN MUTANDE: NON HA LA FORZA DI DIFENDERSI – CINQUE DRONI SONO RIUSCITI A SORVOLARE LA BASE DELL’ÎLE LONGUE, UNA DELLE BASI MILITARI PIÙ PROTETTE D'EUROPA E CUORE DELLA DETERRENZA ATOMICA FRANCESE (OSPITA I SOTTOMARINI LANCIAMISSILI NUCLEARI DI PARIGI) - IL BATTAGLIONE DEI FUCILIERI CHE GARANTISCE LA PROTEZIONE DELLA BASE HA PROVATO A NEUTRALIZZARE I VELIVOLI MA NON E’ RIUSCITO AD ABBATTERE NESSUN DRONE - FINORA “NESSUN LEGAME È STATO STABILITO CON UN'INGERENZA STRANIERA” - LA MARINA FRANCESE STA ESAMINANDO LE NAVI PRESENTI A LARGO DELLE COSTE E IN PARTICOLARE LE PETROLIERE DELLA "FLOTTA OMBRA" USATA DA MOSCA PER IL CONTRABBANDO DI GREGGIO – I DRONI SHAHED-GERAN, PRODOTTI IN RUSSIA IN OLTRE CENTOMILA ESEMPLARI, POSSONO PERCORRERE 2MILA CHILOMETRI. NON SORPRENDE L'INEFFICACIA DEI "CANNONI DI IMPULSI" USATI DAI MARINES FRANCESI: L'ULTIMA GENERAZIONE DI DRONI SI MUOVE IN MODO AUTONOMO GRAZIE ALL'IA, NON VIENE TELEGUIDATA ED È IMMUNE DAI DISTURBATORI DI FREQUENZE...
1 - CINQUE DRONI IN VOLO SULLA BASE FRANCESE DEI SOTTOMARINI NUCLEARI SPARI «LASER» DEI SOLDATI
Estratto dell’articolo di Stefano Montefiori per il “Corriere della Sera”
base sottomarina francese Ile Longue - rada di Brest
Cinque droni hanno sorvolato la base dell’Île Longue che ospita i sottomarini lanciamissili della deterrenza nucleare francese. Il battaglione dei fucilieri che garantisce la protezione della base in Bretagna ha reagito per neutralizzare i velivoli. […] Nessun drone è stato abbattuto né alcun pilota è stato identificato, ha sottolineato il procuratore di Rennes, Frédéric Teillet. I fucilieri hanno «proceduto a tiri di disturbo con fucili elettronici anti drone, senza armi da fuoco».
La base militare dell’Île Longue in Bretagna garantisce la manutenzione e l’operatività dei quattro sottomarini nucleari francesi, di cui almeno uno è sempre in mare per garantire la deterrenza nucleare, cioè la capacità della Francia di lanciare un attacco atomico qualora i suoi interessi vitali venissero gravemente minacciati.
Allo stato attuale delle indagini, nonostante i sospetti su un atto di guerra ibrida legato alla Russia, non è provato alcun coinvolgimento di una potenza straniera. […] Nella notte tra il 17 e il 18 novembre era stato segnalato il sorvolo di un drone nella vicina penisola di Crozon. L’episodio è avvenuto a pochi giorni della visita a Parigi del presidente ucraino Volodymyr Zelensly, che lunedì ha incontrato Emmanuel Macron all’Eliseo prima di proseguire il viaggio verso l’Irlanda.
base sottomarina francese Ile Longue - rada di Brest
Al suo arrivo nei pressi di Dublino cinque droni erano stati a loro volta segnalati nelle vicinanze dell’aereo presidenziale ucraino. Nelle ultime settimane decine di droni sono stati avvistati in molti Paesi del Nord Europa, soprattutto in prossimità degli aeroporti, provocando la chiusura temporanea degli scali e forti disturbi al trasporto aereo. Il fatto che droni di provenienza sconosciuta siano riusciti ad avvicinarsi anche alla base che dal 1970 ospita i sommergibili con missili a testata nucleare dell’unico Paese dell’Unione europea dotato dall’arma atomica rappresenta un innalzamento della minaccia.
In prossimità della base dell’Île Longue è vietato il sorvolo di palloni aerostatici e mongolfiere, ultraleggeri, deltaplani a motore, aerei da turismo e elicotteri privati. Possono essere autorizzati solo i servizi medici di soccorso e i voli militari.
Le autorità francesi sono molto prudenti nel definire i sorvoli dei droni come atti di guerra ibrida, anche per non dare più credito del necessario alle capacità russe. […]
2 - FRANCIA, DRONI IN VOLO SULL'ARSENALE NUCLEARE LA CONTRAEREA FA FLOP
Estratto dell’articolo di Gianluca Di Feo per “la Repubblica”
È una delle basi militari più protette d'Europa, il cuore della deterrenza atomica francese. L'Île Longue è una fortezza naturale che si insinua nella rada di Brest. La sua guarnigione è addestrata a stroncare qualsiasi minaccia, in cielo, terra e mare, perché deve garantire la sopravvivenza dei sottomarini nucleari destinati a scagliare la rappresaglia. Ma non è riuscita ad abbattere cinque misteriosi droni che giovedì sera, dopo le 19.30, hanno sorvolato gli ormeggi bunker. È un episodio che segna un punto di svolta nella "guerra ibrida" che sta avvolgendo il Continente.
base sottomarina francese Ile Longue - rada di Brest
Dopo centinaia di allarmi, per la prima volta i velivoli senza pilota sono stati avvistati con certezza dai radar speciali schierati lì proprio per contrastare i droni. E, per la prima volta in assoluto, c'è stata una reazione militare per intercettarli. Non con le mitragliere contraeree – come inizialmente era trapelato – ma con ondate di impulsi scagliate dai jammer: i "disturbatori di frequenze" che spezzano il collegamento tra le macchine volanti e chi le dirige, facendole precipitare al suolo.
A Île Longue c'è un intero battaglione di fanti di marina e un'unità antiterrorismo della Gendarmeria, con i più moderni apparati antidrone occidentali. Che però non hanno neutralizzato i cinque intrusi comparsi nel cielo illuminato dalla "grande Luna": neppure uno è stato buttato giù.
emmanuel macron vladimir putin
Si tratta di una sfida inquietante. Quello francese è l'unico arsenale nucleare autonomo dagli Usa – i britannici utilizzano missili americani e sono integrati con i comandi di Washington – e il presidente Macron lo ha proposto come «ombrello comune» agli altri governi della Ue, sempre più diffidenti verso la Casa Bianca di Donald Trump e sempre più preoccupati per la retorica atomica del Cremlino.
Nell'ultimo mese, l'allarme per i droni si è esteso anche ad altre installazioni che ospitano ordigni atomici, tra cui l'aeroporto dei caccia Rafale francesi e quello belga con jet F-16 e testate americane. Come per decine di altri avvistamenti segnalati dalla Norvegia all'Irlanda, i riscontri erano apparsi dubbi e hanno cominciato ad alimentare una retorica complottista carica di sospetti. A Île Logue invece tutto appare documentato. […]
La procura militare di Rennes, capoluogo della Bretagna, ha aperto un'inchiesta penale e specificato che finora «nessun legame è stato stabilito con un'ingerenza straniera». Le indagini non hanno accertato da dove venissero pilotati i droni: la Marina sta esaminando le navi presenti a largo delle coste e in particolare le petroliere della "flotta ombra" usata da Mosca per il contrabbando di greggio.
Non è una ricerca facile: gli Shahed-Geran, prodotti in Russia in oltre centomila esemplari, possono percorrere duemila chilometri. E gli esperti non sono sorpresi per l'inefficacia dei "cannoni di impulsi" usati dai marines francesi. L'ultima generazione di droni utilizzati in Ucraina si muove in maniera autonoma grazie all'intelligenza artificiale, senza bisogno di venire teleguidata e quindi è immune dai disturbatori di frequenze. […]
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