
PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO…
Fulvio Fiano per il “Corriere della Sera”
Truffa all'Inps per la onlus e peculato e falso con la carta di credito da sindaco. L' epilogo post datato dell' era Marino, e forse anche quello anticipato della sua nuova candidatura in fieri, arriva con la contestuale doppia chiusura delle indagini che gli ha notificato la procura. In entrambi i casi sono accuse molto più gravi di come erano apparse in principio.
La prima, quella sul personale assunto nella «Imagine» sembrava anzi destinata all' archiviazione. L' altra, sulle «cene istituzionali» che erano invece appuntamenti privati, si è gonfiata rapidamente nel corso dei mesi. E da pochi scontrini contestati si è arrivati a quasi 13mila euro (12.716,10) senza giustificativo. Un duro colpo per l' attività politica, in attesa dei processi che i pm chiederanno appena trascorsi i tempi tecnici della procedura penale, per il chirurgo che ha voluto caratterizzare l' esperienza in Campidoglio con il rispetto della legge. «Mi sono sempre mosso nel pieno rispetto della legalità ed è per questo che continuerò ad impegnarmi per Roma», ripete anche ora Marino.
Nel caso della «Imagine», l' ex sindaco è accusato di truffa dal pm Pantaleo Polifemo per aver firmato i contratti di assunzione di due collaboratori inesistenti. Una scelta che Marino ha scaricato sul responsabile informatico della onlus, Carlo Pignatelli. «Mi ha chiesto di dividere il suo compenso in tre contratti diversi. I vantaggi fiscali erano per lui, Imagine ha sempre pagato tutto», diceva all' epoca l' ex sindaco. Anche Pignatelli (900 euro mensili per un totale di 5mila lordi percepiti) è indagato con gli altri collaboratori, Rosa Garofalo e Federico Serra.
IMAGINE ONLUS - IGNAZIO MARINO
E il tentativo di attribuire al suo staff eventuali illeciti è il tratto comune anche della seconda inchiesta, che contribuì a far dimettere Marino nell' ottobre scorso. Al chirurgo vengono contestate 56 cene consumate, come si legge nell' avviso del pm Roberto Felici, «generalmente nei giorni festivi e prefestivi, con commensali di sua elezione, anche suoi congiunti, comunque difformi dalla funzione di rappresentanza dell' ente» Molte sono concentrate in tre ristoranti sotto casa.
Ma se il come e quando del peculato era in buona parte già noto (pranzi anche a Genova - sua città natale - Milano, Firenze e Torino tra luglio 2013 e giugno 2015) la nuova e per certi aspetti più grave, contestazione è quella del falso «perché al fine di occultare il reato di peculato», Marino «impartiva disposizioni» al personale della segreteria perché inserisse nelle note spese «dichiarazioni non veridiche per accreditarne la natura istituzionale» e le firmasse a nome suo. «Furbata» smascherata dagli interrogatori dei collaboratori che potrebbe ora costringere il «sindaco marziano» a un atterraggio di fortuna.
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